Come funziona lo sconto in fattura nel 2024
Come funziona lo sconto in fattura? Sarà ancora valido nel 2024? L'esperto spiega in quali casi sarà ancora disponibile e come richiederlo
Alessandro Speziali
Dottore in Economia
- Come funziona lo sconto in fattura
- Come cambia lo sconto in fattura nel 2024
- Per quali interventi è valido lo sconto in fattura nel 2024
- Meglio cessione del credito o sconto in fattura?
Nel mondo dell’edilizia e dell’efficienza energetica, quella dello sconto in fattura è un’opzione scelta da tante persone interessate ai bonus per ristrutturazione edilizia.
Ma come funziona esattamente lo sconto in fattura nel contesto attuale: è ancora valido? Si può richiedere o è valido solo per chi ha un titolo edilizio retroattivo? Approfondiamo il funzionamento di questa modalità, le sue implicazioni e i vantaggi che offre ai consumatori e agli operatori del settore.
Come funziona lo sconto in fattura
Lo sconto in fattura è previsto dall’articolo 121 comma 1 del DL 34/2020 e permette al committente dei lavori di ottenere il bonus che gli spetta tramite uno sconto nella fattura del fornitore o dell’impresa che si è occupata dei lavori.
Nello specifico, chi gode dei vantaggi dei bonus può scegliere, come alternativa all’utilizzo diretto della detrazione spettante, una tra le seguenti opzioni:
- ricevere un contributo sotto forma di sconto sul pagamento dovuto, con un limite massimo pari all’importo stesso del pagamento, anticipato dai fornitori che hanno eseguito i lavori. Questo importo sarà poi recuperato dai fornitori sotto forma di credito d’imposta, pari all’ammontare della detrazione fiscale spettante, con la possibilità di cedere successivamente il credito a terzi, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
- Optare per la cessione di un credito d’imposta di pari valore, con la facoltà di successiva cessione a terzi, tra cui istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Lo sconto in fattura viene applicato direttamente dal fornitore e può raggiungere al massimo l’importo totale da pagare. Di conseguenza, se la spesa ammonta a 100mila euro, in caso di Superbonus 110, il fornitore può applicare uno sconto in fattura da 0 a 100mila euro. L’importo dello sconto, incrementato del 10%, diventerà un credito d’imposta da utilizzare secondo la tempistica prevista per il credito originale. Ad esempio, per le spese sostenute nel 2022 e 2023, il credito potrà essere suddiviso in 4 rate a partire dal 2023 o 2024. Inoltre, il fornitore ha la possibilità di cedere il credito a un altro soggetto, il quale dovrà a sua volta optare per cessioni qualificate in favore di banche o altre entità finanziarie.
Come cambia lo sconto in fattura nel 2024
Lo sconto in fattura, così come la cessione del credito, sono stati oggetto di numerose modifiche negli anni. Una novità importante arriva con il DL 11/2023 il cosiddetto Decreto Blocca Crediti convertito poi nella Legge 38/2023. La norma blocca la possibilità di avere uno sconto in fattura dal 17 febbraio 2023 e indica anche nel committente il diretto responsabile del reato di una eventuale truffa legata all’utilizzo scorretto del credito. La decisione ha generato numerose polemiche durante il 2023.
La Legge di Bilancio 2024 cerca di mettere ordine e rispondere a numerosi dubbi e polemiche legati allo sconto in fattura: lo sconto in fattura rimane valido solo per chi aveva già ottenuto un titolo edilizio prima del blocco, consente quindi di terminare le pratiche già approvate. Esistono poi diverse normative regionali e locali a cui fare riferimento per capire se si può utilizzare lo sconto in fattura nella propria zona. Infine, alcune imprese ancora concedono uno sconto in fattura, ma è una pratica gestita da impresa e committente e occorre avviare delle contrattazioni caso per caso.
Per quali interventi è valido lo sconto in fattura nel 2024
I lavori che possono usufruire dello “sconto in fattura” sono:
- le ristrutturazioni edilizie (lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali, i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, sulle singole unità immobiliari),
- l’efficientamento energetico (lavori di riduzione fabbisogno energetico, miglioramento termico edificio, pannelli solari, sostituzione impianti riscaldamento),
- i lavori antisismici (sono i lavori che riducono il rischio sismico nelle zone 1, 2 e 3, in base alla classificazione del rischio sismico),
- il recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna,
- l’installazione di impianti solari fotovoltaici
- l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Meglio cessione del credito o sconto in fattura?
Lo sconto in fattura e la cessione del credito si basano sul medesimo principio fondamentale: la possibilità di trasferire il valore della detrazione fiscale derivante dall’Ecobonus o dal Superbonus a terze parti. La distinzione principale tra queste due opzioni riguarda il momento in cui avviene l’anticipo della spesa per l’intervento.
Con la cessione del credito, l’utente deve coprire personalmente i costi dei lavori e in seguito decidere a chi cedere il credito per recuperare l’importo detraibile. In contrasto, con lo sconto in fattura, il cliente non deve anticipare alcuna somma, poiché è il fornitore che si fa carico dell’importo detraibile, consentendo così di risparmiare sul pagamento immediato.
In pratica, la scelta tra cessione del credito e sconto in fattura al posto della fruizione diretta del bonus nei modelli 730 o REDDITI è possibile:
- Quando esiste un’incapienza fiscale, ovvero quando il reddito del contribuente è così basso che non gli permetterebbe di beneficiare appieno del bonus nel corso dei suoi anni di validità.
- Semplicemente per decisione discrezionale del contribuente, che può preferire la cessione del credito o lo sconto in fattura per motivi di convenienza economica, anziché optare per la detrazione diretta.
Non tutte le aziende offrono la possibilità dello sconto in fattura ai propri clienti, quindi in questi casi, è necessario rivolgersi a intermediari finanziari o istituti bancari. Per chi può attendere il rimborso, la cessione del credito può rappresentare una soluzione conveniente, mentre lo sconto in fattura consente di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio anche senza disporre di tutti i fondi necessari in anticipo.
Domande frequenti:
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Quando scade la cessione del credito 2024?
Come avviene per numerosi incentivi volti al miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni, il termine per beneficiare del bonus per gli infissi nel 2024, secondo la sua attuale formulazione, scadrà il 31 dicembre 2024.
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Quali sono i rischi dello sconto in fattura?
L'applicazione di uno sconto direttamente in fattura presenta potenziali rischi sia per il cliente che per l'azienda incaricata dell'esecuzione dei lavori. Nel caso del cliente, il problema più frequente riguarda la mancanza di documentazione o errori nel processo amministrativo di richiesta dell'incentivo, che possono ostacolare la possibilità di beneficiare del bonus durante l'andamento dei lavori.
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Chi ha diritto allo sconto in fattura?
Lo sconto in fattura può essere richiesto solo dalle persone fisiche e che siano al di fuori dell'esercizio di attività di impresa e professioni.