Bonus pompe di calore: incentivi e detrazioni a disposizione
La pompa di calore è un investimento intelligente per risparmiare sui consumi, ma come tagliare i costi da subito? Scopriamo tutti i bonus pompa di calore
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Bonus ristrutturazione: detrazione al 50% per la pompa di calore
- Ecobonus: detrazione al 65% per la pompa di calore anche senza ristrutturazione
- Superbonus: detrazione al 70% per la pompa di calore
- Bonus pompe di calore 2025: come sarà
Se stai pensando di migliorare il riscaldamento e il raffreddamento della tua casa o del tuo ufficio, potresti essere interessato a scoprire i vantaggi legati all’installazione di una pompa di calore. Queste moderne soluzioni non solo rendono l’ambiente più confortevole ma contribuiscono anche a ridurre l’impatto sull’ambiente, grazie a un utilizzo più efficiente dell’energia. Vediamo quali detrazioni e incentivi puoi sfruttare per risparmiare cifre consistenti sull’acquisto e l’installazione di una pompa di calore.
Bonus ristrutturazione: detrazione al 50% per la pompa di calore
Il Bonus ristrutturazione rappresenta un importante incentivo fiscale offerto per promuovere la realizzazione di lavori di ristrutturazione edilizia con un forte focus sull’efficienza energetica e l’uso di fonti rinnovabili. Questa agevolazione fiscale copre il 50% delle spese sostenute per tali interventi, che possono coinvolgere sia singole unità immobiliari che parti condominiali.
Un elemento particolarmente interessante è l’installazione di pompe di calore per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, insieme all’eventuale adeguamento dell’impianto esistente. La detrazione del 50% è applicabile all’acquisto della pompa di calore solo se inserito in un contesto di ristrutturazione straordinaria, per la quale sia necessaria l’apertura di una SCIA o una CILA. È importante notare che questa agevolazione può essere fruita in 10 quote annuali e raggiunge un importo massimo di 96mila euro per ciascuna unità familiare.
Gli interventi relativi alle pompe di calore e agli impianti tecnologici devono essere accompagnati dalla documentazione necessaria, che deve essere inviata all’ENEA entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori.
Ricordiamo che sarà possibile richiedere il Bonus ristrutturazione con l’aliquota del 50% solo fino al 31 dicembre 2024, dopodiché la percentuale tornerà all’ordinario 36%. La riduzione dell’aliquota si tradurrà in un cambiamento anche per i tetti di spesa. Attualmente fissato a 96.000 euro, a partire da gennaio 2025 sarà dimezzato a 48.000 euro.
Ecobonus: detrazione al 65% per la pompa di calore anche senza ristrutturazione
L’Ecobonus offre un rimborso del 65% su una serie di interventi mirati a migliorare l’efficienza energetica degli immobili. Le tipologie di lavori agevolabili comprendono la riqualificazione energetica dell’edificio, la sostituzione degli impianti obsoleti per il riscaldamento invernale e i sistemi di scaldacqua, nonché l’installazione di sistemi solari termici. Inoltre, anche gli interventi relativi alla building automation e quelli che coinvolgono le superfici orizzontali e verticali possono rientrare nell’ambito dell’Ecobonus al 65%.
La particolarità di questa detrazione sta nel fatto che può essere ottenuta anche senza la necessità di eseguire lavori di ristrutturazione aggiuntivi, al contrario del Bonus ristrutturazione. Tuttavia, vi è un requisito fondamentale da rispettare: l’immobile interessato dall’intervento deve già essere dotato di un impianto di riscaldamento. La detrazione del 65% per l’installazione di una pompa di calore offre la possibilità di recuperare una parte significativa della spesa sostenuta, con un massimo di detrazione stabilito a 30mila euro. L’attuale scadenza è prevista per il 31 gennaio 2024.
Superbonus: detrazione al 70% per la pompa di calore
Nonostante la cancellazione della proroga per l’aliquota al 110%, il Superbonus continua ad essere uno degli incentivi più vantaggiosi del settore. L’ottenimento del bonus al 70% è possibile nel caso di acquisto di una pompa di calore, a condizione che questa sia combinata con un intervento principale, o trainante, volto a migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. Un requisito fondamentale per beneficiare di questa detrazione è la certificazione del miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Questo certificato viene rilasciato da un tecnico abilitato sotto forma di Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Nel dettaglio, questa agevolazione si applica a:
- Edifici unifamiliari o assimilati. In questo caso, il bonus del 70% è concesso per interventi che riguardano la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti dotati di pompa di calore o sistemi ibridi. Inoltre, è valido anche per l’installazione di collettori solari finalizzati alla produzione di acqua calda per la climatizzazione sia invernale che estiva (nel caso di pompe di calore reversibili), oltre alla produzione di acqua calda sanitaria. Scaldabagni a pompa di calore possono essere installati in sostituzione dei tradizionali scaldacqua.
- Parti comuni di edifici plurifamiliari. Per quanto riguarda le parti comuni di edifici plurifamiliari, il Superbonus si applica ad interventi di isolamento termico o alla sostituzione degli impianti esistenti con impianti centralizzati dotati di pompa di calore, sistemi ibridi, o collettori solari per la produzione di acqua calda utilizzata per la climatizzazione sia invernale che estiva (nel caso delle pompe di calore reversibili), oltre alla produzione di acqua calda sanitaria.
Nonostante la riduzione dell’aliquota rispetto al passato, il Superbonus rappresenta ancora una significativa opportunità per promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di tecnologie sostenibili nei nostri edifici, contribuendo in modo tangibile alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla transizione verso un futuro più ecocompatibile.
Bonus pompe di calore 2025: come sarà
In questo periodo, il Governo sta attuando una revisione complessiva del sistema di agevolazioni, con un’attenzione particolare agli immobili interessati dalla Direttiva Case Green.
Tra le novità più rilevanti, nei mesi precedenti è stata annunciata la riduzione di alcune detrazioni storiche. Il Bonus ristrutturazione, ad esempio, subirà un decremento, passando dall’attuale 50% a un più contenuto 36%. Anche il Superbonus vedrà una diminuzione, attestandosi al 65%. Per quanto riguarda l’Ecobonus, le eventuali modifiche sono ancora oggetto di dibattito.
L’obiettivo è quello di creare un sistema di incentivi più mirato e sostenibile, mirando al contempo a semplificare il quadro normativo relativo alle detrazioni fiscali per la riqualificazione edilizia e l’efficientamento energetico.
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Domande frequenti:
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In quale bonus rientra la pompa di calore?
Le pompe di calore possono beneficiare di tre principali incentivi: il Bonus ristrutturazione (50% fino a 96.000€ entro il 2024), l'Ecobonus (65% fino a 30.000€ entro gennaio 2024), e il Superbonus (70% con miglioramento energetico). Il Bonus ristrutturazione richiede lavori di ristrutturazione, l'Ecobonus non necessita di ristrutturazione ma di un impianto preesistente, mentre il Superbonus richiede un intervento trainante e un salto di due classi energetiche.
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Come detrarre le pompe di calore?
Effettuare il bonifico in modalità detrazione fiscale per la ristrutturazione edilizia al 50% consente di ottenere la prima detrazione. È importante conservare sia la copia della fattura che quella del bonifico, da allegare alla successiva dichiarazione dei redditi.
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Cosa rientra nell'ecobonus 65% 2024?
Sono inclusi nell'incentivo gli interventi di riqualificazione energetica dell'edificio, come la coibentazione e l'installazione del cappotto termico. Rientra inoltre la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con soluzioni ad alta efficienza energetica, quali caldaie a condensazione e sistemi di termoregolazione.