Come si coltiva il papiro in vaso
Il papiro è una pianta acquatica che ben si presta a essere messo nelle abitazioni: ecco come coltivarlo e mantenerlo
Susanna Rigutti
Esperta in Agricoltura e Giardinaggio
Il papiro è una pianta molto bella e sempre più persone la vogliono nella propria abitazione perché conferisce gran pregio all’arredamento. Ma da dove viene il papiro? Si tratta di un vegetale originario del Sud America, dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa. Sua caratteristica principale – da tenere a mente se si vuole farlo sopravvivere all’interno di una casa – è che il papiro attecchisce in zone umide e acquitrinose.
Per questo un clima secco non è proprio l’ideale per la crescita di questa pianta.
Com’è fatto il papiro egiziano
Sono circa 600 le specie di papiro presenti al mondo. Si caratterizza come una pianta dallo stelo lungo, con poche foglie e un rizoma voluminoso. I gambi hanno alle estremità dei ciuffi ricurvi verso il basso, mentre il fusto è lungo e dritto. Data la presenza di silice sullo stelo, è una pianta tagliente: per questo bisogna prestare attenzione quando lo si cura. Il papiro produce dei bellissimi grappoli di fiori che lo rendono una pianta esteticamente molto gradevole e voluta da milioni di persone in tutto il mondo.
In natura la pianta di papiro arriva fino a cinque metri di altezza, ma non vi preoccupate: se coltivato in casa, infatti, non potrà mai raggiungere questa grandezza. State tranquilli quindi, non vi ritroverete con un albero enorme nella vostra abitazione! La pianta di papiro egiziano è molto versatile e può essere coltivata sia all’interno sia all’esterno. Per questo in molti decidono di adornare i propri salotti con il papiro in vaso.
Come coltivare il papiro
La coltivazione del papiro non è difficile, basta avere un minimo di dimestichezza e conoscenza delle piante. Essendo un vegetale che ama gli ambienti acquitrinosi, va fatto crescere in acqua e posizionato all’interno di un cestello. La temperatura ideale alla quale va tenuto il papiro egiziano è di circa 25°: fate attenzione all’estate e ai mesi dove c’è molto sole, perché la pianta andrà spostata all’ombra per non farla bruciare. D’inverno, invece, il papiro sopravvive anche a 10°.
Il papiro in vaso deve essere curato facendo attenzione che l’acqua non manchi mai. Per questo non deve essere forato alla base ed essere realizzato preferibilmente in terracotta (questo materiale trattiene l’umidità). Quando le radici del papiro avranno occupato tutto il vaso, è pronto per l’interramento. Il terriccio deve essere di pomice e ghiaia, essenziale per far sì che l’acqua non ristagni e non faccia marcire il papiro.
Il papiro va concimato ogni quindici giorni – solamente in estate – con fertilizzante liquido. La sua fioritura, invece, avviene a luglio e termina all’inizio dell’autunno. Non è una pianta che va potata: provvedete solo a fornirgli acqua quando ne avrà bisogno, e farà tutto da sola. Ogni quanto va annaffiata? D’estate tutti i giorni, mente in inverno non c’è bisogno di essere così costanti. Bisogna solo controllare che il terreno sia sempre umido e, nel caso, nebulizzarlo con degli utensili appositi.
Coltivare il papiro non è difficile, ma è una pianta che ha bisogno di attenzione e grande costanza. Può anche riprodursi tramite il metodo della talea in acqua: motivo per il quale, se qualcosa dovesse andare storto, potrete sempre rigenerarlo recuperando gli steli.
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