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Potatura acero: come e quando va effettuata

L'acero è uno degli alberi più amati e diffusi al mondo. Come ogni albero, necessita di essere potato. Scopri quando e come va fatto

Ultimo aggiornamento 03-06-2024
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Susanna Rigutti

Esperta in Agricoltura e Giardinaggio

Autrice di diversi libri e fondatrice del Mondodisusanna, si occupa di divulgazione e sensibilizzazione su tematiche naturalistiche.
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L’acero è uno degli alberi più diffusi al mondo, con oltre duecento varietà di specie diverse; le origini di questa pianta sono piuttosto variegate ed è possibile trovare tipologie di acero europee, americane o anche asiatiche. Questi alberi vengono spesso impiegati per abbellire sia i giardini domestici che i parchi pubblici e i viali alberati: si tratta infatti di una specie arborea particolarmente apprezzata per la sua bellezza, grazie soprattutto alle foglie che durante il periodo autunnale assumono un colore brillante, donando agli acereti un fascino inimitabile.

Naturalmente ogni pianta ha le sue caratteristiche uniche e le sue esigenze specifiche, e richiede delle cure mirate per crescere sana e rigogliosa. Uno degli interventi più importanti per la coltivazione dell’acero è la potatura: questi alberi infatti tendono a sviluppare molti rami secondari, che se non tagliati adeguatamente rischiano di deturpare la naturale bellezza degli aceri. Grazie a PG Casa puoi informarti su come effettuare la potatura dell’acero rosso o quello giapponese, qual è il miglior modo per prendertene cura a seconda della varietà e quando è preferibile potare gli aceri.

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Caratteristiche degli aceri

L’acero è una pianta molto versatile, in grado di adattarsi facilmente a diverse tipologie di terreno e di sopravvivere sia ai climi più caldi e secchi, che a quelli più rigidi e umidi: proprio questa caratteristica ha portato alla diffusione di una gran numero di specie arboree, una più affasciante dell’altra. Il tratto distintivo di questo genere di alberi è proprio la loro chioma, che in autunno regala un’esplosione di colori dal giallo intenso, all’arancione brillante, fino al rosso vinaccia.

Oltre a renderli particolarmente indicati per adornare parchi e giardini, in alcuni paesi lo spettacolare foliage degli aceri è diventata una vera e propria attrazione turistica: negli Stati Uniti o in Giappone ad esempio, ogni anno milioni di visitatori si recano negli acereti per ammirare questa meraviglia naturalistica. Anche in Italia l’acero è una pianta molto presente, tra specie autoctone ed ibridi di importazione: in particolare si possono trovare l’acero campestre, l’acero negundo (o americano) e l’acero palmato, conosciuto anche come acero giapponese.

L’acero rosso è una delle varietà più comuni e conosciute, contraddistinta dal caratteristico colore delle foglie da cui prende il nome; un’altra specie molto apprezzata per la sua bellezza è l’acero rosso a ombrello, così detto per via della forma della sua chioma, i cui rami assumono una stravagante forma incurvata verso il basso capace di creare una sorta di incantevole cupola tutt’intorno al fusto. Dato il portamento cespuglioso di questo tipo di alberi, l’acero rosso a ombrello deve essere potato spesso, affinché possa mantenere la sua forma armoniosa.

Perché è importante potare l’acero

Gli aceri tendono a sviluppare molti rami secondari detti ricacci; di conseguenza, un’adeguata manutenzione, richiede una potatura attenta e regolare: tagliare le fronde, infatti, è utile non solo per contenere le dimensioni, ma anche per eliminare polloni e succhioni che sottraggono nutrimento al resto della pianta. In più, ogni anno l’acero sviluppa delle nuove ramificazioni, le quali tendono ad allungarsi allontanandosi dal tronco per ricevere il sole: per favorire il rinnovo vegetativo è quindi opportuno tagliare le vecchie branche per far spazio alle nuove.

Alleggerendo la chioma, la potatura fa sì che tutta la vegetazione sia il più possibile esposta alla luce e all’aria: quando l’albero è troppo fitto, infatti, c’è il pericolo che si crei un ambiente buio e umido in cui i parassiti possono proliferare.

Quando potare l’acero e come

Ad esclusione dei casi in cui si ricorre alla potatura per contrastare l’attacco dei parassiti o per rimediare ai danni causati dal mal tempo, gli aceri necessitano di una regolare potatura di mantenimento. È bene tenere a mente però, che è sconsigliabile effettuare potature drastiche: meglio interventi più frequenti ma meno invasivi; è inoltre importante intervenire con tagli misurati e nei corretti periodi dell’anno, proprio per questo è consigliabile affidarsi sempre ad un esperto del settore.

Il periodo ottimale per potare gli aceri è tra inizio novembre e fine febbraio: in questa stagione la pianta dovrebbe essere in riposo vegetativo e non rischia di danneggiarsi; tuttavia, se il clima è troppo freddo, è consigliabile anticipare gli interventi, per evitare che le gelate rallentino la guarigione. Invece, per quanto riguarda la potatura degli aceri in vaso, se la pianta è troppo giovane sarebbe preferibile tagliare le ramificazioni solo in caso di necessità.

Per la manutenzione degli alberi adulti, oltre ad eliminare i rami secchi, bisogna recidere le branche che si intrecciano oppure quelle che non crescono in maniera omogenea; ad esempio se le diramazioni si sovrappongono oppure si sviluppano nella direzione sbagliata. Per gli aceri eretti bisogna quindi rimuovere i rami che crescono verso il basso, mentre per l’acero rosso a ombrello vanno potati quelli che crescono verticalmente.

Domande frequenti:

  • Quando potare l'acer negundo?

    L’acero va potato lontano dal periodo vegetativo; nei Paesi più miti sarebbe ideale farlo all’inizio dell’inverno, o in alternativa prima che si gonfino le nuove gemme, tra febbraio e marzo.

  • Quando potare l'acero?

    Il periodo migliore per potare l’acero è tra la l’autunno e l’inverno, quando la pianta è in riposo vegetativo, ossia quando ha perso tutte le foglie e prima che crescano le nuove gemme.

  • Come potare l'acero?

    Per potare l’acero bisogna tagliare i rami secchi o rovinati e rimuovere i quelli che crescono nella direzione sbagliata, o che si incrociano interferendo con le diramazioni principali.

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