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Bonus impianto fotovoltaico: sconto del 40% con il contributo PNRR

Il Bonus impianto fotovoltaico permette di risparmiare il 40% sulle nuove installazioni: scopri come richiederlo e i requisiti da rispettare

18-11-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Investire nell’energia rinnovabile è oggi più conveniente che mai grazie al contributo previsto dal PNRR!

Questo bonus consente di ottenere uno sconto del 40% sulle spese per la realizzazione di impianti fotovoltaici, favorendo così l’adozione di soluzioni sostenibili e l’accesso a tecnologie innovative. Destinato a specifici soggetti, tra cui Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e gruppi di autoconsumo collettivo, il contributo rappresenta un passo significativo per accelerare la transizione energetica. Scopriamo chi può richiederlo, cosa copre e quali sono i requisiti da rispettare per accedere a questa importante agevolazione.

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Bonus fotovoltaico: come funziona il contributo a fondo perduto 40%

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha introdotto un’importante opportunità per la diffusione dell’energia solare nei piccoli centri abitati, stanziando un considerevole fondo di 2,2 miliardi di euro. Questo incentivo è destinato specificamente ai comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e può essere richiesto da famiglie, imprese e Pubblica Amministrazione.

La peculiarità di questo bonus è il suo legame con le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): per accedere al contributo, infatti, l’impianto deve essere integrato in una CER locale. Il finanziamento copre il 40% delle spese ammissibili a fondo perduto.

Le spese ammissibili comprendono un’ampia gamma di interventi:

  • Realizzazione completa dell’impianto fotovoltaico, inclusi moduli, inverter e strutture di montaggio
  • Installazione dei sistemi di accumulo
  • Fornitura di hardware e software necessari
  • Opere edili correlate all’installazione
  • Connessione alla rete elettrica nazionale
  • Studi preliminari e costituzione delle configurazioni
  • Attività tecniche come progettazione, direzione lavori e collaudi

È importante notare che per le attività tecniche e di consulenza è previsto un limite: queste spese sono finanziabili solo fino al 10% dell’importo totale ammesso.

Il contributo è calcolato in base alla potenza dell’impianto, con massimali di spesa differenziati:

  • 1.500 euro per kW per impianti fino a 20 kW
  • 1.200 euro per kW per impianti tra 20 e 200 kW
  • 1.100 euro per kW per impianti tra 200 e 600 kW
  • 1.050 euro per kW per impianti tra 600 e 1.000 kW

Questa struttura progressiva dei massimali riflette le economie di scala nella realizzazione degli impianti di maggiori dimensioni, garantendo al contempo un supporto significativo anche per le installazioni più piccole, tipiche delle utenze domestiche e delle piccole imprese.

I requisiti per richiede il contributo a fondo perduto fotovoltaico

Il contributo a fondo perduto per il fotovoltaico è un’importante opportunità rivolta a specifiche categorie di soggetti interessati a promuovere l’uso di energie rinnovabili. Il contributo è destinato a:

  • Soggetti che possano diventare membri di CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) o di gruppi di autoconsumo collettivo;
  • Le CER stesse, che intendano realizzare impianti nei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.

Il fondo prevede una copertura fino al 40% delle spese sostenute per la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, a condizione che vengano rispettati alcuni criteri.

Per poter beneficiare del contributo, l’impianto deve rispettare i seguenti requisiti:

  • Essere realizzato mediante intervento di nuova costruzione o potenziamento;
  • Avere una potenza massima di 1 MW;
  • Disporre di titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio, se richiesto;
  • Essere in possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica, accettato definitivamente;
  • Essere localizzato nell’area sottesa alla medesima cabina primaria della configurazione di CER o del gruppo di autoconsumatori di cui farà parte;
  • Rispettare i requisiti tecnici stabiliti dal GSE e quelli relativi al principio DNSH e al tagging climatico;
  • Avere una data di avvio lavori successiva alla presentazione della domanda di contributo;
  • Entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo, ma comunque non oltre il 30 giugno 2026.

Le richieste devono essere inviate esclusivamente tramite il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), corredate di tutta la documentazione necessaria per la verifica dei requisiti. La mancanza di uno dei documenti richiesti comporterà la revoca del contributo. La domanda deve essere presentata entro il 31 marzo 2025, pena l’impossibilità di accedere ai fondi.

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