Come funziona il sensore a microonde degli antifurti?
Investire in un antifurto per la propria abitazione è una decisione importante. Vediamo insieme come funziona l'antifurto con sensore a microonde
Pietro Marra
Esperto in Sistemi di Videosorveglianza e Antintrusione
Installare un antifurto nella propria abitazione è un lodevole gesto d’amore per le persone che vivono all’interno della casa e per tutti i beni che col tempo sei riuscito ad ottenere, magari non senza una buona dose di impegno e sacrificio.
L’antifurto, infatti, consente di segnalare anche il minimo tentativo di intrusione indesiderata all’interno dell’abitazione, emettendo una sirena molto rumorosa con l’intenzione di attirare l’attenzione e mettere in fuga i malintenzionati. Ma vi siete mai chiesti come funziona il sensore a microonde degli antifurti? Ve lo spieghiamo noi di PG Casa!
- Diversi sistemi di antifurto
- Cosa si intende con “microonde”?
- Sensore a microonde: come funziona?
- Quale sistema di antifurto scegliere?
Diversi sistemi di antifurto
In commercio esistono tantissimi tipi di antifurto differenti, adatti per assecondare ogni tipo di esigenza. Ciò che in ogni caso li accomuna è la loro funzione di rilevare un movimento sospetto all’interno della zona controllata e riportarlo alla centralina che farà scattare l’allarme.
Una prima classificazione di antifurto sono i sensori PIR a raggi infrarossi. Questi possono essere sia installati singolarmente, sia essere “attivi”, quindi installati in coppia con un dispositivo che opera come trasmettitore e uno come ricevente.
Una seconda classificazione di antifurto sono quei sistemi che fanno uso della doppia tecnologia a microonde per un sistema di controllo superiore.
Cosa si intende con “microonde”?
Prima di analizzare il funzionamento della tecnologia a microonde, è bene capire cosa si intende quando si parla di “microonde”. Una microonda è una radiazione elettromagnetica che assume una forma ad onda una volta emessa dal dispositivo. Si tratta di una radiazione con lunghezza d’onda molto ridotta, che va da 1 mm a 10 cm, ha quindi frequenze comprese tra 3 GHz e 300 GHz.
Sensore a microonde: come funziona?
Appurata l’essenza di una microonda, vediamo ora come questa viene impiegata nei sistemi di antifurto con sensore a microonde. Semplificando, potremmo dire che la radiazione (microonda) viene emessa da un trasmettitore, detto Diodo Gunn: un generatore ad alta frequenza posto sulla scheda elettronica del dispositivo. Il trasmettitore ha il compito di distribuire nell’ambiente nel quale è installato una serie di microonde che si propagano nell’aria.
Le tecniche di rilevazione di alterazione delle microonde nell’ambiente da parte del sensore ricevente possono essere diverse. La tecnica più tradizionale è quella dei sensori bistatici, la quale prevede due dispositivi: un dispositivo generatore che satura l’ambiente di una certa quantità di microonde e un dispositivo ricevitore dotato di sensore a microonde.
Se l’ambiente rimane completamente inalterato, il sensore a microonde posto nel dispositivo ricevente non riceverà alcuna alterazione e rimarrà silente. Al passaggio di un corpo estraneo all’interno dell’ambiente saturo di microonde, il sensore del dispositivo ricevente percepisce un’alterazione delle onde elettromagnetiche, manda un messaggio di allarme alla centralina che farà scattare la sirena.
Un altro tipo di tecnologia è quella a sensori monostatici, la quale prevede sempre la presenza di un dispositivo che è al contempo generatore e ricevitore, che satura l’ambiente di una certa quantità di microonde. In questo caso, però, il sensore a microonde è posto all’interno del dispositivo generatore.
Il dispositivo generatore emette le onde elettromagnetiche con una certa frequenza che, rimbalzando sugli oggetti presenti all’interno dell’ambiente, tornano indietro e vengono immagazzinati dal sensore a microonde. Se la frequenza di rimbalzo non viene alterata, il dispositivo rimane silente.
Al passaggio di un corpo estraneo all’interno dell’ambiente, la frequenza di rimbalzo delle microonde emesse dal trasmettitore verrà alterata, così come alterata sarà la percezione da parte del sensore a microonde, il quale manderà un messaggio di allarme alla centralina che farà scattare la sirena dell’antifurto.
Quale sistema di antifurto scegliere?
Come abbiamo visto, la scelta è tra i dispositivi PIR e i dispositivi a microonde. I primi, purtroppo, sono sì particolarmente sensibili, ma lo sono a tal punto da scattare in caso di disturbi termici dovuti a cambiamenti improvvisi di temperatura, come l’accensione della stufa o l’utilizzo del forno in cucina. D’altra parte, sono molto veloci a rilevare l’attraversamento di un corpo nel loro raggio d’azione, ma lenti nel rilevare l’avvicinamento.
I dispositivi a microonde, invece, sono facilmente disturbabili, specie dalle radiofrequenze emesse da telefoni cellulari, da ripetitori radio e da ripetitori del segnale televisivo. Questo potrebbe comportare falsi allarmi o addirittura il mancato allarme. D’altro canto, i sensori a microonde sono ottimi nella rilevazione di un corpo in avvicinamento, meno performanti nell’accorgersi di un attraversamento del loro campo.
Quale dispositivo scegliere, dunque? La risposta è tutta nella professionalità di chi installa i sistemi di antifurto, che dovrà valutare attentamente ed in base alle esigenze e alle caratteristiche dello spazio, il dispositivo più adeguato. In alternativa, si suggerisce un rilevatore a doppia tecnologia, una sorta di ibrido che utilizza sia raggi infrarossi che microonde per il rilevamento della presenza umana indesiderata.
Domande frequenti:
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Come funziona il sensore a microonde?
Funziona grazie a delle onde elettromagnetiche immesse nell’ambiente le quali, se percepite alterate dal passaggio di un corpo, fanno scattare l’allarme.
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Come funzionano i sensori a doppia tecnologia a microonde?
Funzionano grazie a due dispositivi dotati di sensori. Il primo emittente delle onde elettromagnetiche, il secondo ricevitore delle onde grazie al sensore a microonde.
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Come funzionano i sensori di movimento?
Funzionano grazie alle onde elettromagnetiche. Se la frequenza di queste viene alterata, il sensore di movimento collocato nel dispositivo ricevente fa scattare l’allarme.