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Tutto quello che devi sapere sulla pacciamatura

Che cos'è la pacciamatura e come può essere realizzata? Scopri tutto quello che c'è da sapere su questo metodo e come applicarlo ai tuoi spazi esterni

Ultimo aggiornamento 18-06-2024
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Susanna Rigutti

Esperta in Agricoltura e Giardinaggio

Autrice di diversi libri e fondatrice del Mondodisusanna, si occupa di divulgazione e sensibilizzazione su tematiche naturalistiche.
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La pacciamatura è un metodo da sempre utilizzato in agricoltura per preservare il raccolto ed evitare che le piante infestanti e le condizioni atmosferiche avverse danneggino le coltivazioni. Nonostante le accortezze, infatti, Madre Natura a volte può imperversare sul lavoro di mesi e distruggere tutto quanto. Per questo la pacciamatura dell’orto e del giardino è molto importante ed è assolutamente un fattore da tenere in considerazione.

Che cos’è la pacciamatura?

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Il significato della pacciamatura è molto semplice: questo metodo consiste nel ricoprire il giardino o l’orto prima dell’inverno con alcuni strati che lo proteggono sia dagli agenti atmosferici sia dalle piante infestanti che potrebbero danneggiare le piante e i frutti. Questi strati possono essere sia naturali – mediante l’uso di pagliericcio – sia artificiali, ossia mediante l’uso di teli forati per permettere il passaggio dell’acqua per il nutrimento della coltivazione. Si tratta di una tecnica molto conosciuta dagli amanti del giardinaggio che può essere messa in pratica in diverse varianti.

pacciamatura

Tutto quello che devi sapere sulla pacciamatura

Per fare la pacciamatura bisogna prima preparare il terreno. Questo vuol dire che bisogna togliere tutte le erbacce. Per evitare che si creino vegetali infestanti, è buono mettere del cartone o dei fogli di giornale, che sono un materiale biodegradabile che non danneggia l’orto, a differenza dei diserbanti chimici. A questo punto, ultimata la preparazione, bisogna comprare o procurarsi il pacciame. Si acquista nelle segherie oppure, se disponete di una gran quantità di pagliericcio inutilizzato, potete averlo a costo zero. Si possono acquistare anche dei teli per la pacciamatura già forati, oppure interi e compatti da forare a piacimento in seguito.

La pacciamatura per i mesi freddi e quelli caldi

La pacciamatura è una pratica antichissima che porta notevoli benefici agli spazi esterni coltivati. Quando le temperature scendono, e anche di molto, la pacciamatura entra in gioco e crea uno strato isolante termico che consente di mantenere il terreno a una temperatura superiore, anche se non di molto, a quella dell’aria, in maniera tale da proteggere tutto l’apparato radicale dalle giornate più rigide.

Non solo. La pacciamatura è uno strumento prezioso in questi periodi caratterizzati dalla siccità. Essa ci permette di proteggere il terreno dall’eccessiva evaporazione dell’acqua, facendo in modo che le radici abbiano più tempo per assimilarne i nutrienti. In altre parole la pacciamatura protegge il terreno dall’evaporazione eccessiva dei mesi caldi.

Ultimo vantaggio della pacciamatura: la protezione contro l’erosione e i danni causati, per esempio dalla pioggia intensa. I danni di una bomba d’acqua sul proprio giardino sono evidenti sin da subito: la pacciamatura può aiutare a ridurre l’erosione.

I vantaggi della paglia nella pacciamatura

Uno dei vantaggi dell’utilizzo per la paglia nella pacciamatura è che, essendo questa un materiale biodegradabile, assorbirà l’acqua piovana e andrà a concimare il raccolto, facendolo diventare più forte e rigoglioso. I teli di plastica, al contrario, sono comodi perché facili e veloci da posizionare, ma rischiano di trattenere troppa umidità e – nei casi più gravi e in caso di poco controllo – far marcire le piante.

La pacciamatura organica, inoltre, ha il vantaggio di poter essere sostituita anche dopo molti anni, ossia quando questa è completamente entrata nel suolo. Diverso è il discorso per i teli, che vanno controllati in maniera più efficiente. Materiali organici come la paglia devono creare uno strato di 5 cm sull’area da ricoprire e, per essere messi in modo pratico e semplice, è consigliato l’utilizzo di un rastrello.

La pacciamatura con la paglia è favolosa perché permette di far passare l’acqua piovana in piccole quantità. Inoltre, è poco inquinante.

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L’uso dei teli per pacciamare

Se non avete paglia a disposizione per la pacciamatura o se preferite il confort e la velocità dei teli, il nostro consiglio è di utilizzare quelli in polietilene (più diffusi) oppure in materiale naturale. Il loro vantaggio è di poter essere recuperati una volta terminato il ciclo di coltivazione e possono essere usati anche negli anni successivi. Ci sono però in commercio anche dei teli biodegradabili per la pacciamatura che non hanno bisogno di essere rimossi. Sono di solito realizzati con amido di mais o cellulosa e torba e non sono affatto dannosi per il giardino, l’orto o le aiuole.

L’uso della corteccia nella pacciamatura

Nel caso invece si debba pacciamare un giardino, il materiale migliore è la corteccia degli alberi. Se non ne avete a disposizione, potete reperirla nelle normali segherie. Il vantaggio della pacciamatura nei mesi freddi è quello di mantenere la temperatura del suolo a un livello non dannoso per le piante, perché funziona da isolante termico.

Per ottenere un risultato ottimale è comunque consigliabile rivolgersi a un professionista in grado di intervenire efficacemente selezionando il materiale più idoneo.

Domande frequenti:

  • In che periodo si fa la pacciamatura?

    Pacciamare è un’operazione che di solito si fa nel periodo estivo, tra aprile e luglio, quando di solito le piante sono in piena attività.

  • Come fare la pacciamatura naturale?

    La pacciamatura naturale è quella che ricorre a materiali organici e non artificiali o plastici: prendiamo per esempio la paglia o le foglie del terreno per collocarle sul terriccio dell’orto.

  • Quali piante pacciamare?

    Le piante dell’orto che di solito richiedono pacciamatura sono insalata e fragole, ma anche zucchine, pomodori e sedano. Meglio pacciamare dopo che le piante sono cresciute un po’, onde evitare di soffocarle.

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