Superbonus dal 110% al 90%: cosa succede
Nel 2023 il Superbonus scenderà dal 110% al 90%, secondo quanto varato dal Governo Meloni: ecco la normativa e tutte le novità sulla maxi-agevolazione edilizia
Alessandro Speziali
Dottore in Economia
- L'origine del superbonus 110%
- Superbonus 90%
- Cosa prevede ora il Superbonus
- Superbonus: come rimanere al 110%
Il Superbonus 110% è la più importante misura a sostegno del settore edilizio degli ultimi anni. Nata col Governo Conte, è stata protagonista di una vera e propria evoluzione, fino ad arrivare all’attuale Governo Meloni, che lavora già a una revisione. L’incentivo ha sicuramente dato linfa vitale al settore abitativo durante la pandemia, ma allo stesso tempo – a causa di pochi paletti e controlli iniziali – ha portato numerosi problemi, tanto che è stato necessario varare un apposito Decreto Antifrode.
I primi cambiamenti arrivano con la nuova versione della Nadef (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza) che viene discussa dal Governo il 4 novembre. Ulteriori novità sono state presentate col Decreto Aiuti Quarter.
Qual è il futuro della maxi agevolazione? Ecco le prime informazioni che trapelano a riguardo. Con il passaggio previsto al Superbonus 90%, emergono nuove dinamiche e criteri di accesso, evidenziando l’importanza di bilanciare stimoli economici e sostenibilità finanziaria. Questo articolo esplora le evoluzioni del Superbonus, le sfide affrontate e le prospettive future, delineando come questa misura continui a influenzare il tessuto urbano e il settore delle costruzioni in Italia.
L’origine del superbonus 110%
Il Superbonus 110% è stato introdotto come misura straordinaria per stimolare la ripresa economica del settore edilizio, colpito duramente dalla pandemia di COVID-19. Questo incentivo, parte del più ampio “Decreto Rilancio”, mirava a promuovere interventi di efficientamento energetico e sismico delle abitazioni, con un duplice obiettivo: ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2, e rilanciare l’economia attraverso investimenti nel settore delle costruzioni. La generosità dell’incentivo rifletteva la volontà di stimolare una rapida ripresa del settore, incentivando i proprietari di immobili a investire in ristrutturazioni sostenibili.
La crescente popolarità del Superbonus 110% ha portato alla luce casi di abuso e frode, spingendo il governo a introdurre un apposito “Decreto Antifrode”. Questo decreto mirava a rafforzare i controlli e le verifiche sui lavori ammessi al beneficio fiscale, introducendo misure più stringenti per la certificazione degli interventi e per la tracciabilità dei pagamenti. Le nuove regole erano volte a garantire che solo i lavori effettivamente realizzati e conformi ai requisiti previsti potessero beneficiare dell’incentivo, preservandone l’integrità e l’efficacia.
I cambiamenti con la nuova versione della Nadef
La Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) ha segnato un momento importante per il Superbonus, introducendo modifiche significative nella sua struttura. Questi cambiamenti erano orientati a garantire la sostenibilità finanziaria dell’incentivo nel lungo termine, adattandolo alle nuove esigenze economiche e alle priorità del governo. Le discussioni in seno al governo hanno portato a una revisione dei tetti di spesa e dei criteri di accesso, con l’obiettivo di concentrare il beneficio sulle categorie più bisognose e sugli interventi con maggiore impatto ambientale.
Superbonus 90%
Il nuovo Superbonus 90% funziona in maniera simile al vecchio bonus 110% per le ristrutturazioni, ma con qualche piccola modifica. La più importante è sicuramente l’importo del finanziamento. Gli interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica che migliorino la classe energetica del condominio di almeno due classi (per esempio da C ad A) avranno una detrazione del 90%. La nuova legge entrerà in vigore l’1 Gennaio 2023, insieme alla nuova legge di bilancio. Il Superbonus 90% si applica sia ai condomini sia alle villette monofamiliari, ma queste ultime richiedono qualche passaggio in più. In questi casi infatti il Superbonus 90% sarà garantito solo se l’immobile è utilizzato come abitazione principale, e solo se il quoziente familiare della famiglia che lo abita è inferiore a 15mila euro.
E a tal proposito, c’è un’altra novità: per avere i bonus non sarà più necessario fare l’ISEE – che verrà via via eliminato – ma si parlerà di quoziente per misurare il reddito di una famiglia.
Il calcolo del quoziente familiare è più complesso rispetto al classico sistema dell’ISEE, ma secondo il governo Meloni dovrebbe essere più equo. Per sapere come funziona il quoziente familiare e vedere se si rientra nella soglia dei 15mila euro bisogna effettuare un semplice calcolo basato su reddito e composizione del nucleo familiare. Prima di tutto bisogna sommare tutti i redditi della famiglia, e poi dividere il numero ottenuto per un numero di “parti” da calcolare nel seguente modo:
- Il coniuge conta come 1
- I contribuenti contano come 1;
- Un familiare conta come 0,5;
- Due familiari contano come 1;
- Tre o più familiari contano come 2.
- Per esempio, una famiglia di 6 persone con un solo contribuente dal reddito di 50mila euro ha un quoziente familiare pari a: €50.000/3, ovvero €12.500. In questo caso, avrebbe diritto al Superbonus 90%.
- Una famiglia di due persone con un reddito complessivo di €35.000, invece, non maturerebbe il diritto alla detrazione perché €35.000/2 è uguale a €17.500.
Cosa prevede ora il Superbonus
Il Superbonus è l’agevolazione fiscale legata all’articolo 119 del Decreto Legge 34/2020, il cosiddetto Decreto Rilancio. Consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute dal 1 luglio 2020 per l’efficientamento energetico di un’abitazione e si ottiene dimostrando che i lavori agevolati permettono un doppio salto della classe energetica dell’abitazione.
Secondo l’assetto attuale, la misura si interromperebbe nel 2023 per le ville unifamiliari e gli immobili autonomi; mentre rimarrebbe solo per i condomini ma con una progressiva riduzione del beneficio negli anni avvenire: nel 2023 rimarrebbe del 110%, per arrivare al 70% nel 2024 e infine al 65% nel 2025.
Il Decreto Aiuti Quarter cambia le regole: le unifamiliari possono chiedere il Superbonus fino a marzo 2023 a patto che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Quindi, per chiedere il Superbonus per le prime case unifamiliari, il proprietario e richiedente del beneficio deve avere un reddito non superiore a 15 mila euro. Solo così sarà possibile avere il Superbonus 90% fino a tutto il 2023.
Superbonus: come rimanere al 110%
Il governo apre uno spiraglio: c’è un modo per avere il Superbonus sempre al 110% e non al 90%. Chi presenta la Comunicazione di Inizio Lavori (CILA) entro il 25 novembre 2022 può continuare ad avere l’aliquota al 110% anche per i lavori eseguiti e saldati nel 2023.
Quindi, attualmente il Bonus è bloccato al 110%, perciò chi vuole ristrutturare casa può farlo a un prezzo agevolato.
E per risparmiare ancora di più è possibile scegliere con cura la ditta di ristrutturazioni che si occupi degli interventi.
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