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Cos'è la certificazione LEED, quali sono i livelli e i requisiti: tutti i passi per vivere in un edificio verde

La certificazione LEED® rientra nell'ambito di un programma volontario per valutare l'ecosostenibilità degli edifici: come cos'è, i vantaggi e come ottenerla

31-05-2024
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Andrea Musto

Landscaper - Architetto paesaggista

Architetto paesaggista con oltre 15 anni di attività professionale nel settore della progettazione e realizzazione outdoor. (Ha conseguito il Master in "Progettazione e conservazione del giardino e del paesaggio storico" presso Fondazione Minoprio nel 2007). La sua esperienza spazia dal landscaping...
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Abbiamo parlato spesso di edificio verde in altri articoli, declinando questo termine nella sua accezione più pratica e concreta attraverso le soluzioni possibili per il rivestimento degli edifici stessi con una sorta di “pelle verde” fatta di giardini verticali e green roof.

Tuttavia ci sono altre caratteristiche che nella realizzazione di un edificio si possono tenere in considerazione per poterlo definire edificio verde.

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Queste caratteristiche vengono riassunte benissimo da quella che ultimante è una certificazione sempre più richiesta nelle varie fasi di progettazione e realizzazione di un edifici, ovvero la certificazione LEED.

Cos’è la certificazione LEED

Fonte foto: Shutterstock - edificio con certificazione Leed

Fonte foto: Shutterstock

La crescita delle società, siano esse già industrializzate o in via di sviluppo, ha portato da sempre un incremento dell’utilizzo di energia e produzione di inquinanti soprattutto nel settore delle nuove costruzioni.

Con l’intento di salvaguardare le risorse e l’ambiente, oltre che persone ed esseri viventi più in generale, da un paio di decenni si è prestato sempre più attenzione a seguire nuovi modelli costruttivi che mirano appunto al risparmio energetico, fino a standardizzare queste procedure in un programma di certificazione definito LEED®.

L’acronimo LEED®  sta per Leadership in Energy and Environmental Design ed è appunto un programma di certificazione volontaria da seguire per la progettazione e la realizzazione di un edificio oltre che per il suo mantenimento.

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Linee guida della certificazione LEED

NZEB come costruire un edificio a energia quasi zero

Fonte foto: Shutterstock

Facendo un po’ di storia si risale al 1993 quando  L’US Green Building Council  (USGBC ) stila le linee guida da seguire per concorrere alla certificazione LEED negli Stati Uniti, ed è poi dal 2010 che la GBC (Green Building Council Italia) introduce nel nostro paese  lo standard LEED. Ad oggi sono circa 40 i Paesi ad applicare il protocollo ormai definibile uno standard mondiale che coinvolge enti pubblici, realtà industriali e il mondo della ricerca con l’obiettivo di performare edifici eco compatibili.

Per rispondere agli standard qualitativi, l’edificio in esame dovrà ottimizzare le sue prestazioni in diversi settori, dal risparmio energetico alla riduzione delle emissioni di CO2.

Nello specifico sono 8 le categorie che vengono prese in esame per l’ottenimento di crediti, e la somma di questi darà poi origine a un punteggio che corrisponde a 4 livelli di certificazione in funzione delle performance restituite: base, oro, argento, platino.

Gli otto ambiti di valutazione  sono:

  • Trasporto e Ubicazione
  • Sostenibilità del sito
  • Efficienza risorse idriche
  • Energia e Atmosfera
  • Materiali e Risorse
  • Qualità degli ambienti interni
  • Innovazione
  • Priorità Regionale

E per ogni ambito vanno soddisfatti alcuni prerequisiti per l’ottenimento dei crediti che concorrono al punteggio globale. Punteggio che varia da un minimo di 40 punti a un massimo di 110.

Per soddisfare i prerequisiti richiesti dalla certificazione la soluzione migliore è appoggiarsi a un professionista specializzato in Certificazione LEED, che darà una prevalutazione del progetto, e metterà poi in atto una serie di strategie per implementare le caratteristiche ecosostenibili dello stesso a seconda che si tratti di un edificio nuovo o da ristrutturare, di un edificio a uso residenziale o pubblico, che si trovi un centro storico o in un quartiere  di nuova urbanizzazione. Per fare questo il coinvolgimento di aziende specializzate e la scelta di prodotti la cui mappatura sia già stata verificata è un passaggio fondamentale per il buon esito del processo.

La cosa  interessante di questo processo di certificazione di ecosostenibilità è che, oltre a creare un ambiente più sano e vivibile, ha innescato una filiera di lavoro molto ampia, dal certificare, al progettista all’azienda specializzata.

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