Superbonus: quali documenti devi assolutamente conservare
Per avere e mantenere il Superbonus bisogna conservare una serie di documenti, utili anche in caso di controlli: ecco quali sono
Sofia Barbera
Dottoressa in economia
- Quali sono i documenti del Superbonus da conservare
- Superbonus con sconto in fattura o cessione del credito: documenti da conservare
Il Superbonus 110% è stata l’agevolazione fiscale dedicata al settore edilizio più discussa degli ultimi anni. Introdotta durante la pandemia con il Decreto Rilancio, mirava a incentivare gli investimenti in efficienza energetica e ristrutturazioni antisismiche. Nonostante il suo successo iniziale, il Superbonus è stato oggetto di numerose modifiche e polemiche, fino alla sua conclusione per i nuovi interventi nel 2024.
Tuttavia, per chi ha avviato i lavori entro il 31 dicembre 2023 e rispetta i requisiti previsti, è ancora possibile usufruire delle detrazioni fiscali residue, seppur ridotte al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per quelle sostenute nel 2025.
Per accedere al Superbonus era necessario presentare una serie di documenti tecnici e amministrativi, tra cui l’Attestazione di Prestazione Energetica (APE) iniziale e finale, che certificava il miglioramento energetico dell’edificio.
A causa delle numerose truffe legate al Superbonus, l’Agenzia delle Entrate e altri organi hanno intensificato i controlli sulla documentazione presentata dai beneficiari. Pertanto, è fondamentale conservare tutti i documenti relativi alla pratica del Superbonus per evitare sanzioni o altri problemi.
Quali sono i documenti del Superbonus da conservare
Ecco l’elenco dei documenti da conservare per chi ha usufruito del Superbonus 110% prima della sua scadenza nel 2023 e sta beneficiando delle detrazioni residue nel 2024:
- Asseverazione tecnica: redatta da un professionista abilitato (geometra, ingegnere, architetto, perito), attesta la congruità delle spese e il rispetto dei requisiti tecnici per l’ottenimento del Superbonus. A questa vanno allegati:
- Le due APE (Attestato di Prestazione Energetica), iniziale e finale, che dimostrano il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio.
- La polizza assicurativa del professionista che ha redatto l’asseverazione.
- Il computo metrico estimativo dettagliato dei lavori.
- Fatture di ditte e professionisti: relative a tutti i lavori effettuati e le prestazioni professionali ricevute.
- Ricevute dei bonifici parlanti: che attestano i pagamenti effettuati con modalità tracciabile, indicando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e del professionista/ditta, e il riferimento alla normativa (Superbonus 110%).
- Scheda descrittiva dell’intervento: inviata all’ENEA, contenente il Codice Personale Identificativo (CPID) che identifica l’intervento.
- Relazione tecnica: descrive dettagliatamente gli interventi effettuati.
- Titolo edilizio: SCIA o CILA, a seconda della tipologia di intervento.
- Ricevuta dell’e-mail inviata all’ENEA: contenente il codice ASID (Protocollo dell’Asseverazione) che conferma l’avvenuta trasmissione dell’asseverazione.
Ulteriori documenti da conservare in base agli interventi effettuati:
- Schede tecniche dei materiali: se sono stati effettuati interventi su superfici opache e trasparenti.
- Documentazione relativa alla conformità degli impianti: se sono stati effettuati interventi sugli impianti.
- Delibera assembleare: se i lavori sono stati effettuati in un condominio.
- Dichiarazione del proprietario: se i lavori sono stati effettuati da un inquilino.
È fondamentale conservare tutta la documentazione relativa al Superbonus 110% per almeno 10 anni dalla data di fine lavori, in quanto l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare controlli anche a distanza di tempo. Pur essendo il Superbonus 110% non più disponibile per i nuovi interventi a partire dal 2024, coloro che hanno usufruito dell’agevolazione per lavori effettuati nel 2022 e nel 2023 possono ancora beneficiare delle detrazioni residue, che sono pari al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per quelle sostenute nel 2025, a condizione che tutti i requisiti previsti dalla normativa siano stati rispettati.
Superbonus con sconto in fattura o cessione del credito: documenti da conservare
Per chi ha usufruito del Superbonus 110% con sconto in fattura o cessione del credito nel 2022 o nel 2023, è fondamentale conservare il visto di conformità. Questo documento, rilasciato da professionisti abilitati come commercialisti, ragionieri o CAF, certifica il possesso dei requisiti necessari per accedere all’agevolazione.
Sebbene il Superbonus 110% non sia più disponibile per i nuovi interventi a partire dal 2024, il visto di conformità rimane un documento essenziale da conservare per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, in quanto attesta la correttezza della pratica e la legittimità dell’agevolazione ottenuta.
Per chi desidera effettuare lavori di ristrutturazione nel 2024, è possibile consultare le agevolazioni ancora disponibili, come l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni, e richiedere preventivi gratuiti a ditte specializzate tramite servizi online come Pagine Gialle Casa.