Intonaco armato: cos'è, quando si usa, prezzi e come risparmiare

• Cosa si intende per intonaco armato?
• Quando serve l’intonaco armato?
• Quanto costa l'intonaco armato?
• Come risparmiare sull’acquisto dell’intonaco armato?

L’intonaco armato, conosciuto anche come betoncino armato, è una tecnica utilizzata per rinforzare e migliorare la resistenza strutturale di murature portanti, come mattoni, pietra o misto. Queste murature, spesso troppo sottili e snelle, non sono in grado di sopportare i carichi a cui sono sottoposte.

Per rafforzare la struttura delle murature compromesse, è possibile ricorrere all’intonaco armato, un sistema non invasivo e molto economico rispetto ad altri interventi strutturali. Partiamo dalla definizione di intonaco armato per capire quando e come va applicato-

Cosa si intende per intonaco armato?

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L’intonaco armato, noto anche come CRM (Composite Reinforced Mortar), è una soluzione utilizzata per rinforzare la struttura di muri. Consiste in una rete preformata in composito (FRP) inserita in una malta ad uso strutturale e applicata sulla superficie dell’elemento murario da rinforzare.

La rete in FRP è in grado di assorbire gli sforzi di trazione mentre la malta strutturale contribuisce a assorbire gli sforzi di compressione. La collaborazione strutturale tra l’elemento murario e l’intonaco armato è garantita anche dalla presenza di connettori che trasferiscono gli sforzi.

La stessa malta può contenere additivi come microfibre polimeriche, che aumentano la resistenza e la durabilità del rinforzo. L’intonaco armato è un’opzione efficace per aumentare la resistenza della struttura e prevenire problemi come fessurazioni o cedimenti del muro.

Il sistema di rinforzo CRM ha uno spessore compreso tra 30 mm e 50 mm al netto del livellamento del supporto. La scelta dello spessore dipende dalle esigenze specifiche del progetto e dalle condizioni del supporto.

Quando serve l’intonaco armato?

Il placcaggio delle murature con intonaco armato è una tecnica utilizzata per rinforzare e riparare murature gravemente danneggiate e incoerenti, sulle quali non è possibile intervenire efficacemente con altre tecniche. Inoltre, può essere utilizzato anche per porzioni limitate di muratura pesantemente gravate dai carichi verticali.

L’utilizzo dell’intonaco armato è consigliato quando si riscontrano problemi di stabilità o resistenza della struttura. In genere, l’intonaco armato è adatto per muri in sofferenza che presentano fessurazioni e crepe, che possono essere causate da una struttura troppo sottile o sovraccarica.

Un’attenta analisi del professionista è necessaria per determinare se l’intonaco armato è la soluzione più adatta per il problema in questione. In alcuni casi, potrebbero essere necessari altri tipi di interventi, come la messa in tensione o il rinforzo strutturale.

Quanto costa l’intonaco armato?

Il costo dell’intonaco armato, come per qualsiasi altro intervento in edilizia, può variare in base a diversi fattori. In generale, il costo dell’intonaco armato, comprensivo della manodopera e dei materiali, si aggira intorno ai 130 euro al mq. Tuttavia, si tratta di un prezzo medio e può variare in base ai materiali utilizzati e agli spessori.

Il prezzo può essere influenzato anche dalla difficoltà del lavoro, dalle condizioni del supporto e dalle esigenze specifiche del progetto. Inoltre va considerato che il prezzo riportato è inteso come prezzo al mq per il solo intonaco armato, esclusi eventuali altri lavori.

Inoltre, bisogna aggiungere la parcella del professionista, solitamente l’ingegnere strutturista, dovrà progettare l’intervento, predisporre i calcoli strutturali e redigere il progetto strutturale da presentare al genio civile per l’approvazione. Il professionista inoltre, può coincidere con il direttore lavori, il quale verificherà la corretta posa in opera da parte dell’impresa edile.

Come risparmiare sull’acquisto dell’intonaco armato?

Poiché l’intonaco armato rientra tra le opere di manutenzione straordinaria, rientra in diversi bonus edilizi, che permettono di risparmiare sull’acquisto e la posa, tra cui:

• Sisma Bonus: è una misura fiscale introdotta in Italia dal governo per incentivare la messa in sicurezza degli edifici esistenti in zone sismiche. Il bonus prevede una detrazione fiscale che va dal 75% al 110% delle spese sostenute per interventi di adeguamento sismico e di messa in sicurezza degli edifici.
• Bonus Ristrutturazione: prevede una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, come ad esempio la ristrutturazione di un appartamento o di una casa, l’ampliamento o la ristrutturazione di un edificio esistente.
• Superbonus: nel 2023 il Superbonus scenderà ad un’aliquota del 90%, dal 110% di detrazione previsto negli anni precedenti. L’obiettivo del Superbonus è quello di incentivare gli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducono i consumi e le emissioni di CO2, aumentando al contempo la sicurezza sismica degli edifici.

Per risparmiare ulteriormente si consiglia di confrontare diversi preventivi da richiedere a ditte del settore, in modo da non rischiare di ritrovarsi a pagare sovrapprezzi ingiustificati. Su PagineGialle Casa puoi metterti facilmente in contatto con i migliori professionisti del settore: richiedi più di un preventivo, è facile e senza impegno.