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GUIDA UTILE
A cura di:Francesca Cimellaro

Separazione dei beni: come funziona e quanto costa

Stai per sposarti e non sai quale regime patrimoniale scegliere? Non sai cosa sia meglio tra comunione e separazione dei beni? Hai iniziato una nuova attività dopo il matrimonio e vuoi cambiare il regime patrimoniale passando alla separazione dei beni per evitare problemi al tuo partner? Su PG Casa trovi tutte le informazioni utili e i contatti dei migliori notai della tua zona a cui rivolgerti per richiedere preventivi gratuiti per la stipula degli atti necessari.

 

La scelta del regime patrimoniale tra coniugi, in comunione o in separazione dei beni, è un aspetto in alcuni casi molto delicato e è dunque molto importante, se si hanno dei dubbi, sentire il parere di un professionista qualificato, che saprà spiegare le differenze tra i due regimi e i risvolti pratici della scelta dell’uno o dell’altro nella vita di tutti i giorni.

Differenza tra comunione e separazione dei beni

Il diritto familiare prevede che con dichiarazione resa al momento del matrimonio o con successiva convenzione stipulata con atto notarile pubblico, i coniugi possano optare per il regime di separazione dei beni, in alternativa al regime della comunione legale che si applica in assenza di espressa dichiarazione contraria.

 

Naturalmente, il regime patrimoniale scelto è sempre modificabile, anche più di una volta: ad esempio, si può passare al regime di separazione dei beni dopo il matrimonio, attraverso un apposito atto notarile stipulato alla presenza di due testimoni. Ma cosa cambia tra comunione e separazione dei beni nel matrimonio? Vediamo le differenze.

 

In caso di comunione legale, alcuni beni acquistati in costanza di matrimonio si considerano di proprietà comune a entrambi i coniugi, anche se uno solo ha partecipato all’atto di acquisto. Si distinguono tre tipi di beni:

  • beni che entrano in comunione immediata fin dal loro acquisto, se fatto dopo il matrimonio, a eccezione dei beni personali
  • beni che cadono in comunione solo al momento dello scioglimento, come ad esempio i frutti dei beni personali, i proventi dell’attività separata di ciascuno, i beni destinati all’esercizio dell’impresa costituita da uno dei coniugi e solo da lui gestita
  • i beni personali che rimangono sempre e comunque di proprietà esclusiva, come quelli acquistati dopo il matrimonio per effetto di donazione o successione, i risarcimenti di danni subiti, i beni acquistati con il prezzo della vendita di altri beni personali.

Con la separazione dei beni, invece, ciascun coniuge rimane esclusivo titolare dei beni di sua pertinenza e di ogni acquisto che effettua, anche in costanza di matrimonio.

Separazione dei beni: vantaggi e svantaggi

Il vantaggio principale della scelta del regime di separazione dei beni si ha nel caso in cui uno dei due coniugi sia un imprenditore o un professionista: in questi casi infatti la separazione permette di proteggere i beni dell’altro coniuge nel caso di difficoltà nell’attività imprenditoriale o professionale personale.

Inoltre, in caso di separazione personale e divorzio, si evitano questioni e discussioni che possono rendere più problematica la chiusura del rapporto. Inoltre, con la separazione dei beni l’eredità lasciata dal coniuge non potrà essere oggetto di pretese da parte di eventuali figli che l’altro coniuge ha avuto da un precedente matrimonio.

In caso di scelta della separazione dei beni gli svantaggi sono sostanzialmente inesistenti, più che altro spesso questo regime viene visto come una mancanza di fiducia tra i coniugi, anche se nella maggior parte dei casi serve semplicemente a meglio tutelare le esigenze della coppia.

Separazione dei beni in caso di morte

Un aspetto che spesso viene affrontato quando si tratta di scegliere il regime patrimoniale della famiglia è quello dell’eventuale successione di uno dei coniugi. In realtà, la scelta di uno o dell’altro regime non incide sulla successione: sia nel caso di comunione legale sia in separazione dei beni cosa spetta alla moglie o al marito al momento del decesso dell’altro coniuge è determinato unicamente dalla legge e dall’eventuale testamento.

Separazione dei beni: costo atto

Come abbiamo visto, la scelta del regime di separazione dei beni deve essere contenuta in una espressa dichiarazione dei coniugi, fatta al momento del matrimonio o con un successivo atto pubblico. Se ovviamente la dichiarazione nell’atto di matrimonio non ha alcun costo specifico, modificare il regime patrimoniale rivolgendosi al notaio comporta il pagamento del relativo onorario. Ecco una tabella dei costi medi per questo atto:

 

 Onorari notarili  da 500 a1.500 euro
 Tasse, bolli, imposte di trascrizione  circa 100 euro
 Copia autentica atto di matrimonio  circa 20 euro
 Copia atti di acquisto proprietà immobiliari  da 50 a 200 euro

 

Richiedi gratis un preventivo per la scelta della separazione dei beni

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Domande frequenti:


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L’avv. Francesca Cimellaro, laureata a pieni voti all’Università degli Studi di Milano, ha conseguito la propria formazione presso il Foro di Milano, ove ha sviluppato un profondo interesse per l’esercizio della professione. Oggi è iscritta all’albo degli avvocati di Varese ed è socia della Camera Civile di Varese. Lo studio, situato nel cuore di Varese, si rivolge ad una clientela di privati, imprese e professionisti che necessitano della consulenza e dell’assistenza in ambito civilistico, sia in sede giudiziale che stragiudiziale. Obiettivo principale è la tutela dell’interesse del cliente, nel rispetto delle norme e del Codice di Deontologia. Lo studio opera principalmente nell’ambito del diritto civile, avvalendosi della collaborazione di professionisti di fiducia in tutti gli altri ambiti del diritto.