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Comodato d'uso gratuito: come funziona

Questa soluzione consente di dare la propria casa a un parente o amico senza far pagare l'affitto e avere agevolazioni. Ecco tutte le informazioni

Ultimo aggiornamento 13-02-2024
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Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

Specialista nelle attività di intermediazione e di consulenza rivolte alla compravendita, locazione, valutazione di immobili ad uso residenziale, uffici, commerciale ed industriale. Presidente interprovinciale del collegio di RC-VV della FIAIP “Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professional...
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Il comodato d’uso gratuito di un immobile è uno strumento pensato per tutti coloro che possiedono un’abitazione e desiderano darla ad un parente o altra persona di fiducia senza alcun onere. Si tratta di una soluzione molto diffusa, per esempio, tra i genitori che hanno una seconda casa che vogliono concedere ai propri figli senza però effettuare il passaggio di proprietà a loro nome o far pagare l’affitto. Il contratto può avere una data di scadenza entro la quale l’inquilino deve abbandonare la casa oppure essere a tempo indeterminato. Inoltre, deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate e dà diritto ad alcune agevolazioni statali. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche.

Comodato d’uso gratuito di un immobile: come funziona

Il Comodato d’uso gratuito è un’ottima alternativa all’affitto. Si tratta di un contratto in cui il comodante consegna al comodatario un immobile (ad uso abitativo o meno) per un determinato lasso di tempo. Si tratta di una soluzione molto diffusa tra genitori e figli, ma può essere l’ideale anche tra altri parenti e amici. Lo strumento permette al comodatario di avere a disposizione una casa senza dover pagare l’affitto e al comodante di avere un alleggerimento fiscale.

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Questo tipo di contratto può essere sottoscritto sia in forma scritta che verbale, quindi non c’è bisogno di niente per iscritto e, allo stesso tempo, non deve essere redatto in una forma particolare.

Il comodatario non è inquadrato né come affittuario, né come proprietario dell’immobile, ma si limita ad avere il cosiddetto “diritto di godimento“. Ciò significa che i suoi diritti sull’immobile hanno delle limitazioni. Per esempio, non può in alcun modo affittarlo a terze persone senza il consenso del proprietario e non può usarlo in modi alternativi a quelli concordati. Inoltre, il comodante deve restituire le chiavi dell’immobile alla scadenza del contratto o anche nel caso in cui il comodante abbia bisogno urgente di riaverlo indietro, perché magari vuole vendere o affittare.

Il contratto può anche avere un tempo indeterminato e in questo caso è detto precario: il comodatario deve ridare l’abitazione solo nel caso in cui il comodante la richieda, ma non c’è una vera e propria data di scadenza. Nel caso di morte del proprietario dell’immobile, si interrompe subito il comodato precario, se invece è a termine, questo segue la normale scadenza del contratto.

Come registrare un contratto di comodato d’uso gratuito

Quando si decide di donare una casa o altro spazio in comodato d’uso, la prima cosa da fare è redare il contratto e registrarlo entro 20 giorni. Per farlo bisogna usare il modulo 69 e versare un’imposta di 200 euro attraverso il modello F23. Inoltre, bisogna pagare una marca da bollo di 16 euro ogni 4 pagine di contratto.

Comodato d’uso gratuito: agevolazioni per il proprietario

Come abbiamo accennato, il proprietario che concede il proprio immobile in comodato d’uso gratuito ha diritto ad una serie di agevolazioni fiscali. Innanzitutto, se il contratto è tra genitori e figli, è prevista una riduzione del 50% dell’IMU e della TASI.

Inoltre, il comodante deve avere la residenza nello stesso comune in cui è situato l’immobile, che deve essere la casa principale del comodatario. Ciò significa che chi dà un immobile per uso commerciale in comodato d’uso non ha accesso ai bonus. Per capire se si ha diritto all’agevolazione occorre anche tenere conto delle categorie catastali: sono escluse le A/1, A/8 e A/9, cioè immobili di lusso.

Per ottenere l’agevolazione IMU e TASI, oltre ad avere i requisiti descritti, bisogna registrare il contratto presso l’Agenzia delle Entrate. Occorre quindi presentare il “Contratto” e il modello 69 in duplice copia, oltre alla ricevuta di pagamento dell’imposta di 200 euro. L’avvio del contratto deve essere comunicato anche al Comune di residenza, usando appositi moduli messi a disposizione dell’ente oppure tramite un’autocertificazione da inviare via fax.

Si tratta di procedure e attività che devono essere gestite nei particolari per accedere tranquillamente alle agevolazioni e, allo stesso tempo, evitare sanzioni. Ecco perché è fondamentale affidarsi ad un esperto di contrattualistica, un’agenzia o un notaio.

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