Installazione dell'allarme in una casa in affitto: chi paga
L'allarme in casa è una priorità quando si parla di sicurezza, ma chi deve pagarlo quando si è in affitto? Scopriamo cosa stabilisce il Codice Civile
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Allarme in una casa in affitto: di chi è la responsabilità?
- L’inquilino può installare un impianto d’allarme?
Quando si tratta di affittare una casa, la sicurezza è una delle principali preoccupazioni sia per il locatore che per l’inquilino. In un mondo in cui la tranquillità abitativa è sempre più importante, l’installazione di un sistema d’allarme può essere considerata una necessità per proteggere la proprietà e gli occupanti.
Ma a chi spetta pagare l’allarme in una casa in affitto? Al locatore o all’inquilino? Chiariamo questa faccenda, approfondendo i diritti e i doveri di entrambe le parti in base a quanto stabilito dal Codice Civile in materia di affitti.
Allarme in una casa in affitto: di chi è la responsabilità?
Quando si tratta di affitto, è bene chiarire a chi spettino le spese extra, tra cui quelle legate all’installazione di un allarme per migliorare il livello di sicurezza della casa. Innanzitutto, è importante comprendere che la responsabilità delle spese dipende dagli accordi stabiliti tra locatore e inquilino al momento della stipula del contratto di locazione, oltre che dalle leggi vigenti sulla ripartizione delle spese.
Di base, il proprietario dell’immobile non è tenuto a fornire sistemi d’allarme o altre strumentazioni simili, a meno che non abbia espresso di farlo mediante un accordo scritto. L’inquilino, accettando l’appartamento nelle condizioni in cui si trova al momento della firma del contratto, non può richiedere modifiche o miglioramenti a carico del locatore, a meno che non siano previsti dal contratto stesso. Dunque, se l’installazione di un sistema di allarme non è stata inclusa negli accordi di locazione, la spesa dell’intervento sarà a carico dell’inquilino.
Inoltre, prendendo in considerazione l’articolo 1576 del Codice Civile, l’installazione di un sistema di allarme non rientra nelle spese di manutenzione dell’immobile, ma è considerata una miglioria.
L’inquilino può installare un impianto d’allarme?
Solitamente, nei contratti di locazione è specificato che qualsiasi modifica o miglioramento apportato dall’inquilino debba essere preventivamente autorizzato per iscritto dal proprietario. In questo caso, è importante raggiungere un accordo tra le parti, per cercare di ottenere un rimborso parziale o totale nel caso in cui il proprietario sia d’accordo con la miglioria apportata.
Se l’inquilino desidera installare un impianto d’allarme, può proporre diverse opzioni al proprietario. Ad esempio, potrebbe offrirsi di coprire interamente i costi dell’installazione in cambio della possibilità di rimuovere l’impianto al termine del contratto, o di ricevere un indennizzo se il proprietario desidera mantenere l’allarme. Se il proprietario accetta l’installazione e ritiene che l’impianto di allarme aggiunga valore all’immobile, potrebbe concordare un rimborso parziale o totale delle spese sostenute dall’inquilino.
Tuttavia, in assenza di un accordo preventivo, si sconsiglia di procedere con l’installazione dell’impianto d’allarme per evitare potenziali dispute o l’eventualità di ripristinare l’appartamento alle condizioni originali al termine del contratto di locazione. È sempre preferibile cercare un consenso chiaro e documentato tra le parti prima di apportare qualsiasi modifica significativa alla proprietà locata.
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