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Scarico condensa condizionatore: normativa, problemi e soluzioni

Come gestire in modo corretto lo scarico della condensa del condizionatore? Tutte le info su cosa prevede la normativa e come risolvere i problemi comuni

Ultimo aggiornamento 08-11-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Il condizionatore è diventato ormai uno strumento indispensabile per gli edifici residenziali e gli ambienti di lavoro, un dispositivo di cui non si può fare a meno per fronteggiate le elevate temperature estive e rinfrescare gli ambienti domestici, soprattutto se in casa si trovano bambini e anziani.

Con l’installazione del climatizzatore è bene sapere che ci sono alcuni adempimenti da compiere: dalla manutenzione ordinaria, secondo la legge, alla raccolta e allo smaltimento delle acque di scarico prodotte della condensa del condizionatore ad una serie di problemi che si possono presentare in seguito ad uno frequente della macchina.

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La formazione della condensa da parte del condizionatore rappresenta la quotidianità in quanto la differenza di temperatura tra l’aria calda esterna e il liquido refrigerante del condizionatore, crea la produzione di condensa sotto forma di goccioline d’acqua. In questa guida approfondiamo proprio il problema dell’acqua di scarico, come trattarla e smaltirla nel modo corretto.

Condensa del condizionatore e smaltimento: cosa dice la normativa

condizionatore condensa

Shutterstock

Gli impianti di climatizzazione, sia essi portatili che fissi, a seguito di un uso frequente e prolungato tendono a produrre acque di condensa che hanno necessità di essere smaltite. La norma italiana regola, in generale, lo smaltimento delle acque reflue domestiche. Queste, per essere eliminate direttamente attraverso le fogne o nelle acque superficiali, devono avere un pH che va da 5,5 e 9,5.

Secondo la normativa, dunque, tutte le acque devono essere filtrate per eliminare l’acidità presente. Le acque di scarico dei condizionatori hanno già un pH basico e non hanno dunque la necessità di essere filtrate. Per questo possono essere immesse direttamente negli impianti di raccolta o nel terreno.

Come smaltire la condensa del condizionatore

Lo smaltimento della condensa prodotta dallo scarico del condizionatore varia in base al modello di dispositivo che si possiede in casa e alla quantità di scarico oltre che alla velocità con la quale l’acqua viene prodotta.

I modelli portatili, senza unità esterna, non hanno bisogno di specifici sistemi in quanto la raccolta dell’acqua avviene in automatico all’interno della vaschetta presente nella macchina che varia in base al modello e alle dimensioni del condizionatore. È necessario solo svuotarla quando la capienza arriva al limite controllando in modo regolare il livello dell’acqua.

Discorso ben diverso, invece, per gli impianti fissi che sono dotati di unità esterna. Qui la condensa viene espulsa attraverso un apposito tubicino che può essere immesso direttamente nel terreno o in appositi contenitori, soprattutto per gli appartamenti che si trovano ai piani alti dei condomini. La scelta migliore, in ogni caso, resta quella di collegare lo scarico direttamente nel terreno così da alimentare il ricambio idrico oppure nelle zone specifiche per la raccolta delle acque piovane.

Se non è possibile realizzare uno scarico diretto, l’acqua della condensa va sempre prima raccolta e poi smaltita. In un’ottica green e di riciclo questa può essere riutilizzata in casa per molteplici attività. Si tratta, infatti, di acqua demineralizzata ideale per i diffusori che si posizionano accanto ai radiatori, per stirare, innaffiare le piante, lavare i pavimenti e molto altro ancora.

Problemi con lo scarico della condensa del condizionatore: come fare

riparazione condizionatore

Shutterstock

Avere dei piccoli problemi con il tubo di scarico della condensa del condizionatore è una situazione molto comune e che periodicamente si ripropone negli ambienti domestici. Un problema da non sottovalutare che si manifesta con perdite di acqua dall’unità interna o con l’acqua che non fuoriesce dal tubo di scarico fino al presentarsi di blocchi della macchina o anche del surriscaldamento.

In tutti questi casi non bisogna mai indugiare ma è importante richiedere quanto prima l’intervento di un tecnico specializzato nella manutenzione dei condizionatori per evitare che si creino danni seri al condizionatore.

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Domande frequenti:

  • Dove va l'acqua prodotta dalla condensa del condizionatore?

    Attraverso un apposito tubicino può essere immessa direttamente nel terreno oppure nelle zone dedicate alla raccolta delle acque reflue. Di solito, però, soprattutto negli edifici condominiali, viene raccolta in appositi contenitori.

  • Cosa si può fare con l'acqua di condensa del condizionatore?

    Se non finisce direttamente nel terreno o negli scarichi, prima di smaltirla è necessario raccoglierla. In quanto acqua demineralizzata può essere riutilizzata per molti usi domestici come stirare, innaffiare le piante, lavare i pavimenti e tanto altro.

  • Cosa succede se annaffio le piante con l'acqua del condizionatore?

    L'acqua raccolta dal condizionatore può essere utilizzata per irrigare le piante, poiché la condensa estratta dall'aria esterna non contiene cloro né altri minerali. Questa caratteristica la rende adatta esclusivamente a piante grasse e carnivore, che richiedono un apporto nutrizionale limitato.

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