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Da alcuni anni – complice la sempre crescente sensibilità nei confronti dei temi ambientali e del rispetto dell’ambiente – la richiesta per l’adozione di soluzioni ecologiche per il riscaldamento della propria abitazione è cresciuto sensibilmente. Se poi le soluzioni green a disposizione vanno a braccetto con il risparmio, consentito dagli innumerevoli incentivi statali, il cambio di rotta non può che essere adottato positivamente.
Tra i metodi presenti sul mercato per poter riscaldare la propria abitazione risparmiando e facendo del bene all’ambiente, ci sono le stufe a biomassa: delle stufe a policombustibile in grado di generare calore grazie al processo di combustione di materiali legnosi.
Come anticipato, le stufe a biomassa sono un’ottima soluzione per riscaldare la casa, unendo al contempo il risparmio e il rispetto per l’ambiente.
Il loro funzionamento avviene grazie al processo della combustione, in particolare di materiali di origine organica come pellet, cippato, ceppi di legno, noccioli di frutta o gusci di frutta secca. La combustione di questo materiale legnoso genera il calore che verrà diffuso nell’aria circostante, riscaldando l’ambiente.
Nel settore del riscaldamento, le stufe a biomassa sono divise in tre tipi, a seconda del combustibile che utilizzano.
I più attenti non si saranno certo lasciati scappare il dettaglio. Può, infatti, una stufa che emana calore per mezzo di un processo di combustione, essere considerata eco-friendly?
Come sappiamo, la combustione è un processo che genera CO2 (anidride carbonica), la quale è da sempre co-responsabile dell’innalzamento della temperatura ambientale.
Eppure, la risposta alla precedente domanda è: “sì, nonostante funzioni per combustione, le stufe a biomassa sono considerabili dei dispositivi rispettosi per l’ambiente”.
Questo perché, l’anidride carbonica sprigionata dal processo di combustione è la stessa – in termini di quantità – che il combustibile di origine naturale avrebbe sprigionato in natura per decomporsi autonomamente!
Se siete persone particolarmente sensibili alle tematiche ambientali, già il fatto che le stufe a biomassa siano considerate “eco-friendly” dovrebbe indurvi a sceglierle come metodo di riscaldamento casalingo privilegiato. Se invece provaste ancora dello scetticismo in merito a questo tipo di stufe, a convincervi potrebbe essere l’ingente risparmio che sarete in grado di accumulare conseguentemente alla sua installazione. Si calcola infatti che, l’utilizzo di una stufa a biomassa, producendo una gran quantità di energia a basso costo, sia in grado di generare un risparmio che va dal 20% al 50%.
Se ancora non siete totalmente convinti del vantaggio di questo tipo di caldaia, nella tabella sottostante sono riassunti i costi per l’acquisto delle diverse tipologie di stufe a biomassa.
Tipologia di stufa | Costo |
Stufa a Pellet | Da 3.000 € a 8.000 € |
Stufa a Cippato | Da 4.000 € a 30.000 € |
Stufa a Legna | Da 4.000 € a 8.000 € |
Ma i vantaggi non sono certi finiti qui! Per tutti coloro che decideranno di acquistare una stufa a biomassa durante il 2021, sarà possibile beneficiare di un’importante detrazione Irpef sul prezzo complessivo.
La percentuale di detrazione prevista sarà però dipendente dal motivo della sostituzione del precedente metodo di riscaldamento: se la stufa a biomassa viene infatti installata in seguito ad una ristrutturazione edile, si potrà beneficiare del bonus ristrutturazione del 50%; se invece la stufa a biomassa viene installata al fine della riqualificazione energetica globale dell’abitazione, si potrà beneficiare dell’Ecobonus del 65%.
Se il tuo vecchio sistema di riscaldamento non è più efficiente o troppo costoso, tramite PG Casa potrai richiedere un preventivo gratuito ai migliori rivenditori di stufe a biomassa sul tuo territorio!
Si tratta generalmente scarti di attività agricole, che possono essere modificati attraverso vari procedimenti, per ricavarne combustibili o direttamente energia elettrica e termica.
Richiedi un Preventivo su PG CasaSecondo la simulazione, per scaldare una casa di circa 100 mq con una stufa a pellet si spendono circa 390 € all'anno, contro i 792 € nel caso di una caldaia a gasolio e 1.398 € nel caso del gpl.
Un metro cubo di cippato costa circa 280 €.