Classificazione degli estintori: scelta in base all'incendio
L'estintore è il modo più classico e immediato per spegnere le fiamme di un incendio. Ecco come sono classificati e quali sono le differenze tra uno e l'altro.
Pietro Marra
Esperto in Sistemi di Videosorveglianza e Antintrusione
- La composizione di un estintore
- Classificazione degli estintori
- Le classi di fuoco
- Come scegliere l’estintore
Conoscere le tipologie di estintori può essere decisivo: saper identificare il tipo più adatto da collocare in un determinato ambiente, in correlazione con la natura del potenziale combustibile, è fondamentale per la salvaguardia delle persone e degli ambienti. Ma come è fatto un estintore?
La composizione di un estintore
Tutti i tipi di estintori sono composti dalle stesse parti principali:
- Serbatoio: contiene l’estinguente e/o il propellente necessari a spegnere l’incendio.
- Valvola: consente di regolare il flusso dell’estinguente.
- Manichetta: tubo flessibile per indirizzare il flusso dell’estinguente.
Per rispettare la normativa estintori vigente, tutti devono essere dotati di una dichiarazione di conformità del produttore, del libretto di uso e manutenzione, delle schede tecniche e di sicurezza.
Classificazione degli estintori
In base al peso
Una prima classificazione suddivide gli estintori in base al peso dell’agente estinguente contenuto nel serbatoio:
- Estintori portatili: massa fino a 20 kg, pensati per essere portati ed utilizzati a mano da un solo operatore durante un principio d’incendio.
- Estintori carrellati: massa superiore a 20 kg, trasportati su ruote e utilizzati da due operatori per incendi più grandi.
In base all’agente estinguente
Un’ulteriore classificazione è basata sull’agente estinguente presente nel serbatoio e sulla capacità di spegnimento in relazione alla classificazione delle classi di fuoco, sancita dal Comitato Europeo di Normazione (CEN).
Estintore ad acqua: contiene acqua per il 90%, con additivi che agiscono per raffreddamento e spegnimento. Non adatto per apparecchiature elettriche.
Estintore a polvere: contiene polvere antincendio, suddivisibile in polvere ABC (solfato e fosfato d’ammonio) e polvere BC (bicarbonato di sodio).
Estintore ad idrocarburi alogenati: contiene idrocarburi alogenati, sostituiti dagli idroclorofluorocarburi (HCFC) e dagli idrofluorocarburi (HFC) per ridurre l’impatto ambientale.
Estintore idrico a schiuma: utilizzato per fuochi di classe A e B, spegne per soffocamento con uno strato di schiuma-film.
Estintore ad anidride carbonica: contiene CO2 compressa, ideale per apparecchiature elettriche e liquidi infiammabili, spegne per raffreddamento e soffocamento.
Le classi di fuoco
Le classi di fuoco individuate dal Comitato Europeo di Normazione sono:
- Classe A: materiali solidi come legno, plastica e gomma.
- Classe B: liquidi infiammabili come benzina, gasolio, alcol.
- Classe C: gas infiammabili come idrogeno, metano, gas propano.
- Classe D: metalli infiammabili come potassio, magnesio, sodio.
- Classe E: apparecchiature elettriche sotto tensione.
- Classe F: mezzi di cottura come olio da cucina e grassi vegetali o animali.
Come scegliere l’estintore
Per scegliere l’estintore più adatto, bisogna combinare le classificazioni viste:
- Estintori a polvere: consigliati per incendi domestici e apparecchiature elettriche.
- Estintori ad acqua: utilizzabili solo su legno, carta o stoffe.
- Estintori a schiuma: perfetti per liquidi infiammabili, non adatti per apparecchiature elettriche.
- Estintori ad anidride carbonica: adatti per meccanismi delicati, apparecchiature elettriche, liquidi o gas infiammabili.
- Estintori a estinguente liquido: indicati per incendi di sostanze grasse o oli alimentari.
Oltre a conoscere le basi della prevenzione incendi, per essere sicuri dell’estintore da posizionare in un ambiente è consigliabile contattare un esperto in sicurezza.