Installare un impianto fotovoltaico nel 2025: novità del settore, bonus e indicazioni utili

• Soluzioni fotovoltaiche: trend emergenti e sviluppi recenti
• Bonus fotovoltaico 50%: le nuove aliquote del Bonus ristrutturazione
• Fotovoltaico in condominio con il Superbonus 65%
• Comunità Energetiche: gli incentivi per risparmiare sul fotovoltaico

Tra nuove tecnologie sempre più efficienti, incentivi ridisegnati e la crescente attenzione alla sostenibilità energetica, scegliere di installare un impianto fotovoltaico diventa una decisione che richiede un’attenta valutazione di diversi fattori.

Se da un lato i prezzi dei pannelli solari continuano a scendere grazie alle innovazioni tecnologiche, dall’altro il panorama degli incentivi fiscali si sta evolvendo, con il passaggio a nuove forme di bonus e l’introduzione di meccanismi più articolati per il sostegno all’energia pulita.  

In questa guida affrontiamo tutti gli aspetti da considerare per realizzare un impianto fotovoltaico nel 2025: dalle ultime novità tecnologiche alle agevolazioni disponibili, offrendo un quadro completo per fare una scelta consapevole e vantaggiosa.

Soluzioni fotovoltaiche: trend emergenti e sviluppi recenti

Shutterstock

Il panorama delle tecnologie fotovoltaiche sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da innovazioni rivoluzionarie che promettono di ridefinire il settore dell’energia solare.  

Tra le innovazioni più promettenti, spiccano le celle fotovoltaiche ultrasottili di nuova generazione. Questa tecnologia rappresenta un vero e proprio balzo in avanti, garantendo un’efficienza energetica che può raggiungere il 65% e utilizzando una quantità di silicio drasticamente ridotta – appena l’1% rispetto ai pannelli tradizionali. Questo significa non solo una maggiore sostenibilità ambientale, ma anche una significativa riduzione dei costi di produzione.

Un altro sviluppo significativo riguarda l’applicazione della tecnologia laser nella produzione di celle fotovoltaiche. Gli studi più recenti hanno dimostrato come il trattamento del silicio con impulsi laser possa incrementare notevolmente l’efficienza delle celle, aprendo la strada a una nuova generazione di pannelli solari più performanti e accessibili.

Sul fronte normativo, il settore sta attraversando una fase di importante transizione. Dal 31 dicembre 2024, gli impianti che beneficiano dello scambio sul posto devono adattarsi a nuovi sistemi di incentivazione, che sostituiscono lo Scambio sul Posto, come le Comunità Energetiche Rinnovabili o l’opzione del ritiro dedicato. Quest’ultimo meccanismo permette ai produttori di energia rinnovabile di vendere il surplus energetico direttamente al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), con un prezzo minimo garantito di circa 0,04 €/kWh per l’energia immessa in rete.

Bonus fotovoltaico 50%: le nuove aliquote del Bonus ristrutturazione

Shutterstock

Il Bonus fotovoltaico, integrato nel più ampio contesto del Bonus ristrutturazione, prevede una significativa differenziazione tra abitazione principale e seconde case, delineando un quadro di detrazioni con aliquote decrescenti nel tempo.

Per quanto riguarda la prima casa, il 2025 manterrà condizioni particolarmente favorevoli, conservando la detrazione del 50% con un massimale di spesa fissato a 96.000 euro. Nel biennio successivo (2026-2027), l’agevolazione subirà una prima riduzione, passando al 36%, pur mantenendo invariato il tetto di spesa.

Per le seconde abitazioni, il quadro risulta meno vantaggioso. La riduzione delle agevolazioni sarà più immediata e marcata: nel 2025 l’aliquota scenderà direttamente al 36%, per poi ridursi ulteriormente al 30% nel biennio 2026-2027, sempre con un limite di spesa di 96.000 euro.

Il periodo 2028-2033 vedrà una riduzione delle agevolazioni: sia per le prime case che per gli altri immobili, la detrazione si attesterà al 30%, con un significativo taglio del tetto di spesa che scenderà a 48.000 euro.

Un elemento innovativo e cruciale riguarda l’introduzione di criteri reddituali dal 2025. La possibilità di accedere alle detrazioni sarà influenzata dal reddito dichiarato, con una soglia di riferimento fissata a 75.000 euro. Nella valutazione complessiva verranno considerati fattori quali la presenza di figli a carico e di eventuali situazioni di disabilità nel nucleo familiare, che potranno incidere sulla determinazione finale dell’agevolazione.

Fotovoltaico in condominio con il Superbonus 65%

Shutterstock

I condomini possono ricorrere al Superbonus per recuperare fino al 65% delle spese per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici e dei relativi sistemi di accumulo.

Questa nuova agevolazione è pensata soprattutto per i condomini e prevede due tipi di lavori. I lavori principali, chiamati “trainanti”, sono quelli che servono a migliorare il risparmio energetico dell’edificio. Per ottenere lo sconto, questi lavori devono far salire l’edificio di almeno due classi energetiche.

Insieme a questi lavori principali, si possono fare anche altri interventi chiamati “trainati”. Questi includono l’installazione dei pannelli fotovoltaici, delle batterie per conservare l’energia prodotta, delle colonnine per ricaricare le auto elettriche e dei sistemi per eliminare le barriere architettoniche.

Non solo i condomini possono richiedere questo bonus. Lo sconto vale anche per i proprietari di edifici che hanno da due a quattro appartamenti, per le organizzazioni no-profit (ONLUS), per le associazioni di volontariato (OdV) e per le associazioni di promozione sociale (APS).

Comunità Energetiche: gli incentivi per risparmiare sul fotovoltaico

Shutterstock

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano una nuova strada per risparmiare sull’energia e proteggere l’ambiente. Non si tratta solo di installare pannelli solari, ma di creare un nuovo modo di produrre e usare l’energia insieme ad altri.

Le CER sono nate in Italia grazie al Decreto Milleproroghe del 2019, che ha seguito le indicazioni dell’Europa. Una comunità energetica può essere formata da diversi soggetti: famiglie, negozi, uffici comunali e piccole aziende che si mettono insieme per produrre e condividere energia pulita.

Il governo ha previsto due tipi di aiuti per chi vuole far parte di una comunità energetica. Il primo è un contributo del 40% sui costi di realizzazione, pagato con i fondi del PNRR, ma vale solo per i comuni piccoli (sotto i 5.000 abitanti). Il secondo è una tariffa premio sull’energia prodotta e condivisa, che vale in tutta Italia.

Per aiutare chi vuole creare una comunità energetica, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) mette a disposizione sul suo sito guide e assistenza. Anche molte Regioni stanno facendo la loro parte: Lazio, Emilia-Romagna, Sardegna, Umbria e Marche hanno già creato programmi speciali per sostenere la nascita di nuove comunità energetiche.