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Da abitazione a ufficio: dettagli sui bonus in caso di cambio destinazione d'uso

Oltre ai lavori di ristrutturazione, vuoi modificare la destinazione d'uso da abitazione a ufficio? Scopri se puoi mantenere il bonus e come funziona la procedura

Ultimo aggiornamento 05-06-2024
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image Pasquale Gangemi

Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

Specialista nelle attività di intermediazione e di consulenza rivolte alla compravendita, locazione, valutazione di immobili ad uso residenziale, uffici, commerciale ed industriale. Presidente interprovinciale del collegio di RC-VV della FIAIP “Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professional...
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A causa della pandemia, molte persone hanno iniziato a lavorare in smart working. Le case hanno assunto diverse funzioni, passando da studi professionali a sale riunioni. Inoltre, tale libertà ha portato una grossa quantità di lavoratori ad adibire immobili di proprietà in studi e uffici.

Davanti a tale contesto, alcuni italiani hanno manifestato l’intenzione di modificare la destinazione d’uso della propria abitazione. La buona notizia è che ci sono delle agevolazioni per chi vuole trasformare la casa in ufficio. A comunicarlo è l’Agenzia delle Entrate, che ha anche pubblicato alcuni chiarimenti all’interno della nota n. 611 del 17 settembre 2021. In particolare, ha risposto a una domanda di un contribuente che vuole fare una ristrutturazione e una riqualificazione energetica del suo immobile, cambiando la destinazione d’uso in ufficio.

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Bonus ristrutturazione ed efficientamento energetico

L’Agenzia delle Entrate nella risposta n611/2021 chiarisce importanti punti su bonus ristrutturazione ed ecobonus, legati a cambio di destinazione d’uso di un edificio. Il chiarimento può aiutare i tanti italiani che in questo momento desiderano ristrutturare casa e cambiarne la destinazione d’uso. Nella nota ci sono alcuni importanti chiarimenti. Il cambio di destinazione d’uso avviene in seguito al

  • recupero del patrimonio edilizio (i riferimenti si trovano nell’articolo 16-bis, del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917) che permette di accedere al bonus ristrutturazione
  • interventi di efficientamento energetico (riferimenti nell’articolo 14, comma 1, del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63) con il quale si accede all’ecobonus

Per quanto riguarda il Bonus Ristrutturazione, il contribuente che lo richiede e rispetta tutti i requisiti, riceve una detrazione fiscale del 50% entro un limite di spesa massimo di 96 mila euro. Le spese devono essere effettuate entro il 31 dicembre 2021. Ma, per questa e altre agevolazioni, si attendono proroghe per il 2022. L’ecobonus invece è riconosciuto su interventi di efficientamento energetico e permette di avere un’agevolazione che va da 50% a 65% in base al tipo di intervento sull’immobile. Il richiedente, che vive in un appartamento con categoria catastale A/3, vorrebbe avere entrambi i bonus. Ma aggiunge che l’immobile subirà un cambio di destinazione d’uso.

Con il cambio di destinazione d’uso si perdono i bonus?

Il Bonus Ristrutturazione viene concesso solo su edifici ad uso residenziale o parti di immobili ad uso residenziale, di qualsiasi categoria catastale. Quindi, se un edificio è non residenziale, come appunto un ufficio o uno studio professionale, il bonus non viene concesso.

L’argomento si ricollega a un’altra nota, ovvero la circolare n. 7/E del 25 giugno 2021 che chiarisce ulteriormente questo punto: si potrebbe avere il bonus ristrutturazione solo nel caso opposto, ovvero nel caso in cui “gli interventi riguardino un immobile non residenziale che risulterà con destinazione d’uso abitativo solo a seguito dei lavori edilizi, purché nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente che gli stessi comportano il cambio di destinazione d’uso del fabbricato in abitativo.” Al contrario, l’ecobonus è concesso per tutte le tipologie di edificio, anche quelli non residenziali: uffici, studi professionali, locali e così via.

Prima di cambiare la destinazione d’uso bisogna sempre assicurarsi di avere tutti i requisiti e compiere le procedure necessarie. Innanzitutto, bisogna intervenire dal punto di vista urbanistico, chiedendo il permesso di costruire al proprio Comune. In seguito, si deve provvedere al cambio presso l’ufficio del Catasto, il luogo che raccoglie e aggiorna tutta la documentazione fiscale relativa agli immobili del territorio. Quando si effettuano anche degli interventi edilizi, si parla di “cambio di destinazione d’uso con opere”. Tali informazioni devono essere comunicate al Comune solo in caso di un importante passaggio di funzione di un immobile, per esempio da residenziale a commerciale.

Anche tu sei in questa situazione, devi ristrutturare e cambiare la destinazione d’uso di un immobile? Speriamo di averti dati tutte le informazioni più importanti. Per completezza ti invitiamo ad affidarti a Pagine Gialle Casa per richiedere i preventivi ed entrare in contatto con le migliori ditte di ristrutturazione della tua zona.

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