Consigli per la ristrutturazione di un giardino d'epoca
Vuoi ristrutturare un vecchio giardino ma non sai da dove partire e cosa ripristinare? L'esperto ti consiglia cosa fare per portare lo spazio all'antico splendore
Andrea Musto
Landscaper - Architetto paesaggista
- I primi passi da fare per ristrutturare un giardino
- Perchè è importante riconoscere le specie botaniche del giardino
- Quali elementi del giardino ripristinare
Il fascino di un giardino d’antan, vissuto, magari del secolo scorso con quell’allure un po’ decadente e romantica è assolutamente impagabile, e sfido chiunque a non essersi mai immaginato immerso in uno spazio del genere, sognando di averne uno proprio. Ed ecco che l’occasione capita, magari ereditando una vecchia proprietà di famiglia oppure acquistando un fabbricato storico con il suo appezzamento di terra. Ma a volte gli spazi esterni hanno subito una sorte un po’ impietosa e, al posto di un sogno di giardino romantico, ci troviamo davanti a una selva da incubo.
Senza perdere la speranza, basta rimboccarsi le maniche e seguire alcuni accorgimenti per riportare il giardino allo splendore originario.
I primi passi da fare per ristrutturare un giardino
Senz’ombra di dubbio se si vuole ristrutturare un giardino è importante farsi affiancare da dei professionisti del settore, siano essi manutentori che consulenti progettuali che potranno accompagnarci nella nostra avventura senza fare danni su una realtà da preservare e valorizzare.
Ecco quindi che alcuni dei passi da mettere in campo per eseguire, con un metodo analitico, la ristrutturazione del nostro vecchio giardino.
Prima di tutto sarà necessario fare pulizia se l’area non è accessibile, quindi con uno sfalcio di prati alti, infestanti o rovi che possono aver preso il sopravvento nelle aree più libere. È importante che il manutentore non danneggi, anche solo erroneamente, delle specie di pregio che si possono nascondere tra le fronde da eliminare.
Dopo aver liberato l’area, sarà più semplice procedere con il rilievo degli spazi e il censimento delle specie botaniche e dei manufatti architettonici presenti nel giardino. Durante questa fase, oltre ad annotare varietà, posizione e dimensioni, sarà utile rilevare eventuali malattie o patologie, danni strutturali delle piante (come fratture del tronco) o valutare la vicinanza tra specie in competizione o prossimità alla casa.
Perchè è importante riconoscere le specie botaniche del giardino
Il riconoscimento delle specie esistenti è la parte più importante e divertente dell’intero processo, perché ci permette di capire come si potrà presentare il giardino a lavori finiti e durante l’anno, e soprattutto per valutare cosa tenere e cosa sacrificare e soprattutto cosa integrare. Se una pianta di un certo valore, per dimensione, monumentalià, portamento o affetto, si presenta in pessime condizioni, con branche rotte, tronco con scociature, malattie evidenti in corso, bisogna proprio capire se sono recuperabili avvalendosi del supporto di un professionista ferrato sul tema, ed eventualmente mettere in campo delle attività di cura, con potature mirate o trattamenti fitosanitari dedicati, o diversamente se è il caso di eliminarle ma sempre considerando di mantenere una certa traccia della presenza, magari lasciando la ceppaia, o sostituendola con una similare, oppure ancora lasciando un vuoto da valorizzare con elementi leggeri ed effimeri come un prato fiorito.
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Quali elementi del giardino ripristinare
Un passaggio di ricerca “storica” sarà un’altra attività che ci darà la possibilità di conoscere l’origine e lo sviluppo del nostro giardino. Cercare tra gli album di famiglia, o presso qualche archivio storico, delle fotografie o delle planimetrie dove viene rappresentato il giardino, così com’era stato pensato sarà una bella esperienza per fare un tuffo nel passato e tra i ricordi. Quello che con occhio attento andrà ricercato tra questi preziosi documenti sono quegli elementi che nel tempo si sono deteriorati, rotti o rimossi, snaturando il concetto originario del giardino, e da qui capire se e come possa valere la pena ripristinarli. Per esempio cordoli e bordature in pietra lavorata, statue e fontane, pergolati, scale o pavimentazioni di cui può essere rimasta la sola giacitura o un’esigua traccia sono gli elementi architettonici per i quali effettuare una valutazione con un professionista se vale la pena ripristinarli in maniera originale, riproponendone gli stessi materiali e forme, oppure se può essere il caso di reinterpretare in maniera contemporanea i ripristini e le integrazioni entrando per esempio in contrasto netto con una lamiera corten affiancata a un cordolo in ceppo creando un effetto sì di discontinuità ma anche evitando l’effetto posticcio di un “falso storico”.
Spesso in questo tipo di giardini si trovano serre fredde che vale davvero la pena ripristinare per coltivare primizie da orto, o sperimentare collezioni botaniche esotiche.
Nella valutazione d’insieme dello stato di fatto e delle opere da programmare per la ristrutturazione del nostro vecchio giardino, c’è sicuramente anche quella degli impianti sia di irrigazione che di illuminazione, se presenti visto che spesso nei vecchi giardini non era contemplato, e ovviamente anche il tema di drenaggio. Spesso nei vecchi giardini si utilizzava un sistema drenante fatto con tubazioni in terracotta, quindi eventuali lavorazioni sui prati con frese o mezzi pesanti devono tenere conto di quello che potrebbe trovarsi al di sotto della superficie.
Un’analisi chimica del terreno ci darà una valutazione dello stato di fatto del substrato per capire se necessario integrare concimi o ammendanti per rendere di nuovo fertile il coltivo.
La complessità di un giardino esistente, magari storico, è davvero elevata e ripristinarne il valore estetico e funzionale non è banale per questo è importante farsi dare il supporto da un professionista competente che possa guidarci in quest’avventura.