Giorgio Santacroce
Tecnico riparazioni elettroniche
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Per assicurare a un’attività commerciale l’adeguato funzionamento degli impianti elettrici, bisogna predisporre la documentazione necessaria per garantirne la validità ai fini legali, ma la messa a norma dell’impianto riguarda anche le case private.
Secondo il DM 37/2008 (art. 8, comma 2), la manutenzione degli impianti elettrici è un obbligo di legge che accomuna tutti i datori di lavoro per le attività commerciali, così come i proprietari e gli amministratori di impianti elettrici o altri responsabili.
Lo scopo principale dell’adeguamento alle norme di legge da parte di tutti gli impianti è la diminuzione del rischio in senso generale, rivolto a cose o persone, quindi alle persone interne di una data attività come quelle nelle immediate vicinanze, compresi gli ambienti e il materiale. Eseguendo infatti la manutenzione richiesta, si potrà beneficiare di una maggiore sicurezza e qualità di vita sul posto di lavoro, oltre a una riduzione dei costi operativi.
La verifica e controllo degli impianti elettrici che si inserisce nella settima linea guida del Consiglio Nazionale (CNPI), si riferisce ai doveri inerenti alla manutenzione che un datore di lavoro (secondo il D.lgs 81/2008) deve assicurare. Rientra nella manutenzione anche il DVR, ossia il documento circa la valutazione dei rischi. L’art. 80, in particolare, stabilisce che il datore di lavoro realizzi una valutazione dei rischi per tutelare i lavoratori da eventuali danni di natura elettrica.
Il DVR è un documento che mette nero su bianco delle regole a cui attenersi per far sì che l’impianto funzioni a dovere, innalzando il livello di sicurezza per persone o cose. Il professionista addetto alla valutazione dovrà effettuare l’analisi dei rischi recandosi direttamente sul luogo, o tramite l’ausilio di specifiche tecnologie, per validare egli stesso l’effettiva percentuale di rischio e prendere le dovute decisioni a cui il proprietario si atterrà .
Affinché i dispositivi di protezione degli impianti elettrici siano in grado di garantire all’utente il massimo standard di sicurezza, devono rispondere a dei requisiti fissati da specifiche direttive in materia, tra cui le norme dettate dal CEI, il Comitato Elettrotecnico Italiano. Si tratta di una realtà riconosciuta a livello nazionale e internazionale che, tra le tante competenze in campo tecnico-scientifico, si occupa anche di regolarizzare gli impianti elettrici, individuando gli strumenti più idonei per tutelare la salute degli utenti.
Secondo il DPR 462, tutti i datori di lavoro sono obbligati per legge a far svolgere dei controlli di messa a terra dell’impianto elettrico. La legge stabilisce che ogni attività lavorativa che abbia al suo interno almeno un lavoratore ha l’obbligo di richiedere un controllo periodico. Per lavoratore, si fa riferimento alla definizione del D.lgs 81/08 (ex 626). Il responsabile dell’esecuzione dei lavori è il datore di lavoro stesso. Secondo la legge di riferimento, possono eseguire tali interventi solo gli Organi Abilitati dal Ministero dello Sviluppo Economico o ASL e ARPA.
La manutenzione degli impianti elettrici include vari documenti e test a seconda del rischio, che può essere catalogato come basso, medio o alto. Si applicano misure di manutenzione correttiva se il guasto non è in grado di causare problemi complessi (rischio basso), mentre si adottano misure di manutenzione preventiva (o di tipo predittivo e/o migliorativo) se il rischio aumenta.
La norma UNI EN 13306 distingue 5 livelli di manutenzione secondo il rischio e la complessità dell’attività . Il livello 1 riguarda semplici operazioni, mentre il livello 2 richiede interventi che necessitano di formazione specifica e devono essere svolti da periti. I livelli 3, 4, e 5 comportano interventi complessi, eseguiti da tecnici specializzati con l’ausilio di tecnologie avanzate.
La differenza principale tra manutenzione ordinaria e straordinaria è che nel primo caso, secondo il D.lgs 81/08, tali controlli generali sono sottoposti alla sorveglianza del datore di lavoro che può incaricare qualsiasi esperto certificato. Per la manutenzione straordinaria, invece, è necessario affidarsi a un’impresa installatrice o a un ufficio tecnico abilitato.
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La sicurezza è una priorità assoluta sia per gli ambienti di lavoro che domestici, affidati a elettricisti esperti tramite Pg Casa.
Per la manutenzione ordinaria, il datore di lavoro può richiedere un servizio ad un tecnico interno all’azienda o ad uno esterno. In entrambi i casi, è necessario si tratti di personale qualificato. Per la manutenzione straordinaria, il datore di lavoro può far riferimento solo ad una realtà esterna all’azienda.
Richiedi un Preventivo su PG CasaDitte abilitate iscritte al registro delle imprese e tecnici con requisiti tecnico-professionali comprovati. Il DM 37/08 contiene disposizioni su chi può realizzare e certificare un impianto elettrico.
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Secondo l'art. 1576 del codice civile l’inquilino, l’affittuario, l’affidatario, o chi per lui deve affrontare le spese di piccola manutenzione, mentre il locatore (proprietario, padrone di casa, ecc.) deve fronteggiare gli interventi più importanti.
Tecnico riparazioni elettroniche
Mi chiamo Giorgio Santacroce e sono un tecnico riparazioni elettroniche con una grande passione per la tecnologia. Fin da piccolo ho sempre avuto una forte predisposizione per l'informatica e l'elettronica. Nel corso degli anni ho acquisito una vasta esperienza nel settore, diventando un esperto nella riparazione di smartphone, tablet, PC e dispositivi elettronici in generale. Oltre a questo, mi occupo anche di impianti elettrici civili, installazione di antenne, saldatura, tinteggiatura e manutenzione generale. La mia indole versatile e la mia capacità di risolvere problemi di diversa natura mi permettono di essere un professionista completo e affidabile, in grado di soddisfare le esigenze di ogni cliente. Sono sempre pronto ad affrontare nuove sfide e ad apprendere nuove competenze, perché la mia mission è quella di offrire un servizio impeccabile e altamente personalizzato.