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Cosa dice la normativa sulla costruzione della canna fumaria di un camino a legna

Lo scarico dei fumi è un aspetto cruciale per i sistemi a biomassa: ecco cosa dice la normativa per chi vuole costruire la canna fumaria di un camino a legna

Ultimo aggiornamento 14-02-2024
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Silvia Baldassarre

Avvocato Civilista

Silvia Baldassarre si è laureata a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano con tesi in materia di diritto internazionale. Ha maturato la propria esperienza professionale in diversi studi civilistici di Milano occupandosi dei vari aspetti della materia, dalla responsa...
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Hai in programma di installare un camino a legna in vista dell’inverno? Oppure devi realizzare una canna fumaria per il termocamino? Ad ogni modo, è importante sapersi districare nel labirinto di leggi che regolamentano la realizzazione, l’installazione e la manutenzione di una canna fumaria a norma.

La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che non esiste una sola normativa di riferimento per l’impianto di scarico dei fumi, ma bisogna considerare più normative, che variano in base a diversi parametri come, ad esempio, il combustibile utilizzato dal sistema di riscaldamento.

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In questo approfondimento cerchiamo di capire cosa prevede la normativa per chi vuole costruire la canna fumaria di un camino a legna.

Normativa UNI 10683: ecco cosa stabilisce la legge per i camini a legna

Come abbiamo accennato, la normativa prevede regole differenziate a seconda del combustibile che alimenta l’intero impianto. Per i sistemi alimentati a legna o tramite altri biocombustibili solidi, come ad esempio i pellet, la normativa di riferimento per le canne fumarie è la UNI 10683.

Questa norma prende anche il nome di “Generatori di calore alimentati a legna o altri combustibili solidi. Verifica, installazione, controllo e manutenzione”. Entrata in vigore nel 2012, (con l’integrazione del Decreto Crescita-bis), stabilisce in maniera rigida regole e divieti riguardanti il funzionamento, installazione e scarico fumi degli impianti di riscaldamento a combustibili solidi.

La normativa che riguarda le canne fumarie per stufe a pellet e legna è la seguente:

  • D.Lgs. 3 aprile 2016, che definisce le diverse biomasse combustibili;
  • UNI EN 13501-1, che regola l’evacuazione fumi per tali generatori;
  • UNI 10683/2005 e relativa integrazione del 2012 (L. 221 del 2012 Decreto Crescita – bis), che regola installazione e controllo dei generatori di calore alimentati a legna e altri biocombustibili solidi per gli impianti termici.

Scarico dei fumi: non è più possibile lo scarico a parete?

La normativa introduce una novità cruciale per quanto riguarda lo scarico di fumi: se in precedenza era consentito anche a parete, con la UNI 10683 lo scarico fumi è possibile solo a tetto, salvo alcune deroghe espressamente previste. Una disposizione che riguarda sia i camini installati nelle singole unità abitative che nei condomini.

Le indicazioni riguardanti modalità dello scarico fumi sono contenute nella Legge 17 dicembre 2012 n. 221, che però prevede anche delle eccezioni. Esistono, infatti, delle deroghe che permettono installare una nuova canna fumaria in una posizione diversa dalla sommità del tetto. Ad esempio lo scarico a parete è possibile per gli impianti di riscaldamento installati in strutture con più unità abitative in cui si sceglie di installare un generatore di calore a gas a condensazione ad elevata efficienza energetica.

Naturalmente lo scarico fumi in facciata o a parete non deve violare le norme di sicurezza e di igiene vigenti, rispettando le distanze di posa e/o aperture su altre abitazioni.
Il percorso dei fumi di scarico dal punto finale del terminale di fumi al punto di sbocco deve essere di almeno 2 metri.

Inoltre lo scarico dei fumi e la canna fumaria sono oggetto di verifica e controllo che deve riguardare:

  • la dichiarazione di conformità rilasciata dall’operatore abilitato;
  • la placca del camino;
  • l’assenza di elementi in grado di ostruire lo scarico dei fumi;
  • che ci sia un comignolo idoneo all’evacuazione dei fumi;
  • la distanza tra la canna fumaria e un materiale combustibile;
  • il materiale e il tipo di canna fumaria;
  • che non ci siano altri apparecchi collegati alla stessa canna fumaria.

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Quanto deve essere alta la canna fumaria di un camino a legna?

Anche l’altezza della canna fumaria dipende dal tipo di impianto di riscaldamento presente in casa e dalla struttura del tetto dell’edificio. Generalmente, l’altezza ideale di una canna fumaria è di 50/100 cm rispetto al colmo del tetto, ovvero del punto più alto in cui si uniscono le falde.

L’inclinazione del tetto è dunque una variabile importante per comprendere l’altezza esatta della canna fumaria. Soltanto un professionista nella progettazione e installazione di camini a legna sarà in grado di calcolare con precisione l’angolo di inclinazione, la distanza tra l’asse del colmo del tetto e il camino e l’altezza minima dello sbocco della canna fumaria dal tetto.

Inoltre, vanno anche considerare le normative locali dei regolamenti edilizi del Comune in cui si trova l’immobile, che possono fornire indicazioni più specifiche rispetto a quanto indicato nelle norme nazionali.

Installazione di canna fumaria in condominio: quali distanze bisogna rispettare?

Installare un prodotto a biomassa in un condominio è assolutamente possibile, a patto di essere in linea con le normative. Non essendo una casa indipendente, ci sono inoltre alcuni aspetti – burocratici e tecnici – che vanno tenuti in considerazione per poter avere il permesso di procedere con l’installazione del prodotto.
Gli appartamenti all’ultimo piano sono agevolati, mentre per chi abita nei piani inferiori la questione è diversa perché è necessario far passare lo scarico dei fumi attraverso la canna fumaria centralizzata del condominio.

Che si tratti di una canna fumaria singola, o ad uso comune, bisogna rispettare determinate distanze per l’evacuazione dei fumi in condominio. Dato che la canna fumaria è un impianto che genera una potenziale pericolosità, devono essere rispettate le distanze di sicurezza dalle proprietà altrui, in particolare da balconi e finestre. Senza contare che bisogna occuparsi periodicamente della pulizia della canna fumaria.

Nel 2016, la Cassazione è intervenuta sull’argomento stabilendo che la distanza giusta dovesse essere un metro e mezzo. È nei regolamenti locali, però, che bisogna guardare per capire quali sono le distanze da balconi e finestre che bisogna rispettare per l’installazione delle canne fumarie. Non bisogna trascurare nemmeno il regolamento condominiale, che può integrare le normative con ulteriori accorgimenti.

A chi rivolgersi per l’installazione di una canna fumaria a norma?

Come hai potuto vedere, sono tantissime le normative da considerare per realizzare una canna fumaria a norma. Se non vuoi incorrere nel rischio di sanzioni, ti consigliamo di rivolgerti a personale specializzato sia per gli interventi di installazione che per quelli di manutenzione o di ripristino.

Su PagineGialle Casa puoi trovare gli esperti e i rivenditori della tua zona e chiedere diverse consulenze per la realizzazione di un camino a legna: potrai valutare con calma i preventivi online e scegliere quello più adatto alle tue esigenze.

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