Come eliminare i succhioni dell'ulivo
Spesso causati da potature drastiche, i succhioni dell’olivo nascono da gemme dormienti: ecco come comportarsi per eliminarli
Susanna Rigutti
Esperta in Agricoltura e Giardinaggio
In una pianta legnosa, come può essere l’olivo, possono nascere i cosiddetti succhioni (o poppatoni). Cosa sono? Trattasi di germogli che nascono da una gemma rimasta dormiente per diverse stagioni, in genere sul fusto o sui rami legnosi più vecchi.
Sono di diverso tipo, i succhioni: ci sono quelli naturali, che nascono dall’innesto o da qualsiasi ramo, e ci sono i succhioni artificiali che vengono fatti sviluppare in modo volontario, per correggere difetti nell’impalcatura scheletrica di una pianta o per sostituire branche deteriorate. E poi i rimessiticci selvatici, e i semisucchioni.
Ma come comportarsi quando i succhioni nascono sull’olivo?
Perché si originano i succhioni dell’olivo
I succhioni dell’olivo si originano, molto spesso, a causa di potature drastiche, di una troppo elevata quantità di concime, di un’irrigazione eccessivamente abbondante. Ma è soprattutto la potatura a cui fare attenzione, perché questi non si presentino.
Operazione da effettuare con la massima cura sempre, per l’olivo la potatura richiede un’attenzione ancora maggiore: effettuarla in un modo non corretto può portare la pianta a non crescere nel modo opportuno e può essere la causa di una scarsa produzione d’olive.
Pianta dal portamento basitono, l’olivo si caratterizza per la particolare crescita dei suoi rami: se quelli più vicini al fusto tendono a svilupparsi e a crescere maggiormente, quelli più lontani tendono a farlo ad una velocità inferiore. Se lasciato crescere in modo naturale, dunque, ecco che l’olivo assumerà una forma cespugliosa, con foglie e frutti concentrati sulla parte più esterna e – all’interno – una progressiva perdita della vegetazione.
Per potarlo nel modo ottimale, e soprattutto per capire quando togliere i succhioni dall’olivo, è necessario conoscere i suoi diversi rami: ci sono i rami di prolungamento, che crescono in obliquo e hanno un portamento pendulo; i rami fruttiferi, che produrranno olive l’anno successivo. E ci sono poi per l’appunto i succhioni, che nascono da gemme dormienti lungo le branche o sul tronco, nella parte medio-alta della chioma (se si sviluppano invece dal tronco o dalla ceppaia, prendono il nome di polloni).
Succhioni dell’olivo: quando e come toglierli
Quando togliere i succhioni dell’olivo? Sebbene si possano togliere sempre, sarebbe meglio farlo quando si procede con la potatura. In genere, questa viene effettuata tra la fine della stagione invernale e la fioritura, ovvero sia tra gennaio e marzo (al Sud) o tra marzo e maggio (al Nord). Tuttavia, a seconda del luogo in cui la pianta si trova e del clima che ha caratterizzato l’anno, potrebbe essere posticipata. In ogni caso, prima di procedere è bene verificare che l’olivo sia entrato in riposo vegetativo.
In merito alle modalità di rimozione dei succhioni dell’olivo, le regole sono quelle della potatura generica: è bene evitare interventi drastici, e non tagliare più di un terzo del volume totale della pianta, utilizzando forbici disinfettate e ben affilate, compiendo tagli netti e decisi (verso il basso e l’esterno) e conservando – tra i rami fruttiferi – quelli a portamento verticale e a medio vigore.
Nei primi anni di vita dell’olivo, la potatura deve essere leggera e volta più che altro ad eliminare succhioni e polloni, rami secchi e malati (potatura di formazione). A partire dal quarto o quinto anno, invece, si avrà la potatura di mantenimento, il cui scopo è quello di togliere i rami malati o difettosi che crescono verso l’interno della chioma. Perché è importante? Perché solo togliendoli si lasciano l’aria e la luce libere di circolare, e i frutti potranno crescere in modo omogeneo su tutti i rami.
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