Ristrutturazione antisismica degli edifici: procedure e costi
La ristrutturazione antisismica consiste in una serie di interventi molto importanti per mettere in sicurezza la propria abitazione!
Domenico Ielo
Ingegnere Civile
La ristrutturazione antisismica della propria abitazione, considerati i fenomeni sismici che si sono susseguiti nel tempo nell’ultimo decennio in Italia, sta diventando una esigenza sempre più impellente. Al giorno d’oggi, rendere una casa conforme alle norme antisismiche è possibile senza dover effettuare alcuna demolizione o ricostruzione del proprio immobile, in quanto è sufficiente intervenire per introdurre delle modifiche di natura strutturale che rendono l’edificio resistente in presenza di scosse sismiche.
Ovviamente, per consentire la realizzazione di interventi piuttosto sofisticati è necessario affidarsi a dei professionisti del settore (esperti ingegneri, progettisti, architetti, eccetera), chiedendo un preventivo a una ditta di ristrutturazioni. In caso contrario, si rischia di arrecare più danni che miglioramenti. Spesso, gli interventi da effettuare non riguardano il singolo appartamento ma un intero edificio.
Secondo gli esperti, la prima fase, che riguarda l’intervento volto a ristrutturare la casa in chiave antisismica, è di natura conoscitiva, in quanto risulta indispensabile raccogliere quante più informazioni possibili sulla struttura del fabbricato in modo da rilevarne qualità e difetti. Se si conosce a fondo la struttura è possibile individuare le criticità più rilevanti, che vanno sanate con lavori antisismici ad hoc.
- Gli interventi antisismici su edifici esistenti più comuni
- Perché eseguire lavori antisismici nell’abitazione?
- Adeguamento antisismico: i costi medi di mercato
- Gli incentivi fiscali per gli interventi antisismici
Gli interventi antisismici su edifici esistenti più comuni
Per strutture in muratura buona parte degli interventi di ristrutturazione antisismica riguardano i muri dell’abitazione. A seconda dei casi, si può intervenire per cercare di ridurre l’eccessiva deformabilità dei solai, effettuare delle cerchiature o delle cuciture in metallo, oppure per diminuire le spinte di archi e volte. Altri interventi invece sono mirati a rinforzare e rendere più resistenti i maschi murari, utilizzando anche dei reticoli cementati o inserendo delle paretine armate.
Per le strutture in cemento armato gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico riguardano l’incamiciatura in cemento armato o in acciaio dei pilastri e l’incamiciatura in acciaio o più comunemente la fasciatura in materiali compositi delle travi e dei nodi trave-pilastro.
A seconda della situazione nella quale versa il fabbricato, si possono anche realizzare altri interventi in fondazione tipo allargamento delle stesse, oppure dei lavori che richiedono l’introduzione di giunti sismici con cui viene interrotta la continuità di un’opera. Per rendere più resistente un’abitazione nel corso di sismi di elevata intensità, si ricorre anche agli isolatori sismici, che si collocano tra le fondazioni e le strutture in elevazione e che assorbono quasi tutta l’energia sismica in ingresso .
Al fine di rendere la struttura di un fabbricato, meno soggetta all’azione del sisma, una tecnica molto utilizzata prevede la l’inserimento di dissipatori antisismici. Questi elementi hanno il compito di dissipare l’energia che viene introdotta nella struttura nel corso un sisma, per diminuire le sollecitazioni nelle componenti strutturali. In genere, i dissipatori vengono collocati tra punti del sistema strutturale per i quali si prevedono spostamenti relativi significativi.
Perché eseguire lavori antisismici nell’abitazione?
I lavori di miglioramento antisismico garantiscono numerosi benefici. Innanzitutto, è possibile aumentare la sicurezza in caso di evento sismico, per proteggere i propri cari nell’evenienza di un terremoto che colpisca la propria zona. Inoltre, l’adeguamento antisismico permette di proteggere il proprio immobile, preservando l’investimento dai potenziali danneggiamenti causanti da un fenomeno sismico.
Allo stesso modo, è possibile migliorare la classe di rischio sismico, un requisito importante che consente di aumentare il valore dell’immobile, rendendo l’abitazione più facile da vendere sul mercato e in grado di mantenere meglio il suo valore nel tempo. In più, si evitano anche piccole lesioni non gravi che possono colpire l’immobile in caso di movimenti del suolo, come la formazione di crepe nelle murature o il distacco dell’intonaco.
Adeguamento antisismico: i costi medi di mercato
A seconda della città di residenza, i costi di una ristrutturazione antisismica dell’abitazione possono subire delle variazioni considerevoli. Le differenze di prezzo, ovviamente, riguardano anche la tipologia di lavoro che bisogna svolgere, i materiali utilizzati e le tecniche impiegate. Per esempio, gli interventi di consolidamento delle murature presentano dei prezzi medi di mercato che variano da 110 a 200 euro per metro quadro.
Se si tratta di consolidamento dei solai, invece, i costi partono da 25 euro per metro quadro, ma possono arrivare fino a 60 euro per metro quadro. Altri interventi di rafforzamento della struttura dell’edificio, come per esempio l’incamiciatura dei pilastri, possono presentare un costo compreso tra 80 e 140 euro per metro quadro.
Ad esempio, un adeguamento antisismico della struttura di un’abitazione può costare intorno a 40 mila euro, considerando uno degli interventi più invasivi e un immobile in classe di rischio 1. In ogni caso, questi interventi godono di una serie di incentivi fiscali, i quali permettono di recuperare parte della spesa portandola in detrazione negli anni successivi.
Gli incentivi fiscali per gli interventi antisismici
Attraverso la Legge di Bilancio 2022 sono state prorogate le agevolazioni per i lavori antisismici. In particolare, la scadenza del Sismabonus è stata spostata al 31 dicembre 2024, con una detrazione a partire dal 50% per i lavori che non apportano un miglioramento della classe antisismica, arrivando fino al 70% per il passaggio di una classe e all’80% per gli interventi che permettono di scalare due classi di rischio sismico.
Anche il Superbonus è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, basta abbinare un intervento di adeguamento antisismico con dei lavori di riqualificazione energetica dell’immobile, migliorando di almeno due classi l’efficienza energetica dell’edificio. In questo caso è possibile usufruire di una detrazione del 110% per tutto il 2023, aliquota ridotta al 70% per gli interventi realizzati nel 2024 e al 65% per il 2025.
In entrambi i casi, è possibile convertire la detrazione fiscale del Sismabonus e del Superbonus in cessione del credito, ovvero in un credito cedibile a soggetti autorizzati come banche e istituti finanziari. Altrimenti, è possibile beneficiare della trasformazione della detrazione fiscale in sconto in fattura, un vantaggio economico immediato applicato dal fornitore per ottenere un risparmio immediato in caso di ristrutturazione antisismica.
Domande frequenti:
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Quanto costa un intervento antisismico?
Un intervento antisismico costa in media da 100 a 300 euro al metro quadro, con un prezzo di circa 30-40 mila euro per la ristrutturazione antisismica di un’abitazione di dimensioni medio-grandi.
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Quali sono gli interventi antisismici?
Gli interventi antisismici sono quei lavori che migliorano la sicurezza dell’abitazione in caso di evento sismico, come il rafforzamento degli elementi portanti e l’isolamento delle strutture.
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Come si fa a rendere una casa antisismica?
Per rendere una casa antisismica esistono diversi metodi, ad esempio inserire dei cavi metallici fissati alle murature per ridurre le sollecitazioni e aumentare la resistenza dell’abitazione.
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Quando scatta l’obbligo di adeguamento antisismico?
L’obbligo di adeguamento antisismico scatta quando previsto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni, ad esempio se un evento sismico può rendere pericoloso una struttura e negli edifici strategici.