Nuovo Piano Casa 2025: tutte le ipotesi del Governo

• Riqualificazione e recupero: gli obiettivi del Piano Casa
• Piano Casa 2025: tutte le proposte al vaglio del Governo

Il settore dell’edilizia abitativa in Italia si prepara ad una svolta senza precedenti con l’atteso lancio del Nuovo Piano Casa 2025. Con un’ampia gamma di proposte e iniziative al vaglio del Governo, questo piano si presenta come un ambizioso tentativo di affrontare le sfide abitative del Paese, offrendo soluzioni innovative e sostenibili per una gamma di problematiche che vanno dalla carenza di alloggi alla riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. In questo articolo, esamineremo da vicino le varie ipotesi e proposte che compongono il Piano Casa 2025, esplorando le sue implicazioni e le potenziali soluzioni che potrebbe portare per migliorare il panorama abitativo italiano.

Riqualificazione e recupero: gli obiettivi del Piano Casa

Il 2025 segna l’inizio di un nuovo capitolo nell’ambito dell’edilizia abitativa con il lancio del tanto atteso Piano Casa. Ideato per accelerare l’assegnazione degli alloggi e a riqualificare il patrimonio immobiliare pubblico, il tanto atteso Piano Casa si presenta come un’opportunità cruciale per affrontare la crisi abitativa che affligge il nostro Paese, con ben 360mila domande di accesso ancora in sospeso.

Al centro di questo ambizioso progetto, vi è un investimento senza precedenti di circa 100 milioni di euro destinati al recupero e alla riconversione delle strutture esistenti, destinate all’edilizia residenziale pubblica sociale. Tuttavia, l’obiettivo del Piano Casa va oltre la semplice realizzazione di nuovi alloggi, in quanto si propone di:

• favorire l’accesso all’abitazione attraverso la fornitura di servizi e infrastrutture adeguati, garantendo così una soluzione abitativa dignitosa per tutti;
• ridurre il consumo di suolo, promuovendo la riqualificazione delle aree urbane esistenti e sfruttando appieno le potenzialità di rigenerazione delle strutture preesistenti;
• effettuare investimenti mirati per il recupero del patrimonio immobiliare pubblico, assicurando che le risorse finanziarie vengano impiegate in modo efficiente e mirato;
• sostenere il cohousing e il cohousing intergenerazionale, promuovendo forme innovative di convivenza e solidarietà tra diverse fasce della popolazione.

L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità della vita delle persone e ridurre la pressione sul suolo, affrontando così l’emergenza abitativa che affligge molte aree. In ambito di housing sociale, il Piano Casa prevede anche la destinazione ad alloggi e case popolari di unità immobiliari private rimaste invendute. Secondo le stime di Federcasa, potrebbero essere disponibili fino a 650mila alloggi, offrendo una risposta concreta alle esigenze abitative della popolazione più vulnerabile.

Piano Casa 2025: tutte le proposte al vaglio del Governo

Il Piano Casa del 2025 si presenta come un’opportunità senza precedenti per riformare e rivitalizzare il settore dell’edilizia abitativa in Italia. Le proposte in esame da parte del Governo riflettono una vasta gamma di interventi mirati a promuovere l’accesso all’abitazione, riqualificare il patrimonio immobiliare e favorire l’inclusione sociale su tutto il territorio nazionale.

Entrando nel merito delle proposte per il Piano Casa, una delle iniziative principali riguarda la richiesta di assegnazione ai Comuni di immobili, aree ed edifici di enti statali o parastatali inutilizzati. Questi verranno trasformati in alloggi per l’edilizia sociale o studentati pubblici, con una gestione adeguata a carico delle autorità locali. Inoltre, si propone di attribuire alle Aziende Casa la facoltà di attuare programmi di recupero del patrimonio pubblico dismesso e/o inutilizzato, non di proprietà delle stesse aziende.

Tra gli obiettivi chiave del Piano Casa c’è quello di favorire l’inclusione sociale e di promuovere il cohousing, creando complementarietà tra il sistema dell’edilizia residenziale pubblica e quello dell’edilizia residenziale sociale: requisito base per evitare effetti ghetto e promuovere una maggiore integrazione.

Molto sentito anche il tema del coinvolgimento dei soggetti privati, con la promozione di partnership pubblico-private per interventi di housing sociale e l’accesso a finanziamenti strutturali attraverso il supporto del sistema bancario. Si propone inoltre la creazione di standard progettuali replicabili su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire una maggiore uniformità e coerenza negli interventi.

Il recupero del patrimonio ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) è un’altra priorità, con proposte che includono il rifinanziamento del Programma di recupero ex lege 80/2014 e fondi dedicati alla manutenzione e al recupero edilizio. Inoltre, si discute l’assegnazione gratuita ai Comuni di immobili invenduti e/o oggetto di aste giudiziarie, nonché l’acquisto di alloggi invenduti da parte di enti pubblici per destinarli alla locazione agevolata.

Le proposte comprendono anche interventi di natura fiscale, con l’introduzione di imposte di registro e ipocatastali fisse per minimizzare il costo fiscale dell’acquisto di aree e fabbricati destinati all’edilizia residenziale. Al vaglio c’è anche l’esenzione IMU sugli immobili recuperati e l’estensione degli incentivi per la transizione green agli investitori istituzionali.

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