LAVORAZIONE VETRO

Lavorazione del vetro: come avviene e chi se ne occupa

Il vetro è uno dei materiali creativi più interessanti e incantevoli dell’intero panorama commerciale. Trasparenza e durezza sono solo alcune delle sue peculiarità, che nel corso di tantissimi anni ne hanno assicurato la diffusione nelle abitazioni di milioni di persone, rappresentando una valida opportunità in campo artistico. Ad esempio, è possibile realizzare delle pareti in vetro capaci di aumentare la sfiziosità e l’estro dei progettisti o dei proprietari delle abitazioni.

Un punto di partenza è certamente il vetro tradizionale e incolore – spesso utilizzato per le finestre – che può essere decorato con appositi colori sia a freddo che a cottura. Ma in commercio si trovano anche vetri artistici colorati, trasparenti o opalini, che vengono usati per diverse creazioni che trovano il favore di chi deve acquistarli o adoperarli.

Le origini del vetro sono veramente antichissime, e il suo impiego e lavorazione nel corso della storia ci hanno lasciato testimonianze di grande rilievo artistico e culturale, come ad esempio le vetrate delle cattedrali. Per questa ragione nella sua versione colorata viene comunemente chiamato “cattedrale”.

Di grande rilievo anche la tecnica sviluppata da Louis Comfort Tiffany, il quale non solo realizzò vetrate con la classica legatura a piombo, ma arrivò a creare anche un nuovo sistema per mettere insieme i pezzi di vetro con una saldatura a stagno che gli permise di realizzare iconiche lampade, ancora oggi ammirate e replicate dagli amanti del bello.

Un’altra tecnica molto importante e riconosciuta sul piano commerciale e artistico è la vetrofusione, la quale consente  di creare oggetti costituiti da diversi strati di vetro che si fondono tra loro formando un unico oggetto.  Uno spettacolo che spesso fa rimanere incantati.

Col vetro è possibile realizzare bellissimi mosaici o la lavorazione al lume, forma d’arte nata e sviluppata in particolare a Murano che ne ha fatto un brand ormai di caratura internazionale.

La lavorazione del vetro: l’importanza della quarzite

La materia prima per realizzare il vetro arriva da un minerale chiamato quarzite. La quarzite è una roccia bianca contenente silicio che è una sostanza che si “vetrifica” se riscaldata e poi raffreddata, diventando dura e trasparente. Se a qualcuno capita l’occasione, non bisogna lasciarsi sfuggire la possibilità di assistere a tale procedimento della lavorazione del vetro.

Le cave di quarzite sono i giacimenti dai quali si estrae il minerale. Generalmente si trovano a cielo aperto e si ottengono scavando il terreno roccioso. Come si può immaginare, prima di realizzare la procedura si effettuano i sondaggi per individuare il punto migliore per scavare. Il secondo passaggio è poi la scopertura del manto vegetale ed infine lo sbancamento del terreno con le ruspe, il tutto per portare il minerale alla luce.

Metodi di lavorazione del vetro

Vediamo quali sono le tecniche di lavorazione del vetro e che lo rendono così unico ed autentico.

• Soffiatura meccanica: è spesso utilizzata per costruire bottiglie od oggetti di forme complesse. Si tratta di mettere un pezzo di pasta incandescente in uno stampo e poi soffiare dentro il pezzo di pasta. La pasta si gonfierà come un palloncino ed aderirà allo stampo, prendendo la forma voluta. Spesso si può usare un secondo stampo per fare un secondo soffiaggio meccanico ed ottenere una modellatura più precisa della forma. Lo stampo potrà essere rimosso quando sarà definito.
• Soffiatura artistica: la differenzarispetto alla soffiatura meccanica sta nel fatto che l’oggetto ottenuto è qualcosa di artistico: una statuina in vetro, un candelabro, un piatto. Chi se ne occupa prende dal forno la palla di vetro bollente, tant’è che deve farlo con un tubo di ferro, soffia nel tubo e la massa di pasta di vetro comincia a gonfiarsi, rimanendo vuota all’interno. Il prossimo passaggio verrà fatto con le pinze, e così si modellerà il vetro realizzando manici o decorazioni. Le pinze devono essere raffreddate in continuazione in acqua: la massa va girata senza fermarsi mai perché non essendo ancora dura può staccarsi dal tubo di ferro e cadere per terra.
• Floating glass: è la procedura utilizzata per realizzare le lastre di vetro. Poiché le lastre sono prodotte in formati molto grandi e solo successivamente vengono tagliate in prodotti più piccoli, la macchina floating glass è molto grande e lunga. Floating glass vuol dire letteralmente “vetro galleggiante” ed infatti nella macchina, il vetro fuso viene rovesciato su un lago di stagno fuso, dove galleggia come l’olio galleggia sull’acqua. Facendolo galleggiare si riesce a far distendere il vetro fuso fino a farne delle lastre di vetro larghe e sottili. Man mano che il vetro si raffredda, attraverso l’impiego di rulli viene portato via dallo stagno, privato dei difetti di lavorazione e tagliato in grandi lastre.
  
  

Tecniche di lavorazione del vetro di Murano

Quando il vetro è liquido e caldo, può essere usato per formare oggetti in vari modi anche molto sfiziosi e ormai noti. I tre modi più noti sono i seguenti:

• Il vetro soffiato: una palla di vetro liquido viene messa all’estremità di un bastone da vetraio, che diventa una specie di cannuccia gigante. L’aria viene poi soffiata nel tubo, provocando il gonfiamento della sfera di vetro. La bolla di vetro viene poi lavorata con diversi strumenti per creare la forma voluto. Si tratta di un vero e proprio spettacolo della soffiatura i cui maestri indiscussi sono i vetrai di Murano;

• La tecnica di stampaggio: Il vetro liquido viene versato in stampi per assumere le forme desiderate. Con il passare del tempo e il conseguente raffredamento, l’oggetto si formerà;

• Lavorazione del vetro a lume: ancora una volta si tratta di una specialità dei maestri vetrai di Murano tramandata di generazione in generazione. Anticamente si impiegava una lampada a lume alimentata dall’aria veicolata da un mantice azionato con il piede usata come fonte di calore per lavorare il vetro.Oggi l’artigiano usa un cannello metallico attaccato ad una bombola di gas propano o metano.