Meglio il riscaldamento centralizzato o quello autonomo?
Meglio il riscaldamento centralizzato o autonomo? Cosa è meglio scegliere per contenere i consumi e garantirsi il massimo confort in casa? Scoprilo di seguito
La scelta tra il sistema di riscaldamento centralizzato o autonomo varia a seconda del tipo e del numero di abitazioni da alimentare, dall’esposizione al sole, dalla presenza o meno di isolamento, nonché dalla zona e da quanto viene vissuto l’ambiente. Non esiste una scelta giusta a priori, ma solo quella più adatta in base all’esigenza. Se sei indeciso tra i due sistemi per riscaldare la tua casa, ti invito a conoscere più da vicino le differenze tra il riscaldamento autonomo e centralizzato per snocciolare i pro e i contro in materia di costi, confort e facilità di utilizzo.
Il riscaldamento autonomo
Il riscaldamento autonomo prevede una caldaia e una rete di distribuzione che rispondono all’esigenza di una singola abitazione. L’impianto, quindi, è gestito in modo privato all’interno della propria casa. Questo vuol dire che lo si può mettere in funzione o disattivare nel momento in cui si desidera, decidendo gli orari e le giornate in cui lo si vuole utilizzare senza esser vincolati da una scelta collettiva. La completa libertà permette innanzitutto di beneficiare di due grandi confort: vivere gli ambienti della casa in base alla propria percezione climatica e pagare effettivamente quanto consumato. Inoltre, nel caso in cui ti assenti da casa per un certo periodo, basta chiudere l’impianto per non dover pagare nulla, cosa che non avverrebbe con l’impianto centralizzato che continua comunque a lavorare per soddisfare le esigenze degli altri utenti. La tua bolletta, inoltre, non potrebbe prevedere voci di eventuali condomini morosi perché prende in esame solo i tuoi consumi. Tra i numerosi vantaggi di confort e costi, uno svantaggio è la spesa di manutenzione della caldaia che si presenta maggiore rispetto al suo competitor.
Riscaldamento centralizzato e valvole termostatiche
Al contrario del sistema privato, la caldaia centralizzata -come nel caso del condominio- è in comune con tutte le altre abitazioni. Nell’impianto centralizzato la caldaia ha dimensioni maggiori ed è collegata alle varie abitazioni tramite un sistema di tubazioni che portano l’acqua dalla centrale termica fino agli ambienti domestici. In termini ambientali (e in parte di costo), bisogna dire che il consumo di gas metano è inferiore a parità di calore prodotto. In media, si tagliano le spese sia perché si utilizza meno combustibile, sia perché il costo della manutenzione, trattandosi di una sola caldaia, è inferiore rispetto a più caldaie con relative canne fumarie. Va da sé che un inconveniente del sistema centralizzato (se non il principale) è l’impossibilità nel decidere quando attivarlo o meno. Bisogna attenersi alle decisioni prese in assemblea condominiale, nonché alle indicazioni comunali riguardo gli orari di accensione. Tuttavia, questa problematica viene in parte risolta grazie all’installazione delle valvole. Divenute obbligatorie dal 2017, le valvole termostatiche sono presenti su ogni termosifone della casa per modulare la temperatura di ogni singolo ambiente, accontentando allo stesso tempo il portafoglio di chi vi abita e l’impatto sull’ambiente. La legge, infatti, richiede un sistema di regolazione e contabilizzazione individuale per ogni radiatore dell’appartamento. Se non si può sempre confermare il vantaggio del sistema autonomo, si può dire senza ombra di dubbio che ultimamente quello centralizzato vi si sta adeguando sempre di più.