Come vengono rimborsate le detrazioni per ristrutturazione: facciamo chiarezza
Chi ristruttura la propria casa potrà usufruire delle detrazioni fiscali del 50%: quali sono i limiti di spesa e come funzionano i rimborsi
- Bonus Ristrutturazione 2021: come funziona
- Bonus ristrutturazioni 2021: modalità del rimborso
- Bonus Ristrutturazioni: come richiederlo
La dichiarazione dei redditi 2021 si avvicina e con essa anche la possibilità per i contribuenti che hanno ristrutturato la propria casa nel 2020 di ottenere un rimborso grazie ai bonus che permettono di portare in detrazione fiscale le spese sostenute. Dal rifacimento del tetto al rinnovo di un bagno o di una cucina, il contribuente potrà richiedere il Bonus Ristrutturazioni, che è stato confermato nella legge di Bilancio 2021 del governo.
Il bonus permette di ottenere una detrazione fiscale del 50% sui lavori di ristrutturazione eseguiti nel 2020 per un importo di spesa massimo di 96mila euro per unità immobiliare. La detrazione fiscale sarà erogata sotto forma di rimborso Irpef, con gli importi che saranno accreditati in 10 rate annuali di pari importo. In alternativa, il contribuente potrà scegliere di ricorrere ad altri due metodi previsti dal Decreto Rilancio: lo sconto in fattura e la cessione del credito. Per poter richiedere i rimborsi è necessario produrre una corretta e completa documentazione che attesti la tipologia di lavori, le spese sostenute e permetta di definire la cifra che verrà erogata. Ecco quello che c’è da sapere.
Bonus Ristrutturazione 2021: come funziona
Anche nel 2021 la Legge di Bilancio approvata dal governo ha prorogato la possibilità di accedere alla detrazione fiscale del 50% per i lavori di ristrutturazione della propria abitazione. Per chi invece i lavori li ha eseguiti nel 2020, è arrivato il momento di richiedere i rimborsi relativi alle spese sostenute. Va ricordato che il valore massimo che si può portare in detrazione è di 96mila euro per unità immobiliare. Tra i lavori sono compresi ristrutturazioni edilizie, manutenzione straordinaria dell’immobile, manutenzione ordinaria per le parti comuni di un condominio e interventi di restauro e risanamento conservativo.
Il bonus ristrutturazioni prevede l’erogazione di rimborsi in 10 quote annuali di pari importo. Ad esempio, il proprietario di un immobile che ha eseguito lavori per 96mila euro sulla propria abitazione e rispetta i requisiti richiesti, potrà richiedere un rimborso da 48mila euro, cioè del 50% del valore, che sarà restituito in 10 quote annuali da 4800 euro l’una sotto forma di rimborso Irpef, che quindi è legato all’imposta sul reddito delle persone fisiche che viene pagata dai contribuenti sul proprio reddito lordo annuo. Per questo motivo, il valore totale del rimborso non potrà superare il valore totale delle tasse Irpef che il contribuente deve annualmente allo Stato.
Bonus ristrutturazioni 2021: modalità del rimborso
Il rimborso Irpef previsto dalle detrazioni fiscali per il bonus ristrutturazioni andrà richiesto in fase di dichiarazione dei redditi, quando si presenta il proprio modello 730 o Unico. Per chi utilizza il modello 730, i rimborsi Irpef vengono erogati direttamente nello stipendio o nella pensione. Per i lavoratori dipendenti, il rimborso sarà accreditato solitamente nel mese di luglio, mentre per i pensionati sarà visibile nei mesi di agosto o settembre. Per chi invece presenta il modello Unico, l’Agenzia delle Entrate invierà un assegno da ritirare presso gli uffici postali oppure accrediterà la cifra entro due anni.
Il Decreto rilancio nel 2020 ha introdotto altre due modalità per poter usufruire del rimborso previsto dal Bonus ristrutturazioni: lo sconto in fattura e la cessione del credito. In entrambi i casi, il titolare dell’immobile che avrebbe diritto alla detrazione fiscale la cede a terzi. Nel caso dello sconto in fattura, la detrazione fiscale viene ceduta alla ditta che esegue la ristrutturazione, mentre il proprietario dell’immobile dovrà pagare solo il 50% delle spese sostenute per i lavori di propria tasca. Una persona che esegue dei lavori per 5.000 euro si troverà quindi a pagare una fattura di 2.500 euro, mentre i restanti 2.500 euro dello sconto del 50% saranno portati in detrazione fiscale dall’impresa che ha eseguito la ristrutturazione.
La cessione del credito, invece, avviene nei confronti di terzi come banche, poste, assicurazioni o altri istituti di credito, quindi non coinvolge imprese e fornitori. Il contribuente sceglierà l’istituto a cui cedere i propri crediti Irpef e riceverà subito l’intero importo della detrazione fiscale, senza attendere l’erogazione delle quote annuali distribuite su 10 anni.
Bonus Ristrutturazioni: come richiederlo
Per richiedere il bonus ristrutturazioni gli utenti devono produrre tutta la documentazione necessaria, che sarà inviata poi all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori ammessi tra quelli che danno diritto alla detrazione fiscale. Dopo aver inoltrato la domanda, si potrà fare richiesta in sede di dichiarazione dei redditi della detrazione fiscale.
Oltre alla documentazione specifica e tecnica, come Cila o Scia, è necessario che tutti i pagamenti effettuati che concorrono a raggiungere il limite di spesa siano tracciabili e quindi eseguiti mediante bonifico bancario o assegno. La documentazione delle spese potrà invece essere allegata alla dichiarazione dei redditi, chiedendo così dovrà poi essere conservata dal contribuente per 10 anni, cioè il tempo di fruizione del bonus.