Ristrutturare un rudere: costi, bonus, pratiche burocratiche
Vorresti ristrutturare un rudere ma hai dei dubbi? Nella guida ti forniamo tutte le info utili per non sbagliare: da quelle pratiche a quella burocratiche
Giuseppe Sorrenti
Architetto
- Ristrutturare un rudere, come agire
- Pratiche burocratiche e permessi per interventi sui ruderi
- Ristrutturare un rudere, costi e agevolazioni
Il fascino del passato non muore mai, nemmeno oggi che si cerca il comfort e la praticità a tutti i costi. Ecco perché vivere in una casa che conserva le bellezze del passato è un privilegio che non tutti possono permettersi. Se stai pensando di ristrutturare un rudere perché vorresti allontanarti dalla città alla ricerca di quiete, tranquillità e aria pulita, devi sapere che nelle campagne italiane si trovano diverse case abbandonate non più abitabili.
Queste con opportuni interventi di ristrutturazione possono rinascere e diventare case di pregio. Una scelta che rappresenta un buon investimento perché anche se l’immobile ha bisogno di lavori di ammodernamento, l’architettura ed il pregio di un casale restano immutati. Una scelta, dunque, non solo di classe ma anche sostenibile e conveniente grazie agli incentivi previsti e ad interventi edilizi mirati. Vediamo come si deve procedere a livello burocratico, quali sono i costi e le agevolazioni previste per l’anno in corso.
Ristrutturare un rudere, come agire
La ristrutturazione di una casa in campagna è un’operazione di certo non semplice. Molto dipende dalle condizioni in cui si trova il rudere e da quello che se ne vuole fare. A volte basta attuare alcuni piccoli interventi di rifacimento, altre, invece, sono necessarie demolizioni e ricostruzioni attuando delle vere e proprie trasformazioni, soprattutto se si vuole che negli ambienti ci siano tecnologie e comfort del momento.
In generale, possiamo dire che la strategia migliore resta quella del restauro conservativo, ovvero di attuare degli interventi volti a conservare e recuperare il fabbricato in sé, senza troppe modifiche strutturali soprattutto quando ci sono pavimenti e intonaci di pregio. Lasciare questi elementi invariati, riportandoli alla luce e al loro originario splendore con il restauro, renderà lo stabile unico e prezioso. Saranno poi l’aggiunta di alcuni dettagli a fare la differenza accostando alla ristrutturazione del rustico elementi di design mirati e studiati ad hoc.
In questo caso si può lavorare al consolidamento della struttura, mantenendo quella esistente e recuperando tutte le parti che si sono conservate bene rendendola però più sicura, moderna e confortevole, utilizzando però tutti i materiali originali che si sono conservati in buone condizioni. Diverso, è, invece, il caso in cui si deve effettuare un cambio di destinazione d’uso modificando l’utilizzo dell’immobile. Questo avviene quando si recuperano stalle, fienili, depositi agricoli e altri tipi di strutture simili e si trasformano in case.
Pratiche burocratiche e permessi per interventi sui ruderi
Prima di mettersi all’opera nel ricostruire un rudere, è necessario effettuare degli adempimenti burocratici. Se lo stabile è identificabile allora è necessaria la documentazione che occorre per una classica ristrutturazione: la Cil (Comunicazione di inizio lavori), la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) ed il Permesso di costruire.
Se invece il rudere è crollato, demolito ed è necessario capire bene la pertinenza della struttura, servono anche le visure catastali, le fotografie del rudere e la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Se, inoltre, la zona dove sorge l’antico stabile è sottoposta a vincoli paesaggistici, allora è necessaria l’autorizzazione da parte del Ministero dei Beni Culturali per attuare la ristrutturazione.
Ristrutturare un rudere, costi e agevolazioni
Capire quali siano i costi di ristrutturazione di un rudere non è cosa facile in quanto la spesa dipende dal tipo e dal numero di interventi che l’immobile richiede, in base al suo stato di conservazione, agli obiettivi della singola persona o famiglia che vuole ristrutturare e anche dalle richieste dell’azienda che esegue i lavori. In modo indicativo si può dire che i costi si aggirano intorno a mille euro al mq.
Non c’è da disperare però perché per questo tipo di interventi si può beneficiare degli incentivi di ristrutturazione dei ruderi per il 2023. Si tratta della detrazione del 50% sull’IRPEF attuabile fino ad un massimo di 96 mila euro di spesa prevista per l’anno in corso per tutti gli interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.
In questi casi è bene rivolgersi ad un esperto in ristrutturazioni di immobili che può seguire tutto l’iter dall’inizio alla fine. Saprà indicarti la strada giusta da percorrere sia dal punto di vista strutturale che burocratico evitando che sorgano problemi relativi ai permessi o di altro genere.
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Domande frequenti:
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Quanto costa una ristrutturazione di un rudere?
Il costo della ristrutturazione di un rudere si aggira intorno ai mille euro al mq ma molto dipende dagli interventi che vengono effettuati, dallo stato di conservazione dello stabile e dalla ditta che esegue i lavori.
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Cosa serve per ristrutturare un rudere?
La ristrutturazione di un rudere richiede i classici documenti per una ristrutturazione se lo stabile è identificabile. Se questo è stato demolito o crollato allora è necessario aggiungere altri permessi. In questi casi è bene farsi seguire da un tecnico esperto.