Quali caratteristiche deve avere una casa antisismica e quali sono i bonus a disposizione
Costruire o ristrutturare un'abitazione con caratteristiche antisismiche è cruciale per prevenire danni e altri disastri. Ecco come fare e quali sono i bonus a disposizione
- Caratteristiche della casa antisismica
- Casa antisismica: cosa dice la normativa
- Sismabonus 2022 e Super sismabonus
I terremoti sono fenomeni naturali devastanti, che in pochi minuti possono distruggere zone geografiche anche molto ampie. Sono particolarmente frequenti in specifici territori, dove è richiesta una maggiore attenzione anche quando si costruiscono edifici. Gli immobili di ultima generazione sono in grado di resistere a scosse molto forti, grazie a tecniche di sicurezza avanzate. Il territorio italiano è classificato anche in base al rischio sismico, ci sono zone più pericolose di altre. Bisogna, dunque, costruire case antisismiche: ma quali sono le caratteristiche? Cosa dice la normativa? E quali Bonus Casa si possono sfruttare per avere un risparmio sulla spesa finale? Rispondiamo subito a queste domande.
Caratteristiche della casa antisismica
Le case antisismiche hanno tre caratteristiche principali: devono essere in grado di resistere a terremoti di oltre 7 punti di magnitudo; resistere a scosse in successione e devono durare nel tempo, mantenendo i requisiti antisismici e, in caso di danni, devono essere riparati in breve tempo. Quando si costruisce una casa di questo tipo bisogna tener conto anche del contesto, per esempio l’Italia è più umida rispetto ad altre parti del mondo, quindi il legno è una soluzione meno vantaggiosa, perchè a lungo andare l’umidità potrebbe causare muffe e far marcire la struttura dell’immobile. Quindi, il nostro Paese ci sono tante ricerche per capire qual è il migliore materiale per una casa antisismica. I pareri degli esperti non concordano. D’altronde il materiale è uno degli elementi più importanti quando si progetta una casa antisismica.
In Italia, tra i materiali più usati per le fondamenta, spicca l’acciaio, il cemento armato si usa invece per la struttura portante. Per solai e muri è usato anche l’EPS (Polistirene espanso sintetizzato) che è molto leggero e consente di assorbire le sollecitazioni durante un terremoto. Col tempo si sta facendo strada l’acciaio zincato, che è economico e ha buone prestazioni, in particolare viene usato nella prevenzione al collasso.
Quando si procede alla costruzione e alla ristrutturazione di un immobile bisogna tenere conto del materiale e accertarsi che prevengano danni nel lungo periodo. Quando si studia una casa antisismica è cruciale affidarsi a esperti ingegneri e progettisti specializzati in questo campo, in modo che mettano a punto un piano davvero efficace e valido per il futuro.
Casa antisismica: cosa dice la normativa
La normativa italiana ha radici molto profonde: le prime regole relative all’edilizia antisismica nascono nel 1909 con il Regio Decreto 193 e vengono gradualmente migliorate fino al 2 febbraio 1974 quando entra in vigore la Legge n.64. In questa data, viene approvata la prima classificazione sismica del territorio. Vengono inquadrate alcune aree che richiedono maggiore attenzione e più tutele da questo punto di vista. Attualmente l’Italia si divide nelle seguenti zone (in base all’ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003 del Presidente del Consiglio dei Ministri):
- Zona 1 – è l’area più pericolosa ad alto rischio sismico. Ne fanno parte Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Molise, Umbria, Campania e Sicilia
- Zona 2 – rischio medio. Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Basilicata e Marche
- Zona 3 – rischio basso. Lombardia, Liguria, Piemonte e Toscana
- Zona 4 – rischio sismico praticamente zero. Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige
Nel 2018 viene emanato il nuovo Decreto Ministeriale che aggiorna le norme tecniche per le costruzioni, in particolare si riferisce ai materiali da usare, alle caratteristiche delle strutture e alle verifiche di resistenza da effettuare sugli immobili a rischio.
Sismabonus 2022 e Super sismabonus
L’agevolazione nasce con il Decreto Ministeriale 58/2017 in vigore dal 1° gennaio 2017 ed è pensata per stimolare i miglioramenti antisismici nelle zone a rischio, garantendo un risparmio ai contribuenti. L’incentivo è stato prorogato con la Legge di Bilancio 2022 ed è pensata per i lavori effettuati nelle Zone 1, 2 e 3.
Per accedere al bonus occorre tener conto anche dei dati catastali e conservare la documentazione fiscale dei lavori ed effettuare il pagamento tramite bonifico bancario o postale, dove riportare i dati del committente e della ditta che esegue i lavori.
Il bonus consiste in una detrazione del 50% per le spese sostenute nel 2022 fino a un massimo di 96 mila euro per ogni unità immobiliare. La detrazione viene rimborsata in cinque rate annuali di pari importo. Nel caso in cui, in seguito ai lavori, ci sia una riduzione del rischio sismico di una classe, la detrazione diventa del 70% o del 75% nel caso sia rivolta a parti comuni del condominio. Se si arriva a due classi in meno, la detrazione arriva al’80% e all’85% per lavori su parti comuni del condominio. Ma i miglioramenti sismici possono essere eseguiti anche nell’ambito del Superbonus. E in questo caso si ha diritto ad un’agevolazione che si chiama Super Sismabonus.
Su Pagine Gialle Casa è possibile trovare le ditte specializzate in progettazione antisismica: si possono chiedere informazioni circa le migliori caratteristiche e capire come risparmiare con i bonus a disposizione, in base all’immobile e ai lavori da fare. Ma si può anche chiedere un preventivo personalizzato da ricevere comodamente online.