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Aumentano i furti in condominio: come installare l'allarme

Gli ultimi dati mostrano un aumento dei furti negli appartamenti: come difendersi? Scopriamo come migliorare la sicurezza rispettando tutte le norme

28-11-2023
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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La sicurezza nei nostri condomini è un tema di crescente preoccupazione, come dimostrano i recenti dati forniti dal Ministero dell’Interno relativi ai primi sette mesi dell’anno. Nel periodo compreso tra gennaio e luglio, abbiamo assistito a un aumento significativo del 3,8% delle rapine e dei furti, passando dalle 14.979 dell’anno scorso alle 15.846 di quest’anno. Inoltre, i furti sono aumentati del 2,7% nello stesso periodo.

Questi numeri indicano chiaramente la necessità di adottare misure efficaci per proteggere la nostra sicurezza in condominio, e una delle soluzioni più efficaci è l’installazione di un sistema di allarme. Vediamo come rendere più sicuro il nostro appartamento con l’uso di dispositivi di sicurezza avanzati.

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Sistema di allarme in condominio: cosa sapere prima di installarlo

L’installazione di un sistema di allarme in condominio può rappresentare una scelta saggia per garantire la sicurezza delle proprietà individuali, ma è importante essere consapevoli delle regole e delle limitazioni che ne regolamentano l’uso.

Iniziamo con una buona notizia: l’impianto antifurto può essere installato internamente alla proprietà di ogni condomino, proprietario di box, negozio o ufficio, senza la necessità di richiedere permessi all’amministratore del condominio o al Comune. La stessa regola si applica anche alla sirena esterna, che può essere posizionata senza restrizioni sulla proprietà stessa.

Tuttavia, questo non significa che si possa fare tutto ciò che si vuole senza limiti. Prima di procedere all’installazione, è fondamentale tarare l’allarme in modo da minimizzare il rischio di attivazione accidentale. Il livello di suono deve essere adeguato e la durata dell’allarme non deve disturbare la quiete del condominio. Se l’allarme supera il limite di tollerabilità, l’assemblea condominiale potrebbe essere chiamata a intervenire e a valutare il livello di disturbo causato.

Quando si tratta di un sistema di allarme con videosorveglianza, le cose si complicano ulteriormente. Per installare telecamere, è necessario orientarle in modo che il campo visivo sia limitato allo spazio privato del singolo condomino. Le telecamere dovrebbero essere posizionate in modo da riprendere solo la porta d’ingresso dell’appartamento o la zona di interesse specifica, evitando di filmare l’intero pianerottolo. Inoltre, è obbligatorio rispettare le leggi sulla privacy, il che significa informare chiaramente della presenza delle telecamere e del loro eventuale collegamento con le forze dell’ordine, conservare le registrazioni per un periodo limitato, escludere dalle riprese le aree comuni, e adottare altre precauzioni.

Un consiglio utile è quello di comunicare sia con l’amministratore del condominio che con i vicini riguardo all’installazione del sistema di allarme.

Allarme negli spazi comuni del condominio: come installarlo

L’installazione di un sistema di allarme condominiale, in particolare una rete di videosorveglianza, rappresenta un passo importante nella promozione della sicurezza all’interno dell’edificio. Tuttavia, è essenziale rispettare alcune regole fondamentali quando si installa un sistema di questo tipo per garantire il rispetto della privacy e la conformità alle leggi vigenti.

Il sistema di videosorveglianza deve inquadrare unicamente le aree comuni del condominio, come i corridoi, il portone d’ingresso, i cortili e il garage. È assolutamente vietato che le telecamere condominiali riprendano proprietà private o che il sistema venga utilizzato per spiare chiunque passi per quelle zone. Inoltre, è obbligatorio collocare cartelli informativi che avvertano chiunque entri nelle aree sorvegliate della presenza di videosorveglianza.

Le registrazioni devono essere conservate in un luogo sicuro per un periodo di 24-48 ore, ma mai per più di 7 giorni. La responsabilità della conservazione e della cancellazione dei dati solitamente ricade sul responsabile del trattamento dei dati, che di solito è l’amministratore del condominio.

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