Umidità, la grande nemica del fotovoltaico: ecco la novità per tutelare i pannelli
L'umidità può compromettere le prestazioni e la durata dei pannelli solari, ma la ricerca ha svelato come proteggerli: vediamo la scoperta dell'ENEA
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Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Le innovazioni ENEA per proteggere i pannelli dagli agenti atmosferici
- Pannelli fotovoltaici: le caratteristiche dei nuovi materiali
Nel mondo in rapida evoluzione dell’energia rinnovabile, il fotovoltaico si è affermato come una delle tecnologie più promettenti e diffuse. Tuttavia, anche le soluzioni più innovative devono fare i conti con le sfide poste dalla natura. Tra queste c’è l’umidità, che può compromettere silenziosamente l’efficienza e longevità dei pannelli solari. Questo problema, a lungo sottovalutato, può portare a una graduale degradazione dei componenti interni, riducendo significativamente la vita utile e l’efficienza degli impianti solari.
Ma la ricerca non si ferma di fronte a queste sfide. Un team di scienziati italiani del Centro ENEA di Portici, ha recentemente fatto luce su una soluzione innovativa che promette di rivoluzionare la protezione dei pannelli fotovoltaici. Vediamo cosa prevede questa svolta tecnologica e come potrebbe cambiare il futuro dell’energia solare.
Le innovazioni ENEA per proteggere i pannelli dagli agenti atmosferici
Un gruppo di scienziati italiani presso il Centro ENEA di Portici, nelle vicinanze di Napoli, ha compiuto un significativo passo avanti nella tecnologia fotovoltaica, grazie allo sviluppo di materiali all’avanguardia specificamente progettati per proteggere i pannelli solari dagli effetti dannosi dell’umidità e dei raggi UV.
In particolare, l’aggiunta di specifici additivi ha permesso di potenziare la longevità e la resistenza di questi innovativi film incapsulanti contro i dannosi raggi ultravioletti. Essi creano una barriera impermeabile che isola le delicate celle solari dall’aria e dall’umidità circostanti, contrastando il deterioramento causato da fattori ambientali come luce solare intensa e ossidazione.
Attualmente, l’industria fotovoltaica si affida principalmente all’EVA (Etilene Vinil Acetato) come materiale incapsulante. Questo polimero offre un’eccellente trasmissione della luce solare, grazie all’inclusione di additivi che ne ottimizzano le caratteristiche ottiche e chimiche. Tuttavia, l’EVA presenta una significativa debolezza: nel corso del tempo, subisce una degradazione chimica causata dall’esposizione prolungata ai raggi UV, alle alte temperature e agli agenti atmosferici. Questo processo degenerativo porta alla formazione di acido acetico, un composto che innesca la corrosione delle celle solari, compromettendo progressivamente l’efficienza e la durata del modulo fotovoltaico.
Pannelli fotovoltaici: le caratteristiche dei nuovi materiali
Per superare queste limitazioni, il team ENEA ha concentrato i propri sforzi sulla ricerca di soluzioni innovative che non presentino gli stessi problemi di deterioramento dell’EVA. In particolare, i ricercatori hanno rivolto la loro attenzione verso una classe di composti chiamati poliolefine. Questi materiali plastici si distinguono per le loro proprietà superiori rispetto all’EVA tradizionale.
Le poliolefine offrono diversi vantaggi chiave:
- Resistenza termica elevata: possono sopportare temperature fino a 400°C, significativamente superiori ai 300°C dell’EVA, garantendo una maggiore durabilità in condizioni di calore estremo.
- Maggiore resistenza ai raggi UV: dimostrano una capacità superiore di resistere alla degradazione causata dall’esposizione prolungata alla luce solare, un fattore critico per la longevità dei pannelli fotovoltaici.
- Impermeabilità migliorata: forniscono una barriera più efficace contro l’umidità, proteggendo meglio le celle solari dagli effetti corrosivi dell’acqua.
- Invecchiamento senza produzione di acido: le poliolefine non generano acido acetico durante il processo di invecchiamento, eliminando così una delle principali cause di deterioramento dei pannelli solari.
L’innovazione proposta dal team ENEA si propone quindi di rivoluzionare la protezione dei pannelli fotovoltaici, offrendo una soluzione che promette di estendere significativamente la vita utile dei moduli e di migliorarne le prestazioni nel lungo periodo. Questa ricerca rappresenta un passo importante verso un futuro energetico più sostenibile, dove la tecnologia solare potrà giocare un ruolo ancora più centrale nella transizione verso fonti di energia rinnovabile, garantendo maggiore efficienza e durata dei sistemi fotovoltaici.
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