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Come dividere un terrazzo in comune: i consigli dell'architetto paesaggista

Devi dividere una terrazza per creare due ambienti separati e tutelare la privacy? Ecco tutte le idee dell'esperto: sistemi da usare, stili e specie botaniche

04-04-2024
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Andrea Musto

Landscaper - Architetto paesaggista

Architetto paesaggista con oltre 15 anni di attività professionale nel settore della progettazione e realizzazione outdoor. (Ha conseguito il Master in "Progettazione e conservazione del giardino e del paesaggio storico" presso Fondazione Minoprio nel 2007). La sua esperienza spazia dal landscaping...
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Abitare in un grande condominio, una piccola palazzina o una casa di ringhiera ha il plus di avere vicini di casa con cui socializzare. Tuttavia, se gli spazi esterni, come un balcone o un terrazzo o un ballatoio, sono contigui o addirittura in comune spesso possono sorgere problemi di vario tipo. Ed è proprio in queste occasioni che si può apprezzare un po’ di privacy in più.

Esistono diverse soluzioni per dividere un terrazzo in comune rispettando la privacy e senza sacrificare l’estetica. Anzi, spesso è possibile lavorare per creare un ambiente ancor più bello, piacevole e armonioso. In questi contesti, l’intervento di un architetto paesaggista può contribuire per suddividere gli spazi rendendoli più funzionali, adatti ai singoli bisogni ed esteticamente d’impatto.

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Dividere un terrazzo in comune: idee per uno stile minimal

Dividere terrazza in comune

Fonte foto: Shutterstock

Come sempre sarà lo stile del nostro outdoor a definire la scelta per l’arredo o la vegetazione che utilizzeremo per delimitare la divisione tra le due proprietà, oltre che un comune accordo con il vicino.

Infatti un elemento d’arredo semplice come un frangivista può essere declinato in innumerevoli forme e fogge: partendo da una soluzione basica come un pannello in lamiera metallica potremo dargli corpo in stile minimal contemporaneo inserendo delle sagome a taglio laser (e anche qui si può aprire un mondo intero con le grafiche già disponibili in commercio o quelle da realizzare su disegno custom), integrando un foglio di policarbonato retro illuminato. In questo caso il nostro pannello dovrà essere realizzato a sandwich, magari bifacciale proprio per non realizzare un “retro” verso la proprietà confinante.

Il pannello frangista metallico può assumere una connotazione industrial se portiamo a vista il telaio strutturale e i segni delle lavorazioni come saldature e smerigliature, poi la finitura farà il resto.

Scegliamo sempre un materiale antiruggine come lamiera zincata, acciaio o alluminio con finitura a polveri di  poliestere cotte a forno ed evitiamo il corten se non debitamente trattato per bloccare il processo di ossidazione o le polveri potranno macchiare il pavimento.

Dividere un terrazzo con il legno

Strutture lignee a listelli, pannelli o intrecciate sono una valida alternativa ai pannelli in lamiera, dovremo tener conto che questo materiale, seppur trattato per esterni, necessita di manutenzioni costanti annuali con pulizie profonde, levigature, olii impregnanti e talvolta sostituzione di pezzi ammalorati; tuttavia l’effetto più “caldo” e confortevole dato da questo materiale si sposa bene con stili classici o naturali a seconda dei profili o delle essenze lignee utilizzate.

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Dividere un terrazzo con le piante rampicanti

piante rampicanti

Fonte foto: Shutterstock

I treillage a supporto di piante rampicanti sono la via di mezzo tra arredo e vegetazione. Infatti, potremo utilizzare un telaio con una struttura “più importante ed evidente” che funzionerà da elemento architettonico maggiormente caratterizzante per l’ambiente in cui viene inserito, mentre la vegetazione sarà l’elemento di tamponatura dello stesso. Oppure il telaio può essere minimal e quasi invisibile con cavetteria di acciaio o tondini metallici, che sparirà completamente con la vegetazione che andremo ad inserire, e qui potremo sbizzarrirci anche con specie più vistose e dalle fioriture più colorate, come

  • Ipomee con trombette porpora intenso
  • Plumbago auricolata con piccoli mazzi di fiori azzurri
  • Madenvilla che spazia dal bianco al magenta
  • Tropeoli arancioni

Dividere un terrazzo con un giardino verticale

come progettare un giardino verticale

Fonte foto: Shutterstock

Sempre tenendo in considerazione che la separazione tra le due proprietà è bene che sia apprezzabile da ambo i lati, si può mettere in campo una soluzione tecnologica di giardino verticale bifacciale. In commercio esistono sistemi con vaschette in EPP che permettono la coltivazione della vegetazione sia da un lato che dall’altro, e in funzione della dimensione della vaschetta potremo individuare il tipo di vegetazione più adatto alla nostra situazione di allestimento. Ipotizziamo di coltivare da specie erbacee delle più disparate varietà, come Liriopi, Carex, Stipe dal fogliame nastriforme che creeranno un effetto di prato verticale, oppure perenni erbacee a portamento prostrato come Bergenie, Geranium macrorrhizzum, Campanula carpatica. Se la dimensione della vasca e lo spazio all’intorno lo consentono, possiamo inserire anche delle aromatiche come il Rosmarinum Prostrato, l’Artemisia vulgaris, oppure piccoli arbusti come alcuni il Ceanothus, la Gardenia radicans o la Lonicera nitida.

Anche una lama d’acqua se ben realizzata con impianto a ricircolo può essere un ottima soluzione per dividere due proprietà, tra l’altro con il  plus di avere anche un elemento sonoro che funge da diversivo acustico tra i due ambienti.

Ovviamente tutto il sistema di siepi, sia miste in forma libera, ce monospecifiche in forma obbligata sono dei validi escamotage per distinguere le proprietà facendo leva sul preservare la privacy dei rispettivi proprietari.

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