Cosa sapere per rendere abitabile il sottotetto
Il sottotetto di un’abitazione può essere trasformato in un ambiente abitabile, ma deve rispettare alcune caratteristiche: ecco cosa c’è da sapere
Domenico Ielo
Ingegnere Civile
- Sottotetto abitabile: i requisiti costruttivi
- Sottotetto abitabile: quali permessi
- Sottotetto abitabile e bonus: quale usare?
I sottotetti e le soffitte sono ambienti di una casa che racchiudono un grande potenziale a livello di progettazione. Quando le dimensioni lo permettono, possono essere trasformati in un ambiente abitabile, così da aggiungere un locale alla propria casa e far acquisire un valore superiore all’intero immobile. Per poter sfruttare questo ambiente e ottenere l’abitabilità, il sottotetto deve soddisfare diversi requisiti, a partire da un’altezza minima che è sancita dalle normative vigenti in materia, oltre che il rispetto di tutte le condizioni di illuminazione e riciclo dell’aria. Inoltre, è possibile usufruire delle agevolazioni previste dal Superbonus 70% e dal bonus ristrutturazioni del 50% sino al 31 dicembre 2024. Ecco cosa c’è da sapere per rendere abitabile il sottotetto.
Sottotetto abitabile: i requisiti costruttivi
Secondo la normativa vigente, un sottotetto è considerato abitabile quando l’altezza minima dal pavimento al soffitto è di 2,7 metri per gli ambienti vivibili e di 2,4 metri per i locali di servizio, come ad esempio bagni e corridoi. L’altezza minima si abbassa ulteriormente a 2,1 metri per la parete dei bagni dove vengono posizionati i sanitari, come water e bidet. Nel caso in cui si vogliano realizzare armadi o ripostigli, le altezze possono essere inferiori, quali 1,5 metri. La normativa regionale in alcuni casi prevede altezze minime inferiori: ad esempio, nei comuni montani l’altezza minima è di 2,55 metri, ma dipende dalle singole Regioni.
Inoltre, il rapporto aero-illuminante, cioè il rapporto tra la superficie di calpestio e le finestre, deve essere almeno di un ottavo per garantire il grado di luminosità e di ricambio d’aria sufficiente previsto dalla legge. È possibile in alcuni casi aprire lucernai o finestre per illuminare i locali e raggiungere il rapporto aero-illuminante necessario a sancirne l’abitabilità.
Sottotetto abitabile: quali permessi
Quando il sottotetto è accatastato come un locale di deposito, di categoria C/2, per ottenerne l’abitabilità e quindi la trasformazione in categoria A/2 è necessario fare un lavoro di ristrutturazione. Per poter eseguire i lavori, sarà necessario che un tecnico qualificato, come un geometra, un architetto o un ingegnere edile, attesti che il sottotetto rispetta i requisiti sopra elencati e può essere dato il via alla trasformazione.
Per avviare i lavori, sarà necessario richiedere un apposito permesso al Comune. Secondo la sentenza 341/2021 del Tar della Liguria, per poter procedere con la ristrutturazione di sottotetto e il cambio di destinazione d’uso è necessario presentare un permesso a costruire, oppure una SCIA alternativa al permesso di costruire, chiamata anche Super SCIA. La differenza tra una semplice SCIA e una Super SCIA è che, nel secondo caso, i lavori possono essere iniziati dopo 30 giorni dalla sua presentazione, cioè al termine del periodo che il Comune ha per notificare a chi li esegue che non sono rispettati i requisiti. Scaduto tale termine, si potrà procedere per accettazione della Super SCIA con silenzio assenso.
Sottotetto abitabile e bonus: quale usare?
Al momento le detrazioni per chi effettua lavori di ristrutturazione in casa o riqualificazione energetica sono il Superbonus 70% e il bonus ristrutturazioni del 50%. La detrazione fiscale del 70% è concessa se i lavori di riqualificazione energetica riguardano anche il tetto e in particolare il sottotetto, che potrà essere coibentato anche se non è riscaldato. L’intervento deve essere associato a un lavoro trainante per poter usufruire del Superbonus e anche la mansarda al termine dei lavori dovrà garantire un salto di 2 classi energetiche.
Se i lavori non rientrano nel Superbonus 70%, per rendere abitabile il sottotetto si potranno utilizzare le detrazioni del 50% previste dal bonus ristrutturazioni. In questo caso, il bonus comprende i lavori di ridistribuzione interna dei locali, con il cambio di destinazione d’uso, la riparazione del tetto e la sostituzione di apparecchi sanitari. Tutte queste operazioni rientrano nel limite di spesa di 96.000 euro fissato dall’agevolazione fiscale.