Bonus caldaie 2025: stop agli incentivi per gli impianti a gas

• Niente più detrazioni per le caldaie a gas dal 2025
• Quali impianti saranno incentivati
• Cosa cambia per i contribuenti

Il panorama degli incentivi fiscali a favore della sostituzione delle caldaie subisce un cambiamento radicale a partire dal 2025. Un emendamento approvato in commissione Bilancio alla Camera ha eliminato le agevolazioni per gli impianti alimentati a combustibili fossili, allineandosi alle direttive dell’Unione Europea. Questo provvedimento, volto a favorire la transizione ecologica, rappresenta una svolta importante per il settore del riscaldamento domestico, ma comporta anche nuove sfide per i contribuenti e il mercato. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e quali soluzioni saranno ancora incentivabili.

Niente più detrazioni per le caldaie a gas dal 2025

Dal 2025 non è più possibile beneficiare delle detrazioni fiscali del 50% o del 65% previste dall’Ecobonus e dal Bonus ristrutturazione per la sostituzione delle caldaie alimentate a gas. La misura, introdotta con un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera, esclude dai lavori incentivabili gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate esclusivamente a combustibili fossili.

La decisione segue la direttiva del Parlamento Europeo che vieta agli Stati membri di concedere incentivi finanziari per caldaie alimentate a gas a partire dal 2025. Sebbene inizialmente fosse prevista una proroga del bonus, il governo italiano ha eliminato questa opzione per evitare sanzioni da parte dell’Unione Europea.

Fino al 31 dicembre 2024 sarà ancora possibile accedere alle detrazioni, con aliquote del 50% e fino al 65% se si installano sistemi di termoregolazione evoluti. Tuttavia, a partire dal prossimo anno, le agevolazioni per la sostituzione delle caldaie a gas saranno definitivamente cancellate.

Quali impianti saranno incentivati

Dal 2025, per beneficiare dei bonus fiscali, è necessario optare per impianti di riscaldamento ibridi, caldaie a biomasse o pompe di calore. Questi sistemi utilizzano in parte fonti rinnovabili e inquinano meno rispetto alle caldaie tradizionali. La direttiva europea individua tra gli impianti incentivabili quelli con una quota considerevole di energie rinnovabili, come la combinazione tra una caldaia e un impianto solare termico o una pompa di calore.

Le normali caldaie a gas a condensazione possono comunque essere commercializzate e installate, ma non daranno diritto a detrazioni fiscali. Questa restrizione rientra negli obiettivi di decarbonizzazione e transizione ecologica previsti dall’Unione Europea.

Gli impianti ibridi e quelli alimentati da fonti rinnovabili rappresentano un’alternativa più sostenibile, ma comportano costi iniziali più elevati. L’emendamento punta a promuovere soluzioni tecnologicamente avanzate per ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento domestico.

Cosa cambia per i contribuenti

I cittadini che intendono sostituire la propria caldaia devono considerare attentamente le nuove normative. Sebbene gli interventi sulle seconde case fossero già soggetti a una riduzione delle agevolazioni al 36%, la fine degli incentivi per le caldaie a gas impone di orientarsi verso tecnologie più moderne e sostenibili. Soluzioni come impianti ibridi o a energie rinnovabili garantiranno l’accesso ai bonus fiscali, contribuendo al tempo stesso alla riduzione delle emissioni e all’efficienza energetica.

Se stai pensando di sostituire la tua caldaia, è il momento ideale per richiedere preventivi e valutare le opzioni disponibili. Le caldaie a condensazione, incentivabili qualora collegate ad una pompa di calore o al solare termico, restano una scelta affidabile e performante per chi desidera un impianto moderno e sicuro.

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