Diserbanti chimici: tipologie e come usarli in maniera efficace
I diserbanti chimici vanno utilizzati in particolari condizioni climatiche e in caso di forte infestazione. Sempre meglio affidarsi a professionisti a causa della tossicità dei prodotti.
Susanna Rigutti
Esperta in Agricoltura e Giardinaggio
I diserbanti chimici sono prodotti molto aggressivi e inquinanti, che vanno utilizzati soltanto in determinate condizioni e con particolari accorgimenti per non mettere a repentaglio la salute di chi li utilizza e l’integrità dell’ecosistema su cui vengono impiegati.
Esistono diserbanti chimici in grado di distruggere tutti i tipi di malerba e altri in grado di agire soltanto su alcune specie: a seconda della loro formulazione i diserbanti selettivi agiscono sulle erbe a foglia stretta o larga, quindi occorrerà esaminare accuratamente la zona da diserbare per determinare quale tipo di prodotto sia più adatto alle esigenze.
Considerando la potenziale dannosità dei diserbanti chimici, è sempre bene farsi consigliare da un professionista e chiedere un preventivo per l’utilizzo dei diserbanti chimici nel proprio giardino, prima di procedere alla scelta e all’utilizzo di un qualsiasi prodotto.
Diserbante: come usarlo in sicurezza
L’utilizzo di diserbanti chimici è consigliato soltanto in presenza di più di 10 diversi tipi di malerba per metro quadro. Le molecole che compongono i diserbanti chimici inoltre si attivano soltanto al di sopra di certe temperature, cioè a partire dai 12° sopra lo zero.
Il momento ideale per procedere all’uso di diserbanti chimici è un periodo di clima asciutto che si protragga per almeno due giorni dopo l’uso del diserbante. L’effetto di questi prodotti infatti diventa visibile dopo quattro o cinque giorni: se due giorni dopo l’applicazione del prodotto dovesse piovere, gran parte di esso verrebbe lavato via dall’acqua e l’intera operazione sarebbe da ripetere.
Diserbante Glifosate: è tossico?
Tra tutti i diserbanti chimici attualmente in commercio quelli a base di glifosate sono contemporaneamente i più famosi e i più pericolosi, a causa del loro potenziale cancerogeno. Diversi studi, condotti in periodi differenti e da soggetti differenti, hanno determinato l’inserimento del glifosate nella stessa categoria di pericolosità in cui rientrano i fritti, le carni rosse, l’ingerimento di bevande troppo calde, i fumi di combustione del caminetto.
I diserbanti chimici a base di glifosate sono tra i meno inquinanti della loro categoria poiché non penetrano nel terreno oltre i 20 cm e non arrivano a inquinare le falde acquifere.
Diserbanti totali e diserbanti chimici selettivi
I diserbanti totali vanno utilizzati quando nella zona che si intende trattare non sono presenti specie vegetali da preservare. I diserbanti totali vanno utilizzati soltanto quando è necessario liberare completamente un terreno prima di procedere alla semina di un nuovo tipo di prato o di coltivazione.
C’è da specificare che i diserbanti totali sono meno efficaci rispetto a quelli selettivi, ma sono estremamente utili quando diventa necessario liberare rapidamente un’ampia zona di terreno, anche al costo di veder spuntare qualche nuova malerba nel giro di poco. I diserbanti chimici a base di glifosate sono i diserbanti totali più efficaci attualmente in commercio.
Il diserbante sistemico o selettivo agisce in genere in pre – emergenza o in post – emergenza. Il primo tipo agisce meglio se applicato su zone in cui la vegetazione è stata tagliata di fresco ed è stata lasciata crescere per circa una settimana: i germogli delle malerbe a foglia stretta sono molto più delicati di una pianta completamente sviluppata e saranno eliminati con più facilità.
Il diserbante sistemico post – emergenza agisce prevalentemente sulle malerbe a foglia larga e vanno utilizzati quando le piante infestanti sono ben cresciute e la loro rimozione risulta difficoltosa.
La scelta green: il diserbante naturale
I diserbanti naturali sono naturalmente molto meno efficaci dei diserbanti chimici, ma riescono comunque a tenere sotto controllo l’infestazione di malerbe quando sono limitate a un piccolo numero di specie infestanti e a zone di terra non troppo estese.
L’aceto di vino diluito al 10% (quello per uso alimentare è diluito al 6% circa) funziona spruzzandolo sul terreno come un comune erbicida.