Come funziona lo sconto in fattura
Lo sconto in fattura è una delle tre modalità per usufruire dei Bonus Casa e in particolare dei Superbonus. Ecco come funziona e come richiederlo
Oltre alla detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi e alla cessione del credito, i beneficiari del Superbonus 110% e altre agevolazioni simili possono usufruirne anche tramite lo sconto in fattura. Grazie a questa soluzione, le persone che hanno diritto possono chiedere direttamente alla ditta che esegue i lavori uno sconto pari all’importo dovuto. In seguito, i professionisti avranno il rimborso grazie al credito d’imposta. Questa opportunità presenta diverse caratteristiche su cui informarsi. Ecco quali sono e come si richiede.
- Cos’è lo sconto in fattura
- Come richiedere lo sconto in fattura
- Usufruire dello sconto in fattura: da dove iniziare
Cos’è lo sconto in fattura
Lo sconto in fattura 2022 è una delle alternative opzionabili per usufruire dei Bonus Casa. Ma questo sconto in fattura come funziona? È molto semplice: la ditta che esegue lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico anticipa quanto dovuto (nella parte definita dall’ammontare della detrazione), quindi può effettuare uno sconto in fattura al beneficiario, che equivale al bonus. L’importo non può comunque superare il costo dei lavori. A sua volta, l’impresa che ha applicato lo sconto, lo recupera come credito di imposta verso l’Agenzia delle Entrate. Il credito potrà essere utilizzato in compensazione o ceduto a terzi, per esempio intermediari finanziari o banche con cui si deve saldare un debito. I vantaggi per il beneficiario sono diversi, in particolare il fatto che non dovrà anticipare alcuna somma ma dovrà fin da subito pagare solo la parte non coperta dall’incentivo.
Sconto in fattura: per quali bonus si può usare
Sconto immediato in fattura e cessione del credito possono essere usati per tanti incentivi fiscali nel settore edilizio. Oltre al famoso Superbonus 110%, si può chiedere per:
- Bonus Ristrutturazione ovvero gli interventi di recupero e restauro del patrimonio edilizio
- Tutti i bonus che migliorano l’efficienza energetica dell’immobile
- Bonus anti-sisma
- Bonus Facciate, inclusi quelli mirati esclusivamente a pulitura e tinteggiatura
- Bonus per installazione di impianti fotovoltaici
- Installazione delle colonnine per ricaricare i veicoli
- Eliminazione delle barriere architettoniche
Sconto in fattura: esempio pratico
Per capire meglio in cosa consiste lo sconto in fattura si può fare un esempio: chi deve sostituire un impianto energetico (magari cambiando classe e quindi soddisfacendo i requisiti necessari per accedere al Bonus 110) potrebbe aver bisogno di 20mila euro. Il Superbonus 110 ne eroga oltre il 100%, nella forma di uno sconto in fattura con l’impresa che non chiederà denaro al cliente ma si rivolgerà direttamente allo Stato per recuperare le spese.
Con una detrazione del 50% invece per ristrutturare ad esempio il bagno, se chi deve svolgere i lavori necessita di 10mila euro può ottenere uno sconto di 5mila euro in fattura dall’impresa di ristrutturazione, che a sua volta recupererà quei 5mila euro mancanti sempre avvalendosi delle detrazioni previste dalla legge e quindi dell’Agenzia delle Entrate. A seconda del bonus previsto per una tipologia di lavoro – e sempre rimanendo all’interno dei tetti di spesa fissati – chi commissiona i lavori può avere uno sconto nella fattura pari alla detrazione prevista. Nel caso del 110% è molto comodo, perché si svolgeranno i lavori senza erogare denaro e lasciando all’impresa l’onere di recuperare poi le spese.
Come richiedere lo sconto in fattura
Per richiedere lo sconto in fattura occorre seguire specifiche procedure e presentare una documentazione precisa. Innanzitutto, bisogna preparare il visto di conformità, un documento preparato da un professionista come il commercialista o il CAF, che attesta che il richiedente e l’immobile oggetto dei lavori hanno tutte le carte in regole per richiedere e ottenere il beneficio. Un altro documento – che nel 2022 è stato esteso anche ai bonus di minor entità – è l’asseverazione realizzata da un tecnico abilitato. L’obiettivo è dimostrare che le spese da sostenere corrispondano agli interventi da effettuare sull’immobile. L’asseverazione può essere usata anche per dimostrare la congruità delle spese di interventi già finiti.
Usufruire dello sconto in fattura: da dove iniziare
Innanzitutto, occorre chiedere alla ditta che esegue i lavori se è disponibile a questo tipo di soluzione. Le imprese, infatti, non sono obbligate e hanno la possibilità di rifiutare questa modalità. La procedura dello sconto in fattura si può avviare solo se la ditta è d’accordo. Per esempio, se la ditta è d’accordo, nel caso del Superbonus 110% verrà coperto il 100% dei lavori, quindi il beneficiario non dovrà pagare nulla. Il secondo passo da fare è contattare un professionista per affidarsi asseverazione tecnica e visto di conformità. Infine, occorre informare l’Agenzia delle Entrate della scelta effettuata. Quest’ultimo passaggio si deve eseguire entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sono sostenute le spese.
Insomma, la ditta che esegue i lavori svolge un ruolo cruciale ed è per questo che uno dei primi passi da fare è ricercare diverse imprese e chiedere la loro disponibilità. Su Pagine Gialle Casa è possibile cercare quelle della propria zona e chiedere un preventivo personalizzato.
Domande frequenti:
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Come funziona lo sconto in fattura?
Lo sconto in fattura prevede una riduzione della spesa immediatamente, al momento del pagamento, senza dover poi recuperare i soldi spesi. Sarà l’impresa a recuperare il suo credito dallo Stato.
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Chi paga le spese con lo sconto in fattura?
L’impresa anticiperà i soldi necessari per i lavori previsti, o parte della spesa, e poi recupererà l’esborso con l’Agenzia delle Entrate.
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Che differenza c’è tra sconto in fattura e cessione del credito?
Lo sconto in fattura prevede un abbattimento immediato della spesa, che corrisponde in percentuale alla detrazione prevista. La cessione del credito prevede un recupero successivo.