Impianto di rilevazione e allarme antincendio in condominio
La sicurezza in un condominio è una priorità assoluta, specie quando si tratta di prevenire gli incendi: vediamo le norme e il ruolo dell'amministratore
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Normativa antincendio condominio: cosa prevede la legge?
- Prevenzione incendi: il ruolo dell'amministratore condominiale
- Adeguamento antincendio: come suddividere le spese tra i condomini?
- Impianti antincendio: costi e a chi rivolgersi
La sicurezza all’interno di un condominio è una priorità assoluta, e uno dei requisiti fondamentali per garantirla è un sistema di rilevazione e allarme antincendio efficace. Gli incendi possono colpire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, mettendo a rischio la vita degli abitanti e danneggiando gravemente l’edificio.
Scopriamo le normative che regolamentano la prevenzione incendi, quali sono le responsabilità dell’amministratore e come ripartire i costi tra i condomini per l’adeguamento antincendio.
Normativa antincendio condominio: cosa prevede la legge?
La sicurezza antincendio nei condomini è una questione di primaria importanza, e la legge italiana ha stabilito chiare direttive al riguardo attraverso il Decreto n. 30/2019. Questa normativa è stata introdotta con l’obiettivo di aggiornare e migliorare le misure di prevenzione e gestione degli incendi, con particolare attenzione alle parti comuni degli edifici condominiali, spesso più vulnerabili a questo tipo di pericolo.
La normativa antincendio prevede una serie di misure differenziate in base all’altezza degli edifici. In sintesi:
- Per gli edifici con un’altezza compresa tra 12 e 24 metri, sono necessarie informazioni chiare sui comportamenti corretti in caso di emergenza e per la prevenzione quotidiana. Queste informazioni devono essere comunicate ai condomini tramite avvisi in bacheca o comunicazioni via email.
- Per gli edifici da 24 a 54 metri, è obbligatoria la pianificazione di procedure di evacuazione da affiggere in bacheca e da comunicare ai condomini. È inoltre richiesta una valutazione del rischio incendio da parte di aziende specializzate, con aggiornamenti in caso di modifiche strutturali all’edificio, come lavori di isolamento termico e acustico delle facciate.
- Gli edifici con un’altezza tra 54 e 80 metri devono, oltre agli adempimenti dei livelli precedenti, installare sistemi di segnalazione manuale e allarme incendio di tipo ottico e acustico.
- Gli edifici che superano gli 80 metri sono soggetti a tutte le misure previste per gli altri edifici, con ulteriori adempimenti gestionali in caso di emergenza.
La normativa antincendio in condominio richiede inoltre la presenza di estintori obbligatori in determinati casi specifici, in particolare per i condomini con un’altezza superiore a 24 metri e quelli dotati di autorimesse, centrali termiche o depositi GPL. Gli estintori, quando obbligatori, devono essere collocati in posizioni strategiche, facilmente accessibili in caso di incendio e in numero proporzionato alle dimensioni dell’edificio. Nel caso di installazione negli spazi interni, gli estintori devono essere posizionati nei corridoi e nelle scale di servizio, rispettando scrupolosamente le normative di sicurezza.
Prevenzione incendi: il ruolo dell’amministratore condominiale
Nel garantire sicurezza degli edifici condominiali, uno degli aspetti più critici è la prevenzione degli incendi, e in questo processo, l’amministratore condominiale svolge un ruolo fondamentale nel garantire che il condominio sia in piena conformità con le norme antincendio. A tal fine, deve avviare la procedura per ottenere il Certificato Prevenzione Incendi (CPI) e assicurarsi che il certificato venga rinnovato prima della sua scadenza. Il CPI attesta che l’edificio rispetta integralmente le disposizioni antincendio, ed è un requisito essenziale per garantire la sicurezza degli abitanti.
È importante notare che, prima dell’entrata in vigore del decreto 1515/2011, il Certificato Prevenzione Incendi veniva rilasciato dal comando dei Vigili del Fuoco. Tuttavia, a partire da quella data, è stato sostituito dalla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Si continua a fare riferimento al CPI per gli edifici che esistevano prima di questo decreto e ne erano già in possesso.
Oltre a gestire il processo di certificazione e adeguamento alle norme antincendio, l’amministratore ha diverse altre responsabilità:
- Assicurarsi che la manutenzione ordinaria e straordinaria di estintori, sensori di rilevamento del fumo e impianti antincendio in condominio sia effettuata regolarmente.
- Informare sia i condòmini che il personale che lavora nell’edificio sulle norme antincendio e sulle procedure di sicurezza.
- Mantenere un registro aggiornato dei controlli relativi alla sicurezza antincendio.
- Presentare all’assemblea di condominio la necessità di ristrutturazioni o lavori straordinari per adeguare l’edificio alle normative antincendio.
- Applicare sanzioni, se previste dal regolamento condominiale, a coloro che ostacolano o rendono più difficile l’applicazione delle regole antincendio.
È importante sottolineare che l’amministratore condominiale porta una notevole responsabilità civile, che può essere di natura contrattuale, in relazione ai condòmini che possono intraprendere azioni legali contro di lui, o extracontrattuale, coinvolgendo soggetti terzi che hanno subito danni a causa di negligenze nell’adempimento dei doveri antincendio dell’amministratore.
Adeguamento antincendio: come suddividere le spese tra i condomini?
Nel contesto condominiale, la questione della ripartizione delle spese relative ai lavori di adeguamento antincendio può risultare complessa. La suddivisione delle spese dipende principalmente dalla portata degli interventi e dalla loro rilevanza per ciascun condomino.
Quando gli interventi antincendio riguardano l’intero edificio o l’impianto centrale di riscaldamento, la ripartizione delle spese avviene solitamente in base ai millesimi di proprietà di ciascun condomino, in quanto tutti beneficiano dei vantaggi dell’intervento.
La questione si complica quando gli interventi antincendio riguardano aree comuni di cui non tutti i condomini sono comproprietari, come ad esempio i garage. In tali casi, le spese non dovrebbero gravare su tutti i condomini, ma piuttosto su coloro che trarrebbero vantaggio dagli interventi. Questo significa che le spese di adeguamento antincendio verrebbero sostenute solo dai condomini proprietari delle unità da cui potrebbe scaturire un potenziale pericolo di incendio.
È importante sottolineare che, anche se la ripartizione delle spese può variare a seconda dei casi, la sicurezza di tutto il fabbricato è sempre una priorità. Gli interventi di adeguamento alle normative antincendio servono a garantire la protezione di tutti gli abitanti dell’edificio, indipendentemente dalla ripartizione delle spese.
Impianti antincendio: costi e a chi rivolgersi
Per garantire la protezione da potenziali incendi, esistono vari sistemi antincendio, tra cui estintori, idranti e sistemi di rilevamento, ognuno con prezzi variabili in base alla tipologia e alla complessità dell’impianto.
In generale, i costi per l’installazione di un impianto antincendio completo di rilevazione ed estinzione possono variare da circa 1.000 a 2.500 euro, range di prezzo che varia in base alla dimensione dell’impianto, alla tipologia dei componenti, alla manodopera e alla qualifica degli addetti.
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Domande frequenti:
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Quando è obbligatorio l'estintore in condominio?
In un condominio, è obbligatorio avere un sistema antincendio, comprensivo dell'installazione di estintori, quando l'edificio supera i 24 metri di altezza alla gronda, è dotato di autorimesse, possiede una caldaia o contiene un deposito di GPL.
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Cosa dice la normativa antincendio?
La normativa antincendio per i condomini copre vari aspetti, tra cui la progettazione degli edifici, l'installazione dei sistemi antincendio, la manutenzione delle vie di fuga e la formazione dei residenti su come comportarsi in caso di emergenza.
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Quali sono le misure di sicurezza per la prevenzione antincendio?
Esempi di misure di prevenzione incendi includono l'eliminazione, la riduzione e il controllo di rifiuti e scarti combustibili, la gestione dei depositi di materiali infiammabili e il monitoraggio delle fonti di calore.