Dispersione termica a casa: calcolo e come ridurla
Hai una casa fredda soggetta a sbalzi di temperatura? Come calcolare il coefficiente di dispersione termica e capire come ridurla
Pietro Pasquarelli
Bio Architetto/Esperto in diagnostica e impiantistica
- Cosa si intende per dispersione termica?
- Calcolo dispersione termica: come conoscere il coefficiente
- Le soluzioni per ridurre la dispersione termica
Quando il caldo estivo e il freddo invernale si fanno sentire, il nostro rifugio domestico dovrebbe essere un’oasi di comfort termico. Tuttavia, spesso, la dispersione termica all’interno delle nostre case può mettere a dura prova il nostro benessere e il nostro portafoglio. Questo fenomeno, che comporta la perdita di calore attraverso pareti, pavimenti e finestre, può causare sbalzi termici fastidiosi e costose bollette energetiche.
Di seguito, sveliamo un semplice calcolo per conoscere il coefficiente di dispersione termica, individuare i punti critici e capire quali strumenti possiamo adottare per migliorare la temperatura interna della nostra abitazione.
Cosa si intende per dispersione termica?
La dispersione termica è un concetto cruciale nell’ambito dell’edilizia, che riguarda la capacità di un edificio di consentire il passaggio del calore attraverso le sue pareti. Questo fenomeno ha un impatto diretto sul comfort termico all’interno degli spazi abitativi, influenzando notevolmente la temperatura e la qualità dell’ambiente.
Durante la stagione invernale, l’edificio soggetto a dispersione termica permette al calore di fuoriuscire dall’interno verso l’esterno, con la conseguenza di avere ambienti interni freddi e poco accoglienti. In estate, invece, il processo si inverte, con il calore proveniente dall’esterno che penetra all’interno, generando un eccessivo riscaldamento degli spazi interni e rendendoli poco confortevoli e vivibili.
Questo problema ha da sempre rappresentato una sfida per i settori dell’edilizia e dell’architettura, che cercano costantemente soluzioni tecniche avanzate per limitare o, addirittura, eliminare gli effetti della dispersione termica. La ricerca di materiali isolanti più efficaci, l’ottimizzazione dei sistemi di isolamento termico e l’adozione di tecnologie innovative sono alcune delle strategie impiegate per affrontare questo problema.
Risolvere il problema della dispersione termica non solo migliora il comfort abitativo ma ha anche un impatto significativo sul bilancio familiare, poiché consente di ridurre i costi energetici invernali ed estivi. Il primo passo fondamentale consiste nell’individuare se il proprio immobile è soggetto a dispersione termica attraverso un’attenta valutazione e, se necessario, adottare le soluzioni adeguate per migliorare l’efficienza energetica e la qualità della vita all’interno dell’abitazione.
Calcolo dispersione termica: come conoscere il coefficiente
È possibile calcolare la dispersione termica di una parete (o anche di un pavimento o degli infissi) in modo semplice utilizzando una formula specifica o con l’ausilio di software dedicati, che semplificano notevolmente il processo.
Per il calcolo della dispersione termica in casa, abbiamo bisogno di tre dati fondamentali:
– la tipologia di materiale della parete e il suo livello di conducibilità termica;
– lo spessore della parete in questione;
– l’ampiezza in mq della superficie presa in esame.
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo di dover calcolare il coefficiente di dispersione termica di una parete in laterizio tradizionale, spessa 20 cm ed ampia circa 5 mq. Sappiamo, poi, che il laterizio ha un valore di conducibilità termica pari a circa 0,36 W/mK. A questo punto, basterà moltiplicare il valore di conducibilità termica del materiale con lo spessore della parete, moltiplicando nuovamente questo risultato con la superficie della parete stessa, ovvero:
0,36 x 20 = 7,20 x 5 = 36 W/mK
In poche parole la nostra parete, per ogni grado di differenza di temperatura, disperde circa 36 W.
Le soluzioni per ridurre la dispersione termica
Un primo passo per identificare la dispersione termica è monitorare le variazioni di temperatura quando il sistema di riscaldamento è spento. Se noti differenze di temperatura superiori a 2 gradi tra le varie zone della casa, è un segno che la tua abitazione non è adeguatamente isolata e che è necessario intervenire.
La chiave per affrontare la dispersione termica è individuare i punti critici attraverso cui il calore si disperde maggiormente. Questi punti possono includere finestre, pareti, il tetto o il pavimento. Un’analisi attenta può aiutarti a identificare il punto debole e intervenire prima dell’arrivo dell’inverno.
Esistono diverse soluzioni per affrontare la dispersione termica, che vanno dalla mitigazione degli effetti all’eliminazione definitiva del problema. Le soluzioni temporanee, come l’uso di para-spifferi o sigillature intorno agli infissi e alle porte, possono fornire un certo grado di comfort, ma sono solo soluzioni parziali e non risolvono completamente il problema.
Una soluzione efficace è la sostituzione degli infissi con modelli più moderni e altamente performanti, realizzati su misura in materiali come il PVC, l’alluminio o il legno, preferibilmente con vetri doppi o tripli e tecnica del taglio termico.
Per affrontare la dispersione termica derivante da pareti interne inefficienti, la coibentazione rappresenta la soluzione migliore. Per le pareti esterne dell’edificio esposte a Nord, dove l’irradiazione solare è limitata, è possibile applicare pannelli coibenti in polistirolo e cartongesso per ottenere risultati ottimali.
Nel caso in cui le soluzioni sopra descritte non siano sufficienti, sono necessari interventi più complessi: se la dispersione termica è generalizzata nell’intero edificio, la coibentazione delle pareti esterne tramite l’insufflaggio di schiuma poliuretanica isolante può essere una soluzione efficace. Per ottenere un miglioramento termico completo, è fondamentale isolare il tetto con materiali isolanti posti nell’intercapedine sotto le tegole.
Domande frequenti:
-
Quali parti della casa hanno la maggiore dispersione termica?
Il vetro utilizzato negli infissi rappresenta il punto più vulnerabile in termini di isolamento termico, poiché la maggior parte della dispersione di calore verso l'esterno avviene attraverso le finestre. Si stima che tra il 20% e il 30% dell'energia di una casa venga dispersa attraverso gli infissi.
-
Qual è una buona trasmittanza termica?
Per fornire un punto di riferimento immediato: una finestra standard con struttura in legno o PVC e doppio vetro ha un coefficiente di trasmittanza termica medio compreso tra 1,3 e 1,5 W/m²K, mentre con finestre di alta qualità, caratterizzate da prestazioni eccezionali e realizzate con struttura in legno o PVC e triplo vetro, è possibile raggiungere tranquillamente un valore inferiore a 1,0 W/m²K.
-
Quanto incidono gli infissi sul riscaldamento?
In generale, gli infissi possono contribuire fino al 40% alle perdite di calore di un edificio.