Giardino verticale: ecco le idee per inserirlo nella facciata del condominio
Trasforma la facciata del condominio con un giardino verticale: idee creative per uno spazio verde unico e funzionale. Scopri i consigli dell'esperto
Andrea Musto
Landscaper - Architetto paesaggista
- Giardini verticali in condominio: caratteristiche
- Giardino verticale: fattori fondamentali e scelte botaniche
La riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano incentivata grazie ai Bonus Casa ha portato, non solo proprietari di case indipendenti, ma anche molti condomini a pianificare interventi edilizi di diverso tipo.
Negli ultimi anni, i condomini si sono impegnati in ristrutturazioni esterne molto importanti, in particolare si sono dedicati al rifacimento di impianti e facciate. Gli interventi hanno avuto diversi obiettivi. In particolare, in tanti condomini si è investito su opere di efficientamento energetico in grado di migliorare l’ambiente, sfruttando sistemi di “verde tecnologico” come tetti verdi, green roof, giardini verticali e facciate verdi. Tali interventi possono portare diversi benefit a livello estetico ma anche di biodiversità, isolamento naturale contro caldo e freddo, riduzione della riflessione solare , miglioramento del microclima e riduzione dell’isola di calore, oltre al filtraggio degli inquinanti dispersi nell’aria.
Vediamo nel dettaglio come è possibile intervenire su una facciata condominiale per creare un impatto estetico importante e tutelare l’ambiente.
Giardini verticali in condominio: caratteristiche
I condomini presentano porzioni di facciata cieche che ben si prestano ad essere inverdite, ma ovviamente anche le pareti finestrate, con gli opportuni accorgimenti, possono essere oggetto di interventi di questo tipo. L’orientamento della facciata, così come la geolocalizzazione dell’edificio non sono un limite per la realizzazione di un giardino verticale, ma saranno elementi determinanti delle scelte botaniche da installare.
Quando parliamo di facciate verdi in contesti condominiali, ci riferiamo ai giardini verticali a parete continua, che tra le tipologie che abbiamo già affrontato in un articolo precedente, risulta essere quella più versatile sia per adattabilità alla forma e dimensione della facciata, sia per il ventaglio botanico di specie differenti che si possono vagliare per l’allestimento, oltre naturalmente alla velocità di copertura già a fine installazione con quello che si suol definire “pronto effetto”.
Naturalmente la consulenza di un professionista in materia permetterà di selezionare la soluzione più indicata per la situazione da trattare, destreggiandosi in un mercato sempre più variegato di proposte tecniche nuove, da combinare con le scelte vegetali che meglio rispondono alle esigenze della realizzazione.
Tra i vari sistemi adatti alla realizzazione di pareti verdi continue c’è oltre all’idrocoltura con teli e feltri, anche il sistema a vaschette sovrapposte che permette la coltivazione delle piante con substrato.
Giardino verticale: fattori fondamentali e scelte botaniche
Pensare di mettere in opera un giardino verticale deve sempre tener conto di un fattore fondamentale che è l’acqua e la sua gestione: le piante necessitano di irrigazione e ogni sistema costruttivo comporta una gestione differente della stessa per quantità, tempistiche, distribuzione. Quindi avere a disposizione un locale tecnico per poter allestire la parte di controllo impiantistica è uno dei punti base del progetto, oltre ad avere un’adduzione idrica direttamente in facciata e una pressione sufficiente a quella di esercizio richiesta dall’impianto (solitamente si tara tra 1,5 e 3 bar per l’ala gocciolante).
Inoltre c’è tutto il tema della canalizzazione dell’acqua in eccesso e degli imbotti delle finestre che non è da sottovalutare, in quanto comporta delle opere da lattoniere che se non ben progettate possono comportare delle problematiche in facciata.
Le scelte botaniche restano un capitolo a parte, in quanto andrebbero affrontate dopo una disamina del mood che il giardino verticale deve trasmettere al primo colpo d’occhio ma sempre tenendo in considerazione l’esposizione e il clima standard in cui si inserisce il progetto, oltre al microclima che si crea in ogni zona della realizzazione stessa: ci sono sempre delle differenze di umidità, evapotraspirazione e illuminazione tra le varie parti della facciata, soprattutto se questa è molto alta.
Solo per citare alcune varietà che funzionano bene per la loro rusticità, possiamo ricordare: vinche, erigeron, lonicere, mesebriantemi, ceratostigma ceanothus, Geranium,heuchere, verbene e pennisetum, stachis e stipe, perovskie e festuche.