Il sindaco ordina di tagliare l'erba? Niente panico, ecco come agire
Ci sono alcuni casi in cui il sindaco può ordinare al proprietario di un terreno di curarlo e tagliare l'erba: ecco quando accade e come comportarsi
Susanna Rigutti
Esperta in Agricoltura e Giardinaggio
- Terreno abbandonato: cosa può fare il sindaco
- Ordinanza comunale: cosa può fare il cittadino
- Rischi per il cittadino
Può il sindaco obbligare il proprietario di un terreno a tagliare l’erba e prendersi cura del giardino interno a un’abitazione? Ebbene sì, in alcuni casi ciò è possibile. In questi momenti è cruciale intervenire subito, in modo da evitare sanzioni o conseguenze ancor più gravi, ma anche per tutelare la sicurezza della comunità. Tuttavia, l’ordinanza non può arrivare dalla sera alla mattina, anzi l’autorità comunale deve seguire un protocollo ben preciso, in caso contrario il cittadino può impugnarla ed evitare la sanzione. Vediamo nel dettaglio perché e quando il sindaco può ordinare il taglio dell’erba e come il cittadino interessato può gestire la situazione al meglio.
Terreno abbandonato: cosa può fare il sindaco
Il sindaco ha potere decisionale sulle proprietà private, giardini inclusi, ma solo nel caso in cui queste minaccino l’igiene e la sicurezza pubblica. Può obbligare proprietari di terreni a eseguire opere di giardinaggio e sfalcio di erba, scolo delle acque stagnanti, sgombero di rifiuti, anche nel caso in cui siano stati abbandonati da terzi. Il sindaco deve avvallare le sue ragioni che devono essere gravi e urgenti. Naturalmente non può motivare la decisione solo per migliorare l’estetica di un giardino, ma ci deve essere un pericolo chiaramente identificato, come un albero pericolante, una siepe che invade la carreggiata di una strada oppure anche erba alta e incolta che, soprattutto in estate, potrebbe causare incendi o trasformarsi nell’habitat di topi e pericolosi insetti.
Ordinanza comunale: cosa può fare il cittadino
Queste situazioni spesso riguardano maggiormente terreni con proprietari deceduti, che una volta passati agli eredi vengono abbandonati, anche perché non si mettono d’accordo su gestione dell’eredità e relative spese e responsabilità. Sono più rari i casi che riguardano giardini adiacenti ad abitazioni, che difficilmente diventano un pericolo per la comunità.
Ma quali sono i casi pratici in cui il sindaco è intervenuto? Si può prendere come esempio una sentenza del Tar Veneto (sent. n. 1018/2018 del 30.10.2018), che spiega come è nata l’ordinanza del sindaco, ma anche quali sono i diritti del cittadino coinvolto. Il Comune prima di emanare l’ordinanza deve seguire una procedura specifica, ovvero avvisare il cittadino. Insomma, la sanzione deve essere l’ultima spiaggia di una procedura più lunga, in modo che il cittadino possa avere tempo per correre ai ripari senza pagare subito una sanzione. Un ordine non può arrivare dalla sera alla mattina, si tratta di un atto illegittimo e in questo caso il cittadino può portare in tribunale il Comune entro 60 giorni dalla notifica, come sostenuto anche nella sentenza del Tar del Veneto.
Rischi per il cittadino
Se il Comune ha agito in modo corretto e il cittadino ha ignorato l’ordinanza, la situazione cambia. Secondo il Codice Penale, chi non si attiene all’ordine, soprattutto se emesso per tutelare la sicurezza pubblica, può essere punito con 3 mesi di reclusione e 206 euro di sanzione. Si tratta, infatti, di un vero e proprio reato.
Infine è importante sottolineare che:
- L’entità della sanzione può variare a seconda della gravità della situazione e del Comune di riferimento.
- Il proprietario del terreno può sempre ricorrere contro l’ordinanza del sindaco se ritiene che sia illegittima.
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