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Abusi edilizi in condominio: di chi sono le responsabilità

Gli abusi edilizi in condominio comportano conseguenze penali ed amministrative: vediamo chi ne risponde e qual è il ruolo dell'amministratore

15-05-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Nel contesto della gestione condominiale, gli abusi edilizi rappresentano una problematica complessa e delicata, poiché coinvolgono non solo questioni legali, ma anche dinamiche interne alla comunità condominiale. Chi è effettivamente responsabile di tali violazioni? Quali azioni possono essere intraprese per risolvere efficacemente queste situazioni? Prendendo a riferimento le normative in vigore, approfondiamo da vicino le responsabilità legate agli abusi edilizi in condominio, offrendo una panoramica chiara e dettagliata delle implicazioni legali e delle pratiche per gestire tali situazioni in modo efficiente ed equo per tutti i condomini coinvolti.

Quando si tratta di abuso edilizio?

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L’abuso edilizio rappresenta una violazione dell’ordinamento amministrativo che può anche configurarsi come reato penale, che si verifica quando interventi di costruzione o ristrutturazione di un edificio vengono eseguiti senza le necessarie autorizzazioni amministrative o in modo non conforme al progetto depositato presso il comune.

Le forme di abuso edilizio possono essere suddivise in diverse categorie:

  • Interventi senza il necessario titolo abilitativo: si riferiscono a lavori eseguiti prima dell’ottenimento del permesso di costruire o dopo la sua revoca.
  • Interventi completamente non conformi al titolo abilitativo: situazioni in cui le caratteristiche dell’edificio risultano completamente diverse da quanto autorizzato.
  • Interventi parzialmente non conformi al titolo: si tratta di abusi edilizi di minore entità, parzialmente in linea con il permesso di costruire e spesso legati a specifiche caratteristiche delle unità immobiliari.
  • Interventi con variazioni essenziali: comprendono lavori eseguiti in violazione della normativa vigente, come cambi di destinazione d’uso che comportano variazioni degli standard stabiliti dai regolamenti edilizi, aumenti significativi di volume o superficie rispetto al progetto approvato, modifiche sostanziali ai parametri urbanistico-edilizi o alla posizione dell’edificio, alterazioni delle caratteristiche dell’intervento consentito, e violazioni delle norme antisismiche.

A cosa si va incontro con un abuso edilizio?

Chi commette un abuso edilizio si espone a diverse conseguenze, che includono sanzioni e provvedimenti sia di natura amministrativa che penale. La normativa di riferimento in materia è il Decreto del Presidente della Repubblica 380/01, noto come testo unico sull’edilizia.

Per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie, la legge prevede:

  • Un’ammenda fino a 10.329 euro per violazioni delle norme, prescrizioni e modalità esecutive previste.
  • Possibilità di arresto fino a 2 anni.

Per esecuzione dei lavori in totale difformità o senza permesso, o nonostante l’ordine di sospensione:

  • Un’ammenda da 5.164 a 51.645 euro.
  • Possibilità di arresto fino a 2 anni.

Per lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio o interventi edilizi in zone vincolate:

  • Un’ammenda da 15.493 a 51.645 euro.

Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, stabilite in base al tipo di abuso, la legge prevede:

  • Demolizione della costruzione abusiva e ripristino dello stato originale del luogo.
  • Acquisizione al patrimonio comunale in caso di mancata demolizione, oppure pagamento di una sanzione pecuniaria proporzionata all’entità dell’abuso o all’incremento del valore del bene.
  • Per la mancata segnalazione certificata di inizio attività o per difformità dalla segnalazione, l’ammenda è pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile derivato dagli interventi, con un importo minimo di 516 euro.

Abuso edilizio in condominio: chi è il responsabile?

Nell’ambito delle questioni legate agli abusi edilizi all’interno di proprietà private, la responsabilità penale ricade unicamente sul proprietario che ha commissionato i lavori. Non solo, ma anche il costruttore e il direttore dei lavori possono essere chiamati in causa. È importante sottolineare che il condominio stesso, non avendo personalità giuridica, non può essere considerato responsabile di tale reato o di altri illeciti.

Oltre alle implicazioni penali, i lavori abusivi condotti da un privato nel proprio appartamento possono comportare conseguenze di natura civilistica. L’articolo 1122 del codice civile proibisce espressamente di effettuare lavori che possano danneggiare le parti comuni dell’edificio o comprometterne la stabilità, la sicurezza o l’estetica, anche se accompagnati dai necessari permessi edilizi. Ad esempio, nel caso di trasformazione di un balcone in veranda senza il permesso di costruire, si commette non solo un reato ma anche un illecito civile, specialmente se il regolamento condominiale vieta specificamente tale opera o se essa altera il decoro architettonico.

Quando un’opera abusiva coinvolge le parti comuni dell’edificio, la responsabilità ricade su tutti i condomini che hanno contribuito alla sua realizzazione. Ad esempio, se i proprietari degli appartamenti all’ultimo piano decidono di effettuare una sopraelevazione non autorizzata o di sfruttare uno spazio comune a uso esclusivo, ciascuno di essi sarà considerato responsabile di un abuso edilizio.

Abuso edilizio in condominio: come comportarsi

L’amministratore del condominio gioca un ruolo cruciale nell’agire contro gli abusi edilizi: non solo ha il dovere di intervenire senza aspettare l’autorizzazione dei condomini, ma anche di denunciare gli abusi alle autorità competenti. È importante sottolineare che l’amministratore può essere chiamato a risponderne penalmente se, a conoscenza di un abuso edilizio, non interviene prontamente.

Nel caso in cui la diffida non porti a risultati positivi, l’amministratore può procedere con la denuncia dell’abuso. Se, invece, i lavori abusivi vengono eseguiti da un singolo condomino nella sua proprietà privata, l’amministratore non ha il potere di intervenire direttamente. Tuttavia, se gli abusi sono evidenti, è suo dovere inviare una diffida al responsabile delle violazioni, richiedendo la rimozione delle costruzioni non autorizzate.

Per evitare le conseguenze dell’abuso edilizio, in alcuni casi è possibile ricorrere alla richiesta di un permesso in sanatoria entro i termini stabiliti dalle autorità competenti. Questa può essere un’opzione da considerare per regolarizzare la situazione e evitare ulteriori problemi legali.

La gestione efficace di situazioni di abuso edilizio all’interno di un condominio richiede un intervento tempestivo e competente da parte dell’amministratore condominiale. Poter contare su un amministratore affidabile non solo garantisce una corretta gestione delle pratiche legali e burocratiche necessarie per risolvere gli abusi, ma anche evita potenziali complicazioni e problemi legali per tutti i condomini coinvolti.

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