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L’analisi dei fumi caldaia serve ad aumentare il livello di sicurezza e di rendimento di una caldaia. Di riflesso, l’utente godrà anche di emissioni ridotte. Un’analisi dei fumi di combustione permette, quindi, di godere di prestazioni molto alte, durature nel tempo e di combustioni di qualità . A regolare l’argomento dell’analisi combustione fumi è la norma UNI 10389, dove sono contenuti tutti gli aspetti tecnici e operativi da seguire per portare a termine i controlli delle caldaie.
L’analisi fumi di combustione, nota anche come controllo dell’efficienza energetica, deve essere svolta da tecnici capaci di controllare la combustione dei fumi, così da valutare rendimento, concentrazione di ossido di carbonio e indice di fumosità . L’analisi fumi, quindi, non può essere fatta in autonomia, ma deve essere affidata ad una figura professionale capace di rilasciare anche la certificazione fumi caldaia.
La procedura che viene eseguita per il calcolo dei valori in un’analisi fumi caldaia inizia sempre con un prelievo dei prodotti di combustione, così da misurare la loro conformità , mettendoli a confronto con quanto previsto dalla normativa che li regola.
Superare un’analisi fumi caldaia come da normativa significa ottenere il cosiddetto bollino blu o verde, utile anche per dimostrare l’avvenuto pagamento dei contributi previsti. Il bollino è composto da un codice numerico univoco, e cambia di colore in base alla potenza dell’impianto collaudato:
L’analisi fumi caldaia è obbligatoria solo in specifici casi. La legislazione, infatti, stabilisce che il controllo va attuato ogni 1, 2 o 4 anni, a seconda del tipo di macchina che si possiede e del combustibile utilizzato. In particolare, il controllo è obbligatorio ogni 2 anni in caso di impianti termici con potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW (combustibile liquido o solido) oppure in caso di impianti con potenza superiore a 100 kW a GPL o gas metano.
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Il periodo si allunga a 4 anni, in caso di impianti a GPL o gas metano con potenza inferiore o pari a 100 kW. I controlli, invece, diventano annuali in caso di impianti termici a combustibile solido o liquido, con potenza superiore a 100 kW.
Il costo di un’analisi fumi caldaia è fortemente influenzato dal professionista scelto per il controllo. Difficile, quindi, stabilire una cifra precisa. La media dei prezzi presenti sul mercato, però, è riportata nella tabella di seguito:
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Tipologia di servizio | Costo |
Controllo semplice (aggiornamento libretto + redazione rapporto di controllo) | Da 70 a 80 € |
Verifica emissioni | Da 100 a 120 € |
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Le spese indicate variano in base alla regione di riferimento e possono essere contenute grazie all’invio di richieste di preventivo. In questo modo il potenziale cliente domanda quelli che sono i prezzi richiesti dal professionista scelto e valuta se sono in linea con il budget a disposizione. L’inoltro delle richieste di preventivo riguarda una procedura quasi sempre semplice e gratuita, come nel caso del sito di PG Casa, che offre un’apposita sezione per portare a termine queste operazioni in maniera veloce e non vincolante.
Come detto, l’analisi dei fumi va fatta ogni 1, 2 o 4 anni, a seconda del tipo di caldaia che si possiede e del combustibile utilizzato. Il controllo è obbligatorio ogni 2 anni in caso di impianti termici con potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW (combustibile liquido o solido), oppure in caso di impianti con potenza superiore a 100 kW a GPL o gas metano. Il periodo si allunga a 4 anni, per gli impianti a GPL o gas metano con potenza inferiore o pari a 100 kW. I controlli sono annuali in caso di impianti termici a combustibile solido o liquido, sopra i 100 kW di potenza.
Richiedi un Preventivo su PG CasaL’analisi fumi caldaia prevede dei costi che variano da macchina a macchina. Un controllo semplice, con aggiornamento libretto e redazione rapporto di controllo, va dai 70 agli 80 euro. La verifica delle emissioni, invece, prevede costi compresi tra 100 e 120 euro.