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Decreto Salva Casa 2024: le risposte dell'esperto alle domande degli utenti

Il Decreto Salva Casa porta diverse novità nel settore dell’edilizia, ma anche tanta confusione. L’esperto offre tutte le risposte ai dubbi e alle domande più comuni

12-09-2024
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Francesco Bosco

Ingegnere Edile – Architetto

L’architettura è bellezza, l’Ingegneria è forza. Insieme, costruiscono ponti tra l'estetica del possibile e la solidità della tecnica. Questo è l’approccio di Francesco Bosco, ingegnere edile-architetto, fondatore dello studio di ingegneria, structura-b, specializzato in strutture, urbanis...
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La nuova Legge 105/2024, meglio conosciuta come Decreto Salva Casa introduce importanti novità nel settore dell’edilizia, in particolare su abitabilità ed edilizia libera.

Si tratta di due temi centrali e di grande interesse per i cittadini ed è per questo motivo che, dall’entrata in vigore, non mancano dubbi e domande sull’argomento. Fare chiarezza è importante per condurre i lavori a norma di legge, trovare i migliori professionisti a cui affidare il progetto e l’intero incarico ma anche per evitare sanzioni.

Vediamo dunque come fare chiarezza: ecco le risposte alle domande più comuni sul nuovo Salva Casa 2024.

Come si ottiene lo stato legittimo dopo il Salva Casa?

Lo stato legittimo attesta che un’abitazione è stata costruita o ristrutturata seguendo le normative edilizie vigenti e sono assenti difformità. Gli abusi edilizi oltretutto hanno amare conseguenze per il proprietario, per esempio in loro presenza è impossibile vendere l’immobile. Allo stesso tempo, lo stato legittimo è un requisito fondamentale se si vuole avviare una ristrutturazione o altro intervento edilizio.

Con il Salva Casa si è cercato di semplificare l’ottenimento dello stato legittimo: non vengono più considerate le difformità presenti nelle parti comuni di un edificio per avviare una compravendita o effettuare interventi edilizi. Allo stesso tempo, lo stato legittimo dell’edificio non verrà influenzato da eventuali difformità presenti nelle singole unità immobiliari che lo compongono.

Con questa modifica è, quindi, più semplice intervenire su un’abitazione all’interno di un condominio, usufruire dei bonus casa oppure vendere un’unità immobiliare. Il Ministro delle Infrastrutture stesso ha confermato che la manovra nasce per sbloccare il mercato immobiliare paralizzato a causa della presenza di troppi abusi edilizi.

Nella pratica cosa prevede la semplificazione? Con l’entrata in vigore del Salva Casa 2024 per attestare lo stato legittimo di un edificio sono necessari meno documenti rispetto a prima e nello specifico non si dovranno presentare tutti e tre i seguenti documenti:

  1. Titolo originario che ha permesso la costruzione dell’immobile o sanatoria che ne ha legittimato la sua esistenza
  2. Titoli successivi in seguito a eventuali interventi su tutto l’immobile
  3. Titoli successivi in seguito a interventi parziali effettuati sull’immobile.

È possibile presentare solo il primo oppure il secondo e il terzo documento menzionato; quindi, il titolo conseguito con la costruzione oppure quello conseguito in seguito all’ultimo intervento fatto sull’intero edificio e tutti quelli ottenuti in seguito a interventi parziali.

Cosa si può sanare con il Salva Casa?

Decreto Salva Casa 2024

Fonte foto: Shutterstock

La Legge 105/2024 prevede una sanatoria per piccole difformità edilizie che non comportano la violazione della normativa, per esempio con il Salva Casa si può sanare la veranda in alcune occasioni. Si parla a tal proposito di tolleranze costruttive. Le novità più importanti riguardano gli interventi effettuati prima del 24 maggio 2024 secondo le seguenti percentuali:

  • 2% per immobili di 500 mq
  • 3% per immobili tra 300 e 500 mq
  • 4% per immobili tra 100 e 300 mq
  • 5% per immobili sotto i 100 mq
  • 6% per immobili sotto i 60 mq

Il testo prevede anche una serie di tolleranze esecutive sempre per interventi precedenti al 24 maggio 2024, come gli errori nel progetto corretti in cantiere o la non realizzazione di opere non strutturali, irregolarità geometriche e piccole modifiche o irregolarità di lieve entità.

Quali sono i lavori che si possono fare senza permessi?

Lavori di ristrutturazione

Fonte foto: Shutterstock

Più precisamente, in seguito alla modifica dell’articolo 6 del Testo Unico dell’Edilizia o D.P.R. 380/2001 aumenta il numero di interventi che si possono fare senza autorizzazioni e che rientrano quindi nell’edilizia libera. In particolare, si possono realizzare le vetrate panoramiche amovibili (Vepa). Le vetrate devono avere precisi requisiti: devono essere totalmente trasparenti, ovvero totalmente in vetro e con una struttura a pacchetto o ripiegabile. Non devono essere presenti neanche sottili profili in alluminio; le Vepa devono avere la funzione di proteggere temporaneamente l’ambiente da agenti esterni, contribuendo a migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio. È molto importante che la struttura sia amovibile, sennò si cambierebbe la volumetria dell’immobile e si uscirebbe dall’edilizia libera.

Un altro intervento che entra nell’edilizia libera è l’installazione di tende a pergola, anche bioclimatiche, con telo retraibile e impermeabile. A queste si aggiungono tutte le tende da sole sia addossate che annesse all’immobile. Anche in questo caso, è importante che la struttura sia amovibile e non chiusa, quindi che non influenzi la volumetria dell’immobile.

Cosa cambia per il recupero dei sottotetti?

Secondo le normative previste da ogni Regione, è possibile effettuare un intervento di recupero del sottotetto grazie a una procedura semplificata che permette di rivedere i limiti di distanza tra due edifici vicini.

Quando è possibile il cambio di destinazione d’uso?

Il cambio di destinazione d’uso è sempre consentito per la stessa categoria funzionale e tra le categorie residenziale, turistico-ricettiva, produttiva/direzionale e commerciale per immobili situati nelle zone A, B e C. Questi cambiamenti sono permessi sia con opere edilizie che senza. Per le unità situate al primo piano o nei seminterrati, il cambio di destinazione d’uso è regolato dalla normativa regionale, perché i comuni possono determinare le aree in cui è permesso.

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Domande frequenti:

  • Cos'è il Decreto Salva Casa?

    Il Decreto Salva Casa del 2024 semplifica le procedure per sanare difformità edilizie minori, riducendo costi e tempi burocratici.

  • Quando entra in vigore la Legge Salva Casa?

    Il Decreto Salva Casa (D.L. 69/2024) è entrato in vigore il 28 luglio 2024, dopo la sua conversione in legge pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 175 del 2024.

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