Guida alla scelta del cartongesso per il bagno
Il cartongesso in bagno può essere una soluzione molto utile per creare pareti, controsoffitti e vani. Ecco qualche regola d’oro per orientarsi nella scelta.
Giuseppe Sorrenti
Architetto
Il cartongesso è uno dei materiali più utilizzati nell’edilizia leggera, soprattutto all’interno del bagno, a causa delle sue numerose proprietà e vantaggi costruttivi. Composto perfetto per creare angoli, pareti divisorie, nicchie e controsoffitti, il cartongesso è estremamente pratico e comodo, infatti permette di disegnare il locale a proprio piacimento, un aspetto fondamentale durante le ristrutturazioni edilizie. Vediamo come rinnovare la casa con il cartongesso, in particolare per quanto riguarda il rifacimento del bagno e quale tipo scegliere, come impiegarlo e che spessore preferire per ottenere un risultato efficace e di grande effetto.
Cos’è il cartongesso?
Il cartongesso è un materiale composto da gesso trattato, rinforzato da due lastre di cartone che servono a renderlo più solido e robusto. L’impiego di questo materiale è antichissimo, infatti era utilizzato già ai tempi dell’Antico Egitto, nonostante si trattasse di una miscela differente. Il cartongesso moderno venne inventato nei primi anni del 1900 negli Stati Uniti, tuttavia in Italia si è diffuso soprattutto dagli anni ’60 in poi, considerato all’inizio come un ripiego economico per chi non poteva spendere molto. Oggi al contrario questo materiale è stato rivalorizzato, assumendo un ruolo fondamentale nelle costruzioni edili e nelle ristrutturazioni, grazie alle sue molteplici proprietà.
Tutti i vantaggi del cartongesso
Il cartongesso viene spesso scelto nella costruzione e nella ristrutturazione delle abitazioni, poiché presenta una serie di qualità particolarmente utili:
- isola dai rumori
- garantisce un buon isolamento termico
- è resistente all’umidità
- è idrorepellente e impermeabile alla muffa
- risulta piuttosto economico
- può assumere forme curve e fare archi
- è facile da montare e smontare
- è abbastanza resistente se rinforzato
Uno degli impieghi più apprezzati per il cartongesso è la ristrutturazione del bagno, un ambiente dove questo materiale può trovare svariate collocazioni, a seconda delle preferenze:
- si possono realizzare delle mensole
- può formare pareti divisorie
- è possibile creare angoli
- può costituire vani portaoggetti
- si possono costruire controsoffitti
- può essere collocato in complementi e mobiletti
- si possono strutturare i pannelli per fare una doccia
Quale cartongesso usare per il bagno?
In commercio esistono diversi tipi di cartongesso, tuttavia il materiale scelto per il bagno deve rispondere a una qualità precisa: respingere l’umidità in modo eccellente per evitare spiacevoli inconvenienti, essendo collocato in un locale della casa dove acqua calda e vapore rendono la zona esposta all’umidità. Per questo motivo ci sono varietà specifiche per il bagno, che vengono sottoposte a processi tecnici per aumentarne la resistenza all’umidità. Ad esempio è disponibile sul mercato una particolare qualità di cartongesso, la lastra idrofuga, un materiale idrorepellente che respinge l’acqua bloccandone il passaggio. Anche il cartongesso verde è molto utilizzato negli ambienti umidi come il bagno, oppure nelle aree wellness dei centri benessere, per la sua spiccata proprietà isolante e le discrete capacità termoacustiche. Maneggevole e veloce da montare, si presta perfettamente a nascondere zone esteticamente non gradevoli, come impianti, tubature e travi del soffitto, che sarebbe meglio inglobare all’interno di un controsoffitto.
Come scegliere lo spessore del cartongesso
Allo stesso modo degli altri locali in cui viene utilizzato, il cartongesso deve avere uno spessore definito in base alla destinazione d’uso. Questo materiale, non reggendosi sul cemento, ha bisogno di una struttura metallica di supporto, un sistema a telaio in alluminio zincato su cui fare leva per una maggiore solidità. La funzione della parte realizzata in cartongesso, che potrebbe essere quella di una parete o di un semplice vano, ne determina lo spessore che corrisponde a quello del profilo metallico che sostiene il cartongesso stesso. Una parete divisoria e fonoisolante ha generalmente (e il bagno non fa eccezione) uno spessore di circa 2 cm, costituito da due lastre in cartongesso e una parte centrale rivestita in materiale isolante. Se parliamo invece di un vano o di un cartongesso interstiziale, che serve a creare angoli e dividere il locale, lo spessore può diminuire senza particolari problemi, in quanto non si tratta della parete che divide una stanza da quella attigua.
Un controsoffitto invece non necessita di uno spessore così elevato, infatti di solito è sufficiente appena un solo centimetro. Va segnalato anche che lo spessore può variare, o aumentare, a seconda che siano presenti cavi o impianti da nascondere, tubature e altri elementi che possono influire sulla parete o sulla porta scorrevole, tuttavia per i pannelli la misura standard va da 1,25 a 1,50 cm. In conclusione, contrariamente a quanto si credeva un tempo, pannelli e pareti in cartongesso si rivelano una soluzione utile e strategica per modellare la struttura del proprio bagno, rifinendone vani, controsoffitti e intercapedini in modo veloce e reversibile. L’importante è scegliere un materiale della giusta qualità, che possa adattarsi a un ambiente particolare come questo. Per essere certi di non sbagliare è preferibile rivolgersi sempre a una ditta specializzata nelle ristrutturazioni. Un esperto del settore saprà non solo consigliare il materiale più adatto, ma anche eseguire un lavoro a regola d’arte. Richiedi un preventivo senza impegno su PG Casa.