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Manutenzione stufa a pellet obbligatoria: come farla, a chi rivolgersi e come evitare la multa

La stufa a pellet ha bisogno di revisioni e controlli obbligatori annuali: ecco quali sono, a chi rivolgersi e a quanto ammonta la multa per irregolarità

Ultimo aggiornamento 21-02-2024
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Ugo Sollazzo

Idraulico termotecnico

Sono un esperto idraulico con più di qualche decennio di esperienza nel settore. Come tutti, ho iniziato la mia carriera come apprendista, questo mi ha permesso di acquisire ampie conoscenze a bilità pratiche che, messe al servizio della mia professione, mi hanno portato ad aprire un’attività i...
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Con l’arrivo del freddo, molti italiani si preparano a riscaldare la propria abitazione grazie a pompe di calore, camini e anche stufe. Molti sottovalutano gli obblighi che riguardano questi strumenti, in particolare la stufa, che ha bisogno di una serie di controlli obbligatori da affidare a tecnici abilitati, registrati presso la Camera di Commercio come “Addetti agli impianti termici”. Le raccomandazioni sono rivolte in particolare a chi possiede una stufa a pellet. Ecco cosa c’è da sapere.

Manutenzione stufa a pellet obbligatoria: come funziona

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Le stufe a pellet si sono diffuse particolarmente negli ultimi anni. Gli impianti hanno bisogno di una attenta pulizia, che può essere fatta autonomamente, ma anche di una revisione obbligatoria annuale, ovvero una manutenzione straordinaria realizzata da un tecnico abilitato. La normativa, in vigore dal 2014, prevede che tutti i risultati dei controlli vengano registrati nel Libretto di impianto della stufa a pellet. All’interno di questo documento troviamo anche le caratteristiche del dispositivo, nonché eventuali modifiche e interventi effettuati in seguito all’acquisto.

La revisione non può essere fatta da chiunque perché richiede competenze e una serie di strumenti specifici, essendo una pulizia potenzialmente pericolosa, poiché raggiunge anche gli angoli più profondi dell’apparecchio. Inoltre, il costo dei controlli obbligatori varia anche in base alla zona e allo specialista, può partire da 70 euro e arrivare a circa 200 euro. Senza contare che i servizi offerti sono spesso diversi tra loro, anche nei  dettagli.

Tra i controlli obbligatori della stufa spiccano pulizia della canna fumaria, il controllo dell’emissione di fumi, lo stato delle guarnizioni e dei componenti, l’eliminazione di residui più resistenti dalle parti interne della stufa, verifica dei componenti elettromeccanici, della presa d’aria esterna, del condotto d’aria comburente ed eventuali fessure o altre parti interne ed esterne. Assicurarsi che la canna fumaria sia pulita è cruciale per evitare ostruzioni e rischi per la salute. Per provvedere alla revisione obbligatoria bisogna quindi consultare il Libretto del proprio impianto e verificare se è necessario fare la revisione. Dopodiché occorre contattare un tecnico abilitato per la manutenzione straordinaria della stufa a pellet, che abbia la certificazione necessaria per registrare l’intervento obbligatorio sul libretto.

Cosa succede se non si fa la revisione obbligatoria della stufa: rischio multe

È obbligatorio effettuare la manutenzione annuale delle stufe a pellet per assicurarne l’efficienza. Tutti gli obblighi legati alla manutenzione delle stufe a pellet sono raccolti all’interno del DPR 74/13, che descrive anche quali sono le pene per chi non rispetta le regole. Innanzitutto, l’impianto ha sempre un proprietario o comunque un responsabile che deve occuparsene. Infatti, l’aspetto più importante è la sicurezza dell’impianto e poi il corretto funzionamento. L’impianto deve avere una serie di requisiti, messi nero su bianco nel Libretto. Le autorità possono controllare in qualsiasi momento la messa a norma dell’impianto e se accade qualche incidente, come un corto circuito o un incendio, il proprietario che non ha curato la stufa può passare numerosi guai. Per esempio, nel caso in cui non si abbia il libretto, la sanzione varia da 500 a 3000 euro.

Le autorità fanno spesso controlli a campione su impianti presenti nella zona di riferimento. Inoltre, molte Regioni stanno lavorando alla creazione di un catasto digitale delle stufe a pellet, che permetta di controllare gli impianti e individuare eventuali irregolarità, per esempio la poca costanza delle revisioni. Se si trascura la manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, non solo di provoca il malfunzionamento dell’apparecchio, ma si mettono a rischio le persone che vivono nell’immobile in cui è collocato. Inoltre, si rischia anche multe che possono arrivare a 6000 euro. Infine, ricordiamo che in particolare per i condomini l’accensione delle stufe è possibile solo a partire dai giorni stabiliti a livello regionale, bisogna quindi informarsi in base alla propria zona di residenza.

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