Sostituzione dei ripartitori di calore: quale detrazione fiscale chiedere per risparmiare
Vuoi sostituire o installare da zero i ripartitori di calore o contabilizzatori? Questi dispositivi offrono enormi vantaggi: ecco detrazione fiscale e durata
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
- Detrazione fiscale per la sostituzione dei ripartitori di calore: con sostituzione di impianto
- Detrazione fiscale per la sostituzione dei contabilizzatori: senza sostituzione di impianto
I ripartitori o contabilizzatori di calore sono dispositivi utilizzati all’interno di condomini in cui è attivo il riscaldamento centralizzato. I ripartitori di calore per termosifoni si posizionano sulla loro superficie per calcolare in modo preciso qual è il consumo. In questo modo, in ogni immobile si pagherà il giusto importo legato all’effettivo utilizzo del riscaldamento. Infatti, se in un appartamento viene utilizzato solo due ore al giorno ma in un altro si utilizza per otto o più ore, si pagheranno cifre differenti. Con il contabilizzatore è possibile stabilire l’esatto importo, in modo che la ripartizione sia equa.
I ripartitori, quindi, oltre a offrire un enorme vantaggio, sono anche obbligatori quando si usa un riscaldamento centralizzato.
Tuttavia, non sono immortali: dopo circa 10 anni è necessario sostituirli. Questo impegno generalmente è a carico dell’amministratore di condominio che si mette d’accordo con i condomini per una sostituzione collettiva, tramite cui si ottiene spesso uno sconto dalla ditta che installa.
Per risparmiare ancora di più ci si può affidare ad agevolazioni sottoforma di detrazione fiscale. Ma quali sono le agevolazioni fiscali per i ripartitori di calore e come si gestiscono? Facciamo chiarezza.
Detrazione fiscale per la sostituzione dei ripartitori di calore: con sostituzione di impianto
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito a quali bonus si ha diritto per l’installazione dei ripartitori di calore. L’agevolazione permetterebbe di risparmiare sul 65% della spesa totale ma solo a una condizione: occorre effettuare contemporaneamente la sostituzione degli impianti di riscaldamento agevolabili con lo stesso aiuto, ovvero l’Ecobonus.
L’agevolazione, però, è valida solo per precise tipologie di impianto:
- caldaia a condensazione di classe A+ con sistema di termoregolazione all’avanguardia
- generatori di aria calda a condensazione
- micro-generatori
- impianto collegato alla Smart Home
- generatore ibrido
- pompe di calore ad alta efficienza
Detrazione fiscale per la sostituzione dei contabilizzatori: senza sostituzione di impianto
Cosa succede se si installa un ripartitore di calore senza, però, sostituire l’impianto? In questo caso la detrazione scende al 50% come tutti gli interventi mirati al risparmio energetico. Infatti, i ripartitori di calore offrono un enorme vantaggio sui consumi e di conseguenza consentono di risparmiare sulla bolletta di luce e gas.
Per ottenere la detrazione fiscale è cruciale che il ripartitore di calore venga acquistato con un bonifico bancario o postale che abbia nella causale il riferimento alla normativa ovvero articolo 16-bis del Dpr 917/1986; il codice fiscale del condominio o dell’amministratore di condominio che è il beneficiario della detrazione; codice fiscale o numero di partita IVA dell’azienda o professionista da cui si è acquistato il dispositivo. Inoltre, i ripartitori di calore hanno un’IVA del 10%.
In seguito, l’amministratore di condominio dovrà suddividere la spesa totale (dove è già stato calcolato la quota agevolata) per ogni condomino in base ai millesimi.
In base all’agevolazione un ripartitore di calore a presa diretta che costa 50 euro potrebbe costarne solo 25; un contabilizzatore di calore con sensore remoto da 90 euro potrebbe passare a 45 euro.
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