Qualcuno non fa la differenziata in condominio? Lecito installare telecamere per trovare i colpevoli
Cosa fare quando i condomini non rispettano la differenziata? Un sistema di videosorveglianza può risolvere questo problema: vediamo cosa dicono le normative
Pietro Marra
Esperto in Sistemi di Videosorveglianza e Antintrusione
Sei stanco di vedere sacchetti di spazzatura non differenziati che si accumulano nei cassonetti condominiali? Ti sei mai chiesto chi sia il vicino di casa che non rispetta le regole della raccolta differenziata, creando fastidi e disagi per tutti gli inquilini del palazzo? Finalmente, la tecnologia può aiutare a risolvere questo problema!
Grazie all’installazione di telecamere di sorveglianza all’interno del condominio, è possibile monitorare in modo efficace e continuo la situazione dei rifiuti e identificare facilmente chi non rispetta le norme della raccolta differenziata. In questo modo, gli inquilini del palazzo possono collaborare per mantenere un ambiente più pulito e sano, evitando i fastidi (e le sanzioni) causati dallo smaltimento errato dei rifiuti.
Ma attenzione, l’installazione di telecamere di sorveglianza all’interno di un condominio solleva anche diverse questioni etiche e di privacy. In questo articolo, affrontiamo le normative e le linee guida esistenti per l’installazione di sistemi di sorveglianza all’interno di condomini.
Si può installare un sistema di videosorveglianza in condominio?
In condominio è possibile installare un sistema di videosorveglianza per diversi motivi, come per esempio per controllare l’effettiva raccolta differenziata dei rifiuti. In questi casi, l’impianto può essere installato previa valutazione del legittimo interesse e in ottemperanza alle Linee guida 3/2019 dell’Edpb.
Tuttavia, è importante seguire una serie di step fondamentali per la corretta installazione del sistema di videosorveglianza. Prima di tutto, occorre informare gli altri condomini sull’installazione delle telecamere e sulle loro finalità. Inoltre, si deve redigere un regolamento interno che definisca le modalità di utilizzo e di conservazione dei dati raccolti, nonché i diritti dei singoli condomini in merito alla consultazione dei filmati.
Infine, è importante individuare i luoghi strategici dove posizionare le telecamere e assicurarsi che gli stessi rispettino i principi di proporzionalità, necessità e minimizzazione dei dati personali raccolti. Dunque, l’installazione delle telecamere per il controllo sulla raccolta differenziata deve essere limitata esclusivamente all’area in cui si effettua la raccolta dei rifiuti. Le telecamere non dovrebbero riprendere i passanti o le aree in cui non si gettano i rifiuti, in quanto ciò potrebbe violare la privacy delle persone e costituire un uso improprio delle telecamere.
Via libera alle telecamere, ma solo dopo l’approvazione dell’assemblea
Abbiamo visto come sia consentita l’installazione delle telecamere di videosorveglianza in condominio, ma solo dopo l’approvazione dell’assemblea con la maggioranza dei presenti che rappresentino almeno la metà dei millesimi dell’edificio.
Una volta ottenuto il via libera dall’assemblea, è importante rispettare le indicazioni fornite dal Garante della privacy per garantire la tutela dei dati personali degli eventuali soggetti ripresi dalle telecamere. In particolare bisogna mettere in pratica tre indicazioni:
- si dovrà affiggere un cartello visibile anche di notte che avvisi i passanti della presenza delle telecamere;
- fare custodire i filmati da un responsabile del trattamento che abbia i requisiti previsti dall’articolo 28 Gdpr;
- conservare i filmati per un periodo di tempo strettamente necessario per reprimere eventuali condotte illecite, rispettando il limite massimo di sette giorni lavorativi o 24/48 ore in caso di area con un dipendente, come previsto dall’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori.
In questo modo, l’installazione delle telecamere sarà effettuata nel rispetto delle normative vigenti, garantendo al contempo la privacy dei soggetti interessati.
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