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Direttiva Case Green: le risposte dei commercialisti per chiarire ogni dubbio

Dubbi sulla Direttiva Case Green? Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato un importante documento che fa chiarezza e aiuta tutti i cittadini

10-02-2025
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Content Manager, specializzata in strategia e produzione di contenuti editoriali. Dopo la laurea in letterature straniere e la specializzazione in editoria, si concentra sulla scrittura per il web. Da oltre tre anni si occupa del settore edilizio e immobiliare, con particolare riferimento a incentiv...
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La Direttiva Case Green (Direttiva UE 2024/1275) rappresenta un passo fondamentale nella strategia dell’Unione Europea per la transizione ecologica del settore edilizio. Il suo obiettivo è rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico e ridurre le emissioni di gas inquinanti, contribuendo così al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Per farlo, l’UE ha introdotto una serie di misure che i Paesi Membri devono adottare al più presto. Anche l’Italia è coinvolta in prima linea perché nel nostro Paese esistono tanti edifici con prestazioni energetiche di scarso livello, quelli cioè appartenenti alla classe energetica G.

La Direttiva Case Green risulta ancora piuttosto complicata agli occhi dei “non addetti ai lavori” perciò il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato un documento che aiuta le persone a comprendere meglio le nuove disposizioni europee e capire quali passi deve fare l’Italia.

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Cos’è la Direttiva Case Green

direttiva case green

Fonte foto: Shutterstock

Entrata in vigore il 28 maggio 2024, la Direttiva UE 2024/1275 stabilisce le regole per migliorare l’efficienza energetica degli edifici nei Paesi dell’Unione Europea. Gli Stati membri hanno tempo fino al 29 maggio 2026 per recepire la normativa nelle Leggi nazionali e definire dei pani per organizzare la ristrutturazione edilizia del patrimonio immobiliare.

L’obiettivo principale della Direttiva è ridurre il consumo energetico degli edifici: attualmente, riscaldare e rinfrescare gli edifici europei richiede il 40% di tutta l’energia consumata nell’UE senza contare che questi edifici producono il 36% delle emissioni di gas serra.

La Direttiva Case Green inizialmente si chiamava TA-9-2023-0068 per la “Prestazione energetica nell’edilizia” e aveva lo scopo di ridurre le emissioni del patrimonio immobiliare europeo. In seguito, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno modificato il testo producendo la TA-9-2024_0129 e dando una maggiore flessibilità e autonomia agli Stati Membri pur mantenendo come obiettivo la neutralità climatica entro il 2050.

Il documento ha subito modifiche successivamente ed è stato approvato in via definitiva il 12 marzo 2024 dal Parlamento europeo e in data 12 aprile 2024 dall’ECOFIN (Consiglio Economia e finanza dell’Unione Europea) ed è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea l’8 maggio 2024, entrando in vigore a partire dal 29 maggio 2024. A partire da questo momento, tutti i Paesi membri hanno due anni per recepire la Direttiva e presentare i propri progetti.

Per saperne di più: Direttiva Case Green, l’infografica per capire subito i punti fondamentali

Direttiva Case Green: l’analisi dei commercialisti

Per fare chiarezza sulle implicazioni della Direttiva, il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti hanno pubblicato il documento “Primo esame della Direttiva ‘Prestazione energetica nell’edilizia’”, a cura della Commissione “Fiscalità immobiliare e della transizione ecologica”. Questo studio fornisce un quadro generale delle disposizioni contenute nella normativa, rendendole accessibili anche a cittadini, proprietari di case e imprese.

I commercialisti hanno quindi chiarito che per ridurre le emissioni la Direttiva Case Green prevede tre misure fondamentali:

  • Ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
  • Maggiore flessibilità per i singoli Stati membri nella definizione delle strategie di adeguamento.
  • Obbligo per ogni Paese dell’UE di presentare entro il 2026 un piano nazionale per la ristrutturazione del proprio parco edilizio.

Anche il nostro Paese si sta muovendo per rispettare la Direttiva.

Progetti dell’Italia per rispettare la Direttiva Case Green

Casa efficiente come da accordi Direttiva Case Green

Fonte foto: Shutterstock

A che punto siamo con la Direttiva Case Green, e quali sono i passi futuri del nostro Paese?

L’Italia è ancora nella fase di pianificazione per applicare la Direttiva Case Green. Il governo sta mettendo a punto un piano nazionale per migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti, che dovrà essere presentato entro gennaio 2026. Per raggiungere gli obiettivi entro il 2025, l’Italia deve superare alcune tappe intermedie:

  • ridurre il consumo energetico medio degli edifici residenziali del 16% entro il 2030
  • ridurre il consumo energetico medio degli edifici residenziali del 20-22% entro il 2035

Per raggiungere questi obiettivi ci sono diverse idee in ballo, per esempio potrebbe essere introdotto un “passaporto di ristrutturazione”, una sorta di guida che aiuterà i proprietari a pianificare gli interventi per migliorare gradualmente le prestazioni energetiche del proprio immobile.

In questo contesto, i bonus casa svolgono un ruolo cruciale. Il governo sta valutando come integrare gli incentivi fiscali esistenti – come il Superbonus, l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione – con le nuove misure previste dalla direttiva. L’idea è quella di rendere più conveniente per i cittadini migliorare l’efficienza energetica degli edifici, soprattutto quelli con le prestazioni peggiori. L’invito per tutti i cittadini è quello di sfruttare i bonus casa disponibili nel 2025 per migliorare la classe energetica e rendere la propria abitazione più efficiente.

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