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GUIDA UTILE
A cura di:Ugo Sollazzo

Certificazione caldaia: come funziona, normativa e costi

La caldaia è un elettrodomestico molto delicato, che necessita di continui controlli e revisioni, in grado di garantirne la piena efficienza e sicurezza nel tempo. Queste verifiche devono essere effettuate da tecnici esperti i quali, al termine della manutenzione, rilasciano una certificazione per l’impianto della caldaia.

Certificazione caldaia: cos’è e come funziona

La certificazione per la caldaia nuova (ma il discorso vale anche per quelle già installate) consiste in una serie di certificati che hanno la funzione di accertare l’avvenuta ispezione da parte del tecnico, il quale garantisce che l’impianto considerato è a norma di legge. In occasione del rilascio di questa certificazione – e del celebre bollino blu – lo stesso tecnico si impegna a compilare un rapporto di controllo, che viene a sua volta trasmesso agli uffici territoriali competenti (in genere il Catasto impianti termici). Questi hanno il compito di verificare che la manutenzione dell’impianto avvenga con regolarità.

 

Tale certificazione non va confusa con la certificazione APE della caldaia, che è un attestato contenente tutte le informazioni riguardo la costruzione dell’edificio sotto l’aspetto dell’isolamento termico e del consumo. Detto questo, però, è importante sapere che la certificazione energetica senza libretto della caldaia non può essere realizzata.

 

Tornando al tema principale, il procedimento di controllo è semplice: si chiama in causa un tecnico abilitato che si occupa di un’analisi dei fumi di scarico e del funzionamento dell’impianto. Trattasi di un procedimento che rientra già nella normale manutenzione della caldaia. L’esperto verifica l’efficienza energetica, il livello di sicurezza ed il grado di inquinamento, oltre alle performance tecniche. Se l’impianto analizzato è a norma di legge, provvede ad ufficializzare il tutto con la certificazione per fumi della caldaia. In caso contrario, se e quando presenti malfunzionamenti, esso stesso può intervenire e sistemarlo.

Certificazione caldaia normativa

L’installazione della caldaia senza certificazione non può avvenire. Il rilascio della stessa ha una periodicità precisa che viene indicata dalle normative di riferimento. In particolare, il decreto legislativo n. 192 del 19 agosto 2005 e il decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 2013. Questi definiscono la regolamentazione in tema di revisione e manutenzione delle caldaie. Ad esse vanno ad integrarsi altre misure descritte nella direttiva europea n. 91 del 2002, implementate dal decreto legislativo n. 311 del 2006.

 

Detto questo, è difficile stabilire con precisione ogni quanto va fatta la certificazione caldaia se si tiene conto che ogni ente locale ha una propria regolamentazione in merito. Il consiglio, quindi, è di fare riferimento al territorio di installazione dell’impianto. Di seguito, intanto, sono riportate le linee generali per ogni diverso tipo d’impianto:

  • Certificazione per impianti a gas, metano o GPL con potenza tra 5 e 35 Kw: ogni 2 anni.
  • Certificazione per impianti a gas, metano o GPL con potenza tra 35 e 350 Kw: ogni anno.
  • Certificazione per impianti a gas, metano o GPL con potenza maggiore di 350 Kw: ogni anno.
  • Certificazione caldaie a condensazione con potenza fino a 100 Kw: ogni 2 anni.
  • Certificazione caldaie a gas domestiche con potenza tra 10 e 100 Kw: ogni 4 anni.

Certificazione caldaia: a chi spetta e costi

La certificazione della caldaia è obbligatoria per legge. Tale obbligo ricade in particolare sul responsabile della caldaia: il proprietario stesso dell’immobile o, in caso di affitto, l’inquilino. A prescindere da chi sia il responsabile, questo ha il compito di conservare il libretto dell’impianto e la relativa certificazione, che deve essere sempre disponibile per eventuali ispezioni. Chi non rispetta tali obblighi rischia una sanzione amministrativa che va da un minimo di 500 ad un massimo di 3.000 €.

 

Per quanto riguarda il costo della certificazione della caldaia: questo varia sempre in base ai regolamenti degli enti locali. In alcuni casi il suo rilascio è addirittura gratuito. Di seguito una panoramica a riguardo.

 

Tipologia di intervento Costi
Rilascio certificazione caldaia Da 4 a 30 €
Revisione caldaia Da 100 a 300 €

 

Come anticipato sopra, in genere il rilascio della certificazione coincide con un controllo generale di manutenzione dell’impianto stesso. Per questo motivo conviene richiedere al tecnico chiamato in causa un intervento unico finalizzato al rilascio del bollino apposito. Le stime riportate, inoltre, non tengono conto di eventuali controlli con esito negativo: in quel caso i costi per sostituzione, ammodernamento o riparazione dell’impianto possono lievitare. Per avere un’idea più precisa del prezzo complessivo, il consiglio è quello di confrontare due o più preventivi direttamente su PG Casa, consultando i migliori tecnici specializzati della tua zona.

Domande frequenti:


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Ugo Sollazzo

Idraulico termotecnico

Sono un esperto idraulico con più di qualche decennio di esperienza nel settore. Come tutti, ho iniziato la mia carriera come apprendista, questo mi ha permesso di acquisire ampie conoscenze a bilità pratiche che, messe al servizio della mia professione, mi hanno portato ad aprire un’attività in proprio. I miei compiti mi impegnavano principalmente nella risoluzione di problemi idraulici complessi, dalla semplice riparazione di perdite alla progettazione e installazione di sistemi idraulici avanzati per nuove costruzioni.